Le donne messinesi del Pd contro lo spot della Regione: "Insulto alla dignità"

Le donne messinesi del Pd contro lo spot della Regione: “Insulto alla dignità”

Francesca Stornante

Le donne messinesi del Pd contro lo spot della Regione: “Insulto alla dignità”

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venerdì 17 Gennaio 2020 - 12:06

Doveva essere una campagna di sensibilizzazione sui rischi dell'abuso di alcol tra le donne. Lo spot è stato bollato come sessista e ritirato dopo 24 ore.

Doveva essere una campagna di sensibilizzazione. Ma quell’immagine di una donna, con due coppe di vino rosso al posto del seno, scelta dall’Assessorato alla Salute della Sicilia per lanciare un messaggio sui rischi dell’abuso di alcol tra le donne, ha scatenato una bufera di polemiche. Tanto da essere stata ritirata nel giro di 24 ore.

Anche da Messina si leva un’ondata di indignazione quel messaggio offensivo, sessista, fuorviante. Sono le donne messinesi del Pd ad esprimere un giudizio fortemente negativo su una campagna pubblicitaria superficiale e sulla scarsa sensibilità di un assessorato regionale che aveva avallato quel messaggio.

“L’immagine utilizzata nell’ ambito della campagna contro l’abuso di alcol tra le donne, promossa dall’Assessorato alla salute della Regione Sicilia, sul sito istituzionale “Costruire salute”, è un evidente insulto alla dignità delle donne. Essa ha infatti generato una profonda indignazione trasversale  e condivisa, al di là delle diverse appartenenze politiche. Tuttavia quell’immagine,  forse ancor di più, è un  insulto alla cultura della nostra terra, nella nostra terra. Il fatto che un grafico qualunque l’abbia ideata può non stupirci più di tanto, ma ci fa sobbalzare la consapevolezza che essa abbia avuto poi l’approvazione necessaria alla divulgazione da chi di competenza all’ interno  di un assessorato della Regione Sicilia.

A nulla vale il fatto che, subissata di  critiche, l’ immagine sia stata ritirata, troppo facile e troppo tardi comunque. Noi donne del PD di Messina, consapevoli del nostro ruolo, non possiamo non prendere le distanze da tanta grettezza. E’ sul terreno della cultura, prima ancora che su quello della politica, che si misurano l’autorevolezza e l’adeguatezza delle istituzioni  che sono deputate a rappresentarci tutti, donne e uomini, con rispetto e pari dignità, pena il disincanto, l’indignazione e l’inevitabile perdita di fiducia nell’ istituzione stessa”.

Laura Giuffrida

Maria Baronello

Angela Bottari

Tindara Cannetti

Ivana Gagliano

Lidia Gaudio

Maria Lapoli

Eleonora Maffei

Valentina Patti

Antonella Russo

Marisa Trimarchi.

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