Buone notizie per l’Ipab Scandurra. In difficoltà gli addetti alle pulizie nelle scuole

Buone notizie per l’Ipab Scandurra. In difficoltà gli addetti alle pulizie nelle scuole

Buone notizie per l’Ipab Scandurra. In difficoltà gli addetti alle pulizie nelle scuole

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venerdì 14 Febbraio 2014 - 16:09

La Cisl Fp annuncia finalmente un cambio di rotta per l’Ipab fondazione Scandurra e Riuniti. La Filcams Cgil, invece, denuncia la grave situazione dei lavori del settore pulizie scuole e scrive al prefetto per chiedere un intervento. 250 addetti in Provincia, 1500 in Sicilia, rischiano di vedersi dimezzato orario e stipendio oltre che causare situazioni di crisi igienico sanitarie nelle scuole

Le verifiche effettuate dal commissario straordinario dell’Ipab Fondazione Conservatori e Scandurra Riuniti di Messina, Francesco Mangano, consentono di fare luce sulle condizioni patrimoniali e funzionali dell’Ente e adesso sono sottoposte all’attenzione dell’Assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro per le valutazioni e le determinazioni di competenza.

“Era ora – afferma la Cisl Fp di Messina – che qualche amministratore coinvolgesse concretamente le istituzioni preposte al controllo dei perduranti e annosi problemi delle Ipab e che da sempre sono rimaste sorde a qualsiasi iniziativa dei lavoratori e delle Organizzazioni sindacali”.

Nei cinquanta giorni di attività commissariale sono state analizzate le criticità gestionali e i debiti che gravano sulla Ipab nei confronti dei dipendenti, per fitti non riscossi da diversi anni ma anche per contenziosi aperti nei confronti di terzi. La Cisl, avvalorata dalla convinzione dello stesso commissario, è convinta che il problema dell’Ente è solo gestionale, risolvibile e non strutturale.

“Vogliamo credere – dichiara il segretario provinciale della Cisl Funzione Pubblica, Enza Ruggeri – che sia finalmente arrivato il momento, per questo Ente, di raggiungere un epilogo positivo che possa consentire la ripresa di una normale attività finalizzata all’erogazione di servizi sociali per il bacino più debole del nostro tessuto sociale”.

La Cisl Fp continuerà a vigilare anche sulle altre Opere Pie Messinesi, con un atteggiamento costruttivo e propositivo per trovare una soluzione ottimale alle più o meno precarie condizioni economiche, finanziarie e gestionali delle Ipab del territorio con l’obiettivo di una qualità della vita sociale migliore.

Se in questo settore si intravede la luce, in un altro, quello degli addetti alle pulizie nelle scuole, la situazione è invece allarmante. La Filcams Cgil di Messina, la categoria che segue i lavoratori del settore pulizie, commercio e servizi, ha inviato una nota la Prefetto di Messina chiedendogli di rappresentare al Governo nazionale la grave situazione degli addetti al servizio di pulizia delle scuole che dal prossimo 1° marzo rischiano, a causa dei continui tagli ai fondi pubblici, di vedersi dimezzato orario di lavoro e retribuzioni già basse.

La vicenda è quella di una parte di ex Lsu – 250 in provincia di Messina, 1500 in tutta la Sicilia e migliaia in tutta Italia – che circa 20 anni fa vennero reclutati come addetti alle pulizie nelle scuole passando poi di governo in governo attraverso una serie di promesse mai mantenute. Qualche anno fa, nell’ambito delle procedure di razionalizzazione dei precari a diverso titolo legati alla Pubblica amministrazione, il ministero promosse l’esternalizzazione del servizio, la creazione di consorzi e il passaggio dei lavoratori ai consorzi che gestiscono il servizio partecipando a bandi di gara.

“Questo meccanismo ha in qualche modo funzionato garantendo un lavoro con retribuzioni seppure basse a questi lavoratori che nella sola provincia di Messina sono 250 grazie ai quali le scuole frequentate dai nostri alunni vengono pulite- spiega Carmelo Garufi, segretario generale della Filcams Messina-. Quest’anno però, a causa delle difficoltà di budget legate alle spending review che ha praticamente dimezzato le risorse, là dove il servizio è stato affidato, si è determinato un dimezzamento delle ore di lavoro con grave danno per i lavoratori ma anche le scuole dove già sono stati denunciati casi di emergenza sanitaria come riportato dalla stampa nazionale”.

Nei giorni scorsi,in vista della scadenza delle precedente proroga, il ministero ha informato le organizzazioni sindacali dell’intenzione di procedere con un’ulteriore proroga a partire dal 1° marzo abbattendo però le risorse.

“Si parla di un dimezzamento delle ore e delle retribuzioni che già oggi si attestano al di sotto degli 800 euro mensili- spiega Garufi-.Come devono fare queste persone che da oltre 20 anni vivono in questa condizione sospesa aspettando quella regolarizzazione promessa di anno in anno, di governo in governo? Qui rischiamo una vera emergenza sociale che non possiamo permetterci”.

La Filcams Messina ha quindi scritto al Prefetto una nota denunciando la drammaticità della condizione di questi lavoratori e sollecitando, anche alla luce dell’importanza del servizio che svolgono, un intervento chiaro e forte presso il ministero.

“Nei prossimi giorni se dal ministero dell’istruzione non dovessero arrivare notizie confortanti – conclude Garufi- saremo costretti a passare a forme di protesta più incisive ed eclatanti perché non si può pensare di fare risparmi penalizzando sempre le stesse categorie, da un lato i lavoratori più deboli, dall’altra i bambini e i ragazzi che frequentano le scuole pubbliche” .

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