Settembre di mobilitazione, intervento della Cgil sulla manifestazione nazionale del 7 ottobre
MESSINA – “La sfida parte da Messina perché i diritti, a partire da quello al lavoro, devono essere garantiti anche qui”, lo dice il segretario generale della Cgil Messina, Pietro Patti, annunciando un settembre di mobilitazione nel territorio messinese in vista della manifestazione nazionale del 7 ottobre, indetta dalla Cgil con una rete di associazioni, per i diritti, il lavoro. Al centro della mobilitazione, l’attuazione della Costituzione per l’affermazione dei diritti di cittadinanza, di tutte le lavoratrici e i lavoratori. “Ci sono diritti che nel nostro territorio sono pienamente negati – fa presente il segretario della Cgil Messina – guardando al mercato del lavoro, le donne e i giovani sono i soggetti più penalizzati. Anche i recenti dati su occupazione e spopolamento evidenziano come la vera sfida parta dalla Sicilia e da Messina, tra le realtà del Sud con maggiore sofferenza socioeconomica e occupazionale”.
“Il diritto al lavoro non è complessivamente attuato”
Cgil Messina osserva come il diritto al lavoro non è complessivamente attuato in un territorio che ha il più basso tasso di occupati, secondo dati Istat relativi al 2022 un tasso di occupazione femminile del 24,2% contro la media nazionale del 37,7%, un tasso di disoccupazione del 21,5% contro una media nazionale dell’8,2%, un tasso di disoccupazione giovanile nella fascia 15-34 del 32%. E anche nel territorio si registra la questione ancora più preoccupante dei neet, i giovani che non lavorano, non studiano e non cercano occupazione con l’isola che nel 2022 ha visto una percentuale del 40 per cento. “C’è una questione di occupazione giovanile e femminile – evidenzia Patti -, c’è inoltre la sofferenza salariale con retribuzioni sotto la soglia, c’è il lavoro povero, precario. Difficoltà che determinano un’emigrazione costante che coinvolge soprattutto i giovani”. Il percorso di mobilitazione della Cgil, sotto lo slogan “La via maestra”, per cambiare le condizioni di vita e di lavoro, di giovani e donne, lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati.
“Sanità pubblica e diritto all’istruzione, sempre più segnati”
La Cgil Messina rileva che non va meglio, anche nel territorio, così come in tutta la Sicilia, per quanto riguarda gli altri diritti costituzionalmente sanciti, partendo dal diritto alla salute, con una sanità pubblica sempre più segnata dalla mancanza di investimenti e di progetti adeguati per il rilancio del sistema pubblico, il diritto all’istruzione con le bassissime percentuali di tempo pieno rispetto ad altre aree del Paese. “Una mobilitazione, una piazza – dice Patti – che vedrà anche la presenza della Cgil Messina con il coinvolgimento di lavoratrici e lavoratori, per chiedere interventi concreti a cominciare dal diritto al lavoro stabile, superando ogni forma di precarietà e sfruttamento. Per la Sicilia, la Cgil chiede un piano straordinario di assunzione di 30 mila giovani nella pubblica amministrazione che può avere effetti determinanti nel nostro territorio, di delineare un nuovo modello di sviluppo sfruttando le opportunità offerte dal Pnrr. Da parte del Governo, rispetto a questa opportunità abbiamo invece registrato e denunciato per il nostro territorio un taglio di 261 milioni di euro”.
“Le risorse del Pnrr occasione di rilancio”
Per la Cgil Messina, le risorse del Pnrr possono rappresentare un’occasione di rilancio così come il progetto di 10 milioni di euro destinati alle Zes. “Queste risorse – sottolinea Patti – devono essere mirate alla produzione di lavoro di qualità. Tutte le risorse destinate alle Zes, ordinarie o legate al Pnrr o ai Fondi Strutturali devono essere utilizzate in maniera complementare ed addizionale per creare una sviluppo organico ed integrato del territorio: le infrastrutture necessarie, i collegamenti efficienti per ridurre tempi e costi della logistica, lavori di recupero ambientale, investimenti su innovazione di processo e prodotto, valorizzazione delle risorse endogene, ma anche e soprattutto investimenti per la creazione di lavoro dignitoso, che duri nel tempo. Senza lavoro di qualità non c’è sviluppo. Investire nel lavoro di qualità significa contratti stabili, che garantiscano tutele e diritti, formazione continua, salute e sicurezza e significa anche costruire opportunità di inclusione per giovani, donne e categorie vulnerabili”. La mobilitazione in corso, la piattaforma del sindacato per sollecitare misure per il diritto al lavoro, alla salute e per il diritto all’istruzione, nuove politiche energetiche e dell’industria inquadrate nei processi di transizione ecologica, al centro della riunione odierna dell’esecutivo provinciale della Cgil Messina. Iniziative e assemblee si terranno nei luoghi di lavoro e nel territorio. “Protestiamo – aggiunge il segretario generale della Cgil Messina – anche contro il pericoloso progetto di autonomia differenziata, un progetto che affosserebbe la nostra regione, il nostro territorio, e che va respinto. Non può essere certo questa la risposta per recuperare distanze occupazionali e di esigibilità dei diritti”.
Sfida gia vinta da SALVINI, GERMANA , CIUCCI DI GENNARO e i PONTISTI tutti anche la “pubblicita” certo non gratuita porta picciuli e ………ne arriveranno MIGLIAIA di posti di lavoro , di conseguenza le trattenute per la sanita, tasse varie che contribuiranno ad avere piu risorse per l’istruzione, per la transizione ecologica, ci pensate a tutto quello che si scavera e si trasportera per il Ponte, e le politiche energetiche , l’industria …….e ci lamentiamo ahahahahahahahaha ma scusate CALDEROLI quello dell’Autonomia differenziata non e compagnuccio di SALVINI…..quello del PONTE e dei CENTOMILA POSTI DI LAVORO per CALABRIA., SICILIA e SUD ( in stretto ordine alfabetico…) boh…..ci sara da ridere……vedremo……