Si conclude con verbale negativo l’incontro tra le organizzazioni sindacali e l’azienda Siarc subentrante nell’appalto di gestione del servizio di ristorazione e bar al policlinico. Sindacati sul piede di guerra, domani sit in in prefettura. Non si escludono forme eclatanti di protesta con il blocco totale del servizio di ristorazione

Non c’è pace per gli addetti al servizio di ristorazione del Policlinico universitario Gaetano Martino. A scatenare lo stato di agitazione questa volta la posizione assunta dalla Siarc, ditta che il prossimo 1 ottobre subentrerà alla Euroristorazione nella gestione del servizio di ristorazione e bar dell’azienda ospedaliera universitaria. Una posizione inspiegabile che ha visto l’azienda dapprima non riconoscere l’art. 35 del capitolato d’appalto relativo alla salvaguardia occupazionale, e poi dichiarare la presenza di diversi esuberi e comunicare alle organizzazioni sindacali una riduzione del monte ore lavorative di circa il 40 per cento, da 2472 a 1300.

Una posizione mantenuta anche in sede di conciliazione presso la Direzione Distrettuale del Lavoro e che ha portato la Filcams Cgil, la Fisascat Cisl, la Uiltucs e l’Ugl, a mantenere ferma la loro posizione a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici da anni impiegati nel servizio. “Riconoscendo che l’appalto era un po’ complesso, anche in virtù dell’affidamento della gestione del bar, attualmente in ristrutturazione da parte dell’azienda di viale Gazzi – precisano Carmelo Garufi, Pancrazio Di Leo, Eliseo Gullotti e Salvatore Mercadante – eravamo disponibili a trovare un accordo anche attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali, contratti di solidarietà in primis. Ma la posizione assunta dall’azienda durante l’incontro di ieri non ci ha lasciato alternative. Abbiamo richiesto all’azienda Policlinico una proroga di un mese dalla data del subentro. Allo stesso tempo abbiamo scritto al Prefetto perché intervenga convocando tutte le parti interessate”.

Venerdì, intanto, a partire dalle 9.00 sit in davanti la prefettura, anche se non si escludono nei prossimi giorni forme più eclatanti di protesta con il blocco totale del servizio ristorazione ed il coinvolgimento dei familiari e del personale tutto delle ditte legate all’indotto dell’azienda.