Messina, Atm condannata: confermò tutti gli autisti interinali tranne uno

Messina, Atm condannata: confermò tutti gli autisti interinali tranne uno

Messina, Atm condannata: confermò tutti gli autisti interinali tranne uno

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lunedì 16 Ottobre 2017 - 22:12

La società di lavoro interinale cui si era affidata la Municipalizzata dovrà reintegrare il lavoratore che era stato escluso per veto dell'Atm, che lo aveva richiamato due volte. Ma secondo il giudice del lavoro l'azienda aveva torto.

Il giudice del Lavoro di Messina ha condannato l'Atm a reintegrare l'autista Alessandro Addario, assunto nel 2016 attraverso la Temporary, una società milanese di somministrazione lavoro cui l'Azienda Trasporti municipalizzata si era affidata per il reclutamento di 20 autisti, poi divenuti 30. Autisti effettivamente assunti, nel maggio 2016.

Alla scadenza il contratto era stato prorogato fino al dicembre successivo, poi nuovamente fino al maggio 2017. Nell'ultima proroga, però, Addario non è rientrato, malgrado la stessa Atm, nel bando dell'ottobre 2016 per il reclutamento di 37 autisti, aveva fatto riferimento alla clausola sociale che prevede appunto l'assorbimento dei lavoratori interinali già impiegati.

Ed in effetti tutti erano stati prorogati in servizio. Ad eccezione di uno, Alessandro Addario appunto.

Alla richiesta dei legali sul perché della mancata proroga, la Temporary ha fatto sapere che l'Atm si è opposta al suo reintegro perché il lavoratore aveva subito due procedimenti disciplinari.

L'uomo si è allora affidata all'avvocato Maria Grazia Belfiore di Legali Lavoro, l'associazione nazionale degli avvocati del settore, ed ha ottenuto ragione dal giudice messinese. Il magistrato ha accolto le ragioni dell'avvocato Belfiore, che ha fatto leva soprattuto sul fatto che i richiami al lavoratore erano sanzioni conservative, per altro di natura lieve: 2 ore di sospensione dal lavoro e una multa per l'equivalente. Nulla che giustificasse l'esclusione della clausola sociale quindi.

La sentenza del Giudice Elisabetta Palumbo è arrivata il 14 ottobre scorso e condanna la Temporary a procedere alla stipula del contratto e l'avviamento al lavoro presso la società utilizzatrice ed a pagare le spese di giudizio.

La Temporary era patrocinata dagli avvocati Teresa Locuoco e Ugo Prospero Cerruti, l'Atm è stata tutelata dall'avvocato Vittorio Di Pietro.

6 commenti

  1. In conclusione la meritocrazia è inutile, la competenza è inutile. Uno che probabilmente ha dimostrato di non fare o non saper fare il suo lavoro che IN UN SOLO ANNO ha preso ben DUE RICHIAMI.
    Ora io mi chiedo chi, nella propria vita lavorativa ha preso due richiami, dallo stesso datore di lavoro in un solo anno. Vergogna alla giustizia ingiusta, che premia l’insufficienza e autorizza di fatto la mediocrità. Fosse mio collega, io non ce lo vorrei.

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  2. MessineseAttenta 17 Ottobre 2017 08:36

    Ormai, i dipendenti a tempo determinato pretendono la stabilizzazione, vedasi contrattisti e vigili precari.
    Di questo passo, un idraulico, che ha cambiato un rubinetto a Palazzo Zanca, o un elettricista, che ha cambiato una lampadina al Satellite, pretenderà la stabilizzazione.
    Ovviamente, con l’appoggio della Crocè e di Risitano.

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  3. L ignoranza e l invidia fa parlare a messina. E anche l arroganza evidentemente, visto che chi parla presuppone di essere più giusto di un giudice senza sapere come stanno le cose.

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  4. Ma poi vogliamo parlare della ‘clausola sociale’ (che vale per l’ATM come per qualsiasi altro ente)? Spacciato per dovere morale, dietro questi due termini, si stagliano due concetti fortemente in contrasto: 1) quel che si vede: i lavoratori già dentro, a prescindere, vengono tutelati da continue proroghe, si sindacalizzano e creano muro fino alla stabilizzazione (quando erano entrati con contratti di 6-12 mesi), anche de facto; 2) quel che NON si vede: centinaia, se non migliaia, di persone, vengono escluse, A PRIORI, dalla possibilità di lavorare – anche di migliorare, se vogliamo, il proprio CV, con una nuova esperienza – per il semplice fatto di non essere rientrati nel primo giro di giostra. Insomma, chi tardi arriva, NON alloggia.

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  5. L’autista in questione è un professionista che per oltre 10 anni ha operato nel settore dei trasporti (turismo internazionale) in tutta Europa. A lui gli venivano affidati mezzi di mezzo milione di euro (non quei catorci dell’atm) e non ha mai preso alcun richiamo disciplinare, lo studio legale al quale si è appoggiata ATM ha volutamente creato dei “falsi richiami disciplinari”, che non hanno avuto riscontro agli atti e sono stati definiti dallo stesso “un errore” per non incorrere in procedimenti penali e quindi tutelarsi. Quindi non dite sciocchezze su una persona che non conoscete neanche. Non potete immaginare l’ambiente all’interno di quest’azienda, nella quale parlare di mafia non è un eufemismo.

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  6. Io sono curioso di sapere perché per tutte e due le volte che c’è stata la possibilità di un contratto a tempo determinato con atm il mio curriculum vitae è stato messo da parte.
    A vero mio padre è un semplice operaio e non ha rappresenti con tutti quei signori politici che riscaldano le sedie

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