I lavori sono fermi perché lo scorso 3 novembre è fallito il consorzio aggiudicatario. Palazzo Zanca sta cercando di riprenderli autorizzando l'impresa ammessa al concordato con continuità aziendale. L'illuminazione è spenta, invece, per la mancata cessione delle aree al Comune. IL VIDEO DELLA PROTESTA DI IERI
Poco più di un anno fa la festa per l'avvio dei lavori attesi da vent'anni. Ma oggi, al complesso "Casa Nostra" di Tremonti è tutto fermo e non c'è neanche la luce, nonostante l'impianto sia stato completato. 'Lo scorso 3 novembre il responsabile unico del procedimento, Salvatore Bartolotta, ha ricevuto comunicazione della dichiarazione di fallimento del consorzio Gap (Grandi Attività Progettuali) scarl, aggiudicatrice dei lavori.
"A quel punto – dice l'assessore al risanamento, Sebastiano Pino – sono stati avviati contatti con il curatore nominato dal giudice delegato con il quale è in corso di valutazione la possibilità di riprendere e completare i lavori, utilizzando la procedura prevista dal nuovo codice degli appalti. L'articolo 110 prevede la possibilità per il curatore del fallimento, autorizzato all'esercizio provvisorio, ovvero l'impresa ammessa al concordato con continuità aziendale, su autorizzazione del giudice delegato, sentita l'Anac, di eseguire i contratti già stipulati dall'impresa fallita o ammessa al concordato con continuità aziendale".
Quindi i lavori non sarebbero fermi per i mancati pagamenti all'impresa, com'era invece emerso durante la protesta di ieri (VEDI IL VIDEO QUI). "Sono stati pagati i primi due stati di avanzamento – prosegue Pino – e durante l’istruttoria per il pagamento del terzo sono emerse le segnalazioni del Durc del consorzio non in regola e da qui l'immediato blocco che non può essere assolutamente imputato alla nostra responsabilità amministrativa''.
Secondo quanto attestato dal direttore dei lavori, allo scorso 31 ottobre era stato eseguito oltre il 50 % delle attività previste, in linea con il cronoprogramma. La conclusione è prevista per il prossimo 20 maggio ma potrebbe slittare se i lavori non dovessero riprendere al più presto.
Per quanto riguarda la problematica dell'illuminazione, invece, – spiega ancora Pino – l'attivazione non eseguita è dovuta, come purtroppo per altre aree della città, al mancato completamento del piano di lottizzazione originario e alla successiva cessione delle aree al Comune. Anche questa vicenda è stata affrontata collegialmente dalla giunta comunale e si stanno valutando alcune possibili soluzioni da condividere col comitato dei cittadini”.