Le buttane non esistono - Magazzini del Sale

Le buttane non esistono – Magazzini del Sale

Redazione

Le buttane non esistono – Magazzini del Sale

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lunedì 20 Settembre 2021 - 06:42

Lo spettacolo vuole far pensare, affidandosi in questo alla tradizione giullaresca di un unico attore che parte dalla farsa per coinvolgere gli spettatori inducendoli poi a ragionare assieme a lui

Le Buttane non Esistono andrà in scena ai Magazzini del Sale sabato 25 e domenica 26 settembre alle 21. Lo spettacolo, di Davide Colnaghi e Leonardo Mercadante, è stato rappresentato per la prima volta a Roma nel gennaio del 2020.

Il commento degli autori

“Dietro ogni Elena c’è un Menelao.” Il sottotitolo dello spettacolo spiega
perché abbiamo deciso di affrontare una serie di tematiche riguardanti il
femminile scegliendo come protagonista il Re di Sparta in persona.
Una scelta si compie sempre con delle buone ragioni alle spalle, e c’è sempre qualcuno che, nel bene e nel male, ne subisce le conseguenze.
In questo caso la scelta è quella di partire per Troia assieme al principe
Paride.

E colui che la vive di rimando è il “povero” Menelao, protagonista della
storia e unico personaggio sul palcoscenico, che si sveglia con accanto svariate concubine e riceve la notizia della fuga della moglie. Questo shock inaspettato gli fa porre delle domande che non si era mai posto prima.

Fino a quel momento aveva dato tutto per scontato. Adesso i suoi assiomi
si rivelano essere nient’altro che degli spaventapasseri. Ed ecco che, mentre metabolizza l’abbandono e le sue certezze crollano, ogni nuovo pensiero lo mette sempre più in crisi.

Perché ci si sposa? Ma soprattutto, ha scelto lui di sposarsi,o gliel’hanno
imposto? Ha scelto lui di diventare Re di Sparta? Ed Elena? Che cosa ha potuto scegliere della sua vita la donna più bella del mondo? E infine, anche se non volesse muovere guerra per andare a riprendersi Elena, non dovrebbe farlo ugualmente perché è ciò che tutti (suo padre Atreo, suo
fratello Agamennone, i suoi generali) si aspettano da lui per riconquistare il
suo onore macchiato?

Quanto ci influenza, consapevolmente o meno, l’ambiente che ci circonda?
Colgo l’occasione per ricordare che a scuola studiamo un poema epico che ci fa apparire legittimo che si combatta una guerra di dieci anni perché una donna fugge via con un altro uomo.

Queste sono solo alcune delle domande che poniamo con questa messa in scena, domande alle quali non osiamo dare una risposta definitiva. Lungi da noi, infatti, troncare il dialogo barricandoci dietro una presa di posizione; non vorremmo ritrovarci come Menelao, che si è cullato per una vita intera dietro a certezze sulle quali aveva smesso di farsi domande.

Le Buttane non Esistono vuole quindi far pensare, affidandosi in questo alla
tradizione giullaresca di un unico attore che parte dalla farsa per coinvolgere gli spettatori inducendoli poi a ragionare assieme a lui.
Non c’è scenografia e l’unica illuminazione necessaria è un piazzato fisso (lo spettacolo è quindi rappresentabile anche all’aperto in luoghi idonei).

Gli elementi in scena sono pochissimi, tutti contenuti in un bauletto che
Menelao porta con sé. Perno vitale de “Le buttane non esistono” è il rapporto con il pubblico; l’attore si relaziona infatti direttamente con gli spettatori, con racconto e talvolta anche canto, parlandogli e interagendo con loro.

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