Il sindaco ritira la sua proposta di modifiche accogliendo quella di LiberaMe ma in casa Pd è scontro. Il capogruppo Gennaro tuona: "E' un pastrocchio" e Alessandro Russo replica: "Non si torna indietro ad un passato paludoso"
La proposta di modifica di regolamento del Consiglio comunale presentata dai 4 consiglieri di LiberaMe (leggi qui) piace al sindaco, al punto da condividerla e ritirare la sua, in un clima di dialogo sereno. Ma a quanto pare è in casa Pd che arrivano le nuvole con le dichiarazioni di Gaetano Gennaro, capogruppo consiliare dem.
“Ringrazio il gruppo consiliare di Libera Me (Alessandro Russo – Massimo Rizzo- Nello Pergolizzi – Biagio Bonfiglio) che si sono fatti promotori di una equilibrata contro proposta, rispetto a quella formulata dalla giunta municipale, finalizzata a rendere più funzionale le attività delle commissioni e del consiglio comunale salvaguardando il buon funzionalmente della pubblica amministrazione municipale e valorizzando le prerogative dei consiglieri comunali- ha dichiarato De Luca a fine incontro- Stamattina dopo due ore di confronto con i consiglieri comunali Alessandro Russo e Massimo RIZZO che mi hanno illustrato la contro proposta sono giunto alla determinazione di ritirare la nostra proposta consentendo a tutti i consiglieri comunali di condividere e migliorare il testo esaminato. Sono fermamente convinto che siamo sulla strada giusta ! Auspico che la prossima settimana il consiglio comunale possa giungere all’esame ed approvazione di un un testo condiviso”.
Se al sindaco le proposte di LiberaMe sono sembrate il giusto punto di equilibrio tra istanze dell’Aula e quelle della giunta, non la pensa così il capogruppo Pd Gaetano Gennaro, che con alcune dichiarazioni ha di fatto “sconfessato” i colleghi eletti nella lista che è una “costola” del partito (e per di più rappresenta l’ala accademica). Probabile che quelle di Gennaro siano state dichiarazioni a titolo personale ma sicuramente apriranno un fronte di polemiche nel partito.
“Sono convinto che il percorso da seguire debba essere ampiamente condiviso tra tutte le forze politiche rappresentate nel civico Consesso” ha dichiarato Gennaro ribadendo che qualsiasi proposta sul regolamento debba essere presentata dal Presidente del Consiglio e che in quest’ottica è irricevibile la proposta di De Luca.
“L’ingerenza da parte dell’Amministrazione sull’ autonomia regolamentare del civico Consesso rischia di creare scompensi di carattere democratico- continua Gennaro lanciando una frecciata a LiberaMe- Allo stesso modo, reputo inopportuno che singoli gruppi possano credere di esautorare la funzione di garanzia del Presidente del Consiglio, effettuando delle proprie proposte di modifica al regolamento, per di più, dal chiaro segno filogovernativo. Non credo che il Consiglio debba assumere posizioni politiche subalterne rispetto al Sindaco e alla Giunta di turno. L’ impegno del PD, soprattutto dentro il Consiglio, sarà quello di evitare pastrocchi”.
La frecciata è diretta ai colleghi di coalizione alcuni dei quali, come Alessandro Russo, sono esponenti e tesserati del Pd e tutti rappresentano una lista, LiberaMe, che era vicina alla corrente accademica di Navarra e De Domenico.
Il rischio è una guerra in casa, anche perché Gennaro è capogruppo Pd ma sulla proposta di LiberaMe non si sa se gli altri consiglieri del gruppo (Calabrò, Antonella Russo, Cardile e Gioveni) la pensino come lui o meno ed abbiano invece accolto con favore la proposta del gruppo di colleghi.
Chi sottolinea lo spirito di collaborazione e contesta qualsiasi accusa di “pastrocchio”, relativamente alla proposta presentata (peraltro frutto di un lavoro di approfondimento e ricerca lodevole) è Alessandro Russo.
“Si apprende con favore la notizia del ritiro della delibera di Giunta in tema di modifiche del regolamento del Consiglio comunale- commenta Alessandro Russo, Pd e consigliere di LiberaMe- Lavoreremo nei prossimi giorni, assieme a tutti i gruppi consiliari, per raggiungere un testo unitario. Ci piace evidenziare come la materia del funzionamento dei lavori del Consiglio e delle Commissioni sia tornata responsabilmente competenza del Consiglio, come era opportuno che fosse”.
Russo evidenzia come l’attuale Regolamento del Consiglio necessitasse da tempo di adeguamenti e modifiche, al punto che la proposta di LiberaMe ha preso spunto da quella elaborata nella scorsa consiliatura (della quale faceva anche parte lo stesso Gennaro)
“Da lì siamo partiti e su quel testo abbiamo inserito gli adeguamentii che puntano a gestire in maniera più responsabile la dinamica politica attuale, che vede coabitare due organi, eletti entrambi, che hanno ruoli, competenze e diritti differenti e che non devono guerreggiarsi ma concorrere, ognuno per la propria parte, a fare le scelte più utili per la Città. Non ci interessano per nulla traguardi o bandierine da piazzare, bensì obiettivi utili all'amministrazione della città. Se si tratta di un “pastrocchio”, la proposta presentata – che parte da un testo ampiamente condiviso e dibattuto già nella scorsa consiliatura – la cucina e i cuochi dove è stato cotto è da ricercare in quell'epoca e non oggi. Poiché però si è ritenuto che il testo di partenza fosse adeguato, lo si è rivisto tenendo conto di un dato politico, incontrovertibile: il tema dell'efficienza e della qualità dell'azione amministrativa, oltre che della certezza dei tempi di decisione, è centrale. Non si può più assistere a scenari simili a quelli vissuti dai precedenti mandati, durante i quali delibere di qualsiasi natura, utili alla città, si impantanavano in sabbie mobili fatali, in lunghi dibattiti e in ostruzionismi di ogni natura. Occorre un cambio di passo rispetto al paludoso passato. Se c'è qualcuno che – utilizzando nobili riferimenti ai principi di democraticità – intende riproporre quei modelli di gestione della cosa pubblica, ci troverà fermamente contrari”.
Russo rivendica il diritto d’iniziativa che spetta a ciascun consigliere e gruppo consiliare ed una proposta che vuol superare il tempo degli attendismi e dei passaggi a vuoto che è l’esatto opposto dell’essere filogovernativi
“Se si regolamenta in maniera più snella ed equilibrata il lavoro del Consiglio in rapporto ad una Giunta senza maggioranza nessuno comprime diritti, nessuno calpesta i principii democratici ma si cerca di superare una dotazione di strumenti che appare non più adeguata ai tempi e alle sfide. E' al Consiglio che con maturità tocca prendere atto di questo, a pena di apparire cieco e sordo alle sfide della città e alla urgenza delle risposte che i problemi di Messina richiedono”
Il dibattito adesso si sposterà in Commissione ed al di là di quanto emergerà rispetto agli altri partiti sarà interessante capire se le frizioni in casa Dem saranno ricomposte o meno.