Tocca a Basile e De Luca affrontare la tempesta e trovare soluzioni all'altezza dei problemi di Messina
di Marco Olivieri
MESSINA – In una settimana un terremoto politico all’Amam. L’1 ottobre si dimette il direttore generale Pierfrancesco Donato. In una nota del Cda della partecipata, emergono elementi, non specificati, di dissenso rispetto all’operato del dg (“mancati riscontri”). Tutto rimane nella confusione e anche per questo motivo domenica scriviamo un editoriale auspicando un passo indietro del Consiglio d’amministrazione. Il tutto per aprire una nuova fase che dovrà essere gestita politicamente meglio da chi rappresenta le istituzioni, a partire dal sindaco Federico Basile. Poi lunedì, sempre per motivi che non sono chiari, tra prevedibili tensioni, il Cda dell’Amam si dimette e il primo cittadino accetta le dimissioni.
Si tratta di una crisi politica che deve essere affrontata senza reticenze dal sindaco e dal leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca. Il tutto partendo dalla catena di errori nella comunicazione e nell’organizzazione che si sono susseguiti in occasione della crisi idrica messinese.
Invece di ammettere le difficoltà, di Amam e della macchina comunale, nel quadro di una rete che fa acqua da tutte le parti, con il 53 per cento di perdite, si è insistito su un messaggio che ha esaperato i cittadini. Quel quasi “tutto va bene” ha complicato la situazione e, pur meritevoli di aver messo in campo interventi strutturali nel campo dell’acquedotto, l’Amam e il Comune hanno visto sgretolarsi gradualmente la fiducia di una parte dei cittadini. Sul piano dell’immediatezza e dell’efficacia degli interventi, nonostante gli sforzi, sono stati tanti gli elementi critici.
Le dimissioni Amam e il dovere della trasparenza
L’attuale crisi anticipa l’annunciata verifica di Giunta e partecipate a dicembre. E presenta troppi aspetti da chiarire. Aspetti che dovranno essere affrontati oggi pure in sede di Commissione. Non ci si può limitare a ricordare le responsabilità nell’emergenza acqua da parte della Regione, come fa Basile. Occorre fare un passo in avanti nel segno della trasparenza, partendo dalle cause delle dimissioni del Donato.
In più, solo sviscerando le ragioni delle debolezze politiche emerse in questo periodo, si potrà correggere la rotta e migliorare Giunta e partecipate. In questo, De Luca, come leader di partito e “padre padrone”, dovrà anteporre le esigenze della città rispetto alle logiche di schieramento. E non limitarsi a premiare la fedeltà.
Il capo politico e il sindaco dovranno scegliere figure all’altezza delle sfide e dei problemi che attraversano Messina. E fare tesoro dei loro errori.
A fare discutere è il tema dell’autonomia del sindaco rispetto a De Luca
In realtà, il tema dell’autonomia del sindaco si pone per le caratteristiche di De Luca e i suoi eccessi caratteriali, con toni da padre padrone. Perché, in politica, è normale che ci sia il confronto con chi dirige il partito. Qui tutto assume una veste singolare per lo “stile De Luca”. Tuttavia, chi guida l’amministrazione deve avere al proprio fianco figure che possano favorirne l’azione amministrativa. Solo così Basile potrà acquisire più forza come sindaco.
Ma perché il padre politico dovrebbe potere mettere bocca?
Quando abbiamo accettato che questo suo ruolo non ufficiale divenisse invece implicito?
A me non sta bene per nulla.
A questo punto si dimettesse pure il sindaco Basile perché quelle parole di rassicurazione sono uscite dalla sua bocca, così come le mille giustificazioni addotte.
Io penso semplicemente che i vertici AMAM siano stati costretti alle dimissioni da De Luca e che che Basile abbia semplicemente obbedito.
Io non lo voglio un sindaco tanto poco indipendente e lo dico con dispiacere per Basile.
Ma che razza di accrocco abbiamo messo in piedi a Messina?
Buongiorno, ma De Luca è il capo politico e ha notevoli responsabilità in questa crisi. Non è uno qualunque…
Cordiali saluti
De Luca e Basile sono i 2 unici responsabili del marasma istituzionale messinese. Scaricare sugli altri o alimentare la cortina fumogena delle polemiche non li salverà
IERI IN TV GILETTI HA OFFERTO ALL’ITALIA UN QUADRO DEPRIMENTE DI TUTTA LA SICILIA SULLA PROBLEMATICA DELLA CARENZA DI ACQUA … ENNA IN TESTA … E’ EVIDENTE CHE FARE TESORO DEGLI ERRORI DEI MESSINESI APPARE VERAMENTE RIDUTTIVO … QUI CI VUOLE UNA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE E NOMNARE UNA COMMISISONE CHE ESAMINI DA QUANDO COME E PERCHE’ NELLA REPUBBLICA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA ANTIFASCISTA SI SIA POTUTO VERIFICARE SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI UNA CARENZA GENERALIZZATA IN UNA REGIONE VASTA E POPOLATA COME LA SICILIA …
Olivieri è scandaloso che lei estensore dell’articolo intervenga per rispondere quando non gli piace quello che commentano gli utenti. Le ricordo che giorni fa sul punto è intervenuto anche il Capo dello Stato.
E paghiamo Netflix per guardarci le fiction quando a Messina il cabaret è gratis! Ridicoli tutti quanti, quelli sul palco e quelli dietro le quinte!
Le responsabilità di De Luca signor Oliveri si fermano dove iniziano le prerogative del sindaco, altrimenti viene meno il rispetto dei ruoli secondo me.
Cordialmente.
Responsabile unico del raggruppamento di sua proprietà è il Rabdomante del Nisi
STRACONDIVIDO ogni cosa scritta in questo eccellente articolo Scusi, Esperto .Tributario ,dovrebbe apprezzare un Direttore come Marco Olivieri che non ha la “puzza sotto il naso e scende a tu per tu ,interagendo con i lettori ,avendo sempre un confronto educato, sano ,e rispettoso
anche con opinioni
divergenti , anziché
trovarlo scandaloso😱😖😤 ….e non serve che lei ricordi che è intervenuto il Capo dello Stato sulla questione idrica, in quanto in questo caso parliamo della città di Messina e non della regione Sicilia…..da Giletti ci doveva andare pure una delegazione di Messina per far luce sui tanti,troppi punti oscuri per la mancata erogazione d’ acqua
in più punti della citta ….vorrei ricordare che Messina è stata l’ unica città ad aver avuto stanziati tanti soldi per il rifacimento delle condotte idriche…..vorrei ricordare che il sindaco dava la colpa alla Regione per mancanza di fondi ,quando poi è comparso subito un milione di euro per fare i lavori ,che secondo il loro cronoprogramma dovevano essere in parte conclusi ad Aprile….se poi vogliamo fare come gli struzzi e nascondere la testa sotto la sabbia continuiamo pure ,ma senza puntare il dito a chi come il Direttore ha fatto di questa testata la risoluzione a tantissime problematiche che abbiamo vissuto noi cittadini….e non parlo soltanto dell’ emergenza idrica,ma pure sanitaria,dei rifiuti,….come Direttore è stato sempre disponibile nell’ aiutarci ,a “spiegarci” laddove abbiamo mosso contestazioni facendoci riflettere e
capire se sbagliavamo proprio come un” buon “padre “fa con i propri “figli” e non come i “padri padroni” che aleggiano su Messina ,che quelli, sì che sono scandalosi 😖😤😡!!!!!