Le europee di De Luca: anatomia di una caduta

Le europee di De Luca: anatomia di una caduta

Marco Olivieri

Le europee di De Luca: anatomia di una caduta

Tag:

martedì 11 Giugno 2024 - 22:19

Il leader ha puntato tutto sulla lista Libertà e ha perso, facendo allontanare il progetto di "sindaco di Sicilia". Ricostruiamo gli ultimi due anni

Tutto quello che poteva indovinare fino alle regionali 2022 lo ha indovinato. Dopo l’elezione a sindaco di Taormina, ha cominciato a sbagliare alcune mosse politiche. Cateno De Luca ha puntato tutto sul progetto Libertà alle europee e ha perso. Citando un film pluripremiato, “anatomia di una caduta”. Ma, in questo caso può ancora rialzarsi, anche se la strada per aspirare alla presidenza della Regione siciliana è davvero in salita. In particolare, non ha più la forza politica per proporsi a possibili alleati, dal Pd al M5S, e l’unica via sembra quella del percorso solitario e particolarmente impervio.

Ma torniamo alle europee. La Libertà di Cateno De Luca, federatore di liste che più diverse non potevano essere, è rimasta una marmellata priva di sostanza. Al di là del “bavaglio di Stato”, bisognerebbe riflettere sui contenuti. E domandarsi se si trattava di un progetto valido, con lo slogan “meno Europa e più Italia” e una serie di contraddizioni interne.

In ogni caso, in città e in provincia, De Luca vince: la lista Libertà è sul 29,10, non lontana dal 31,8% alle politiche. In provincia si attesta sul 21.71 per cento. Il crollo avviene a livello nazionale, dove le altre liste hanno dimostrato di non avere consistenza: Libertà è sull’1,22. Avrebbe avuto più senso, forse, puntare direttamente su Sud chiama Nord.

Avviene pure un calo in Sicilia rispetto alle regionali di due anni fa: nell’isola è al 7,67 per cento. Due anni fa era il primo partito, anche si tratta di competizioni elettorali davvero differenti.

La necessità di dare un’identità alla sua “creatura”

Il leader di Sud chiama Nord ha ottenuto 69.478 preferenze, con il primato di ScN nella Città metropolitana di Messina. Preferenze buttate via per seguire una strada velleitaria sul piano nazionale. Dato che il suo obiettivo è fare il “sindaco di Sicilia”, cioè il presidente della Regione, De Luca dovrebbe prima rafforzare l’identità del suo partito. Se vuole creare una realtà sturziana, con al centro l’idea dei Comuni, gli deve dare respiro, organizzazione e contenuti. E dialogare con altre forze politiche. La lezione di Calenda e Renzi è chiara: semplificando, se si ha un “brutto carattere”, e non si punta al compromesso, si finisce per non arrivare al 4 per cento.

La presentazione di Libertà a marzo

Andiamo indietro nel tempo. Il Progetto Libertà è stato lanciato il 2 marzo a Taormina e il simbolo è stato presentato il 6 aprile a Roma. “In un mese e mezzo ha raggiunto il 23% degli italiani, nonostante la censura dei media del sistema”, aveva evidenziato De Luca. Capolista in tutte le circoscrizioni italiane per le elezioni europee dell’8 e 9 giugno, il federatore del progetto “Libertà” si è speso al massimo in questa campagna elettorale. E aveva fissato l’obiettivo per Messina (60mila voti) e provincia (altri 90mila voti). “Altrimenti qualche testa cadrà”. A partire dai coordinatori per finire ai componenti dell’amministrazione Basile e delle partecipate. Un “tagliando” da effettuare post elezioni.

Era il 22 maggio a piazza Duomo e queste le parole di Cateno De Luca: “O dentro o fuori. Non sono un uomo per tutte le stagioni. Con la lista Libertà sfidiamo la censura e siamo tra il 2.8 e il 3 per cento. Se in questi 15 giorni ci sarà un lavoro di squadra, l’obiettivo del 20 per cento in Sicilia e il 4 nazionale sarà possibile. E da qui partirà la campagna per le regionali e la presidenza per liberare l’Isola”.

Davanti a sindaco, assessori, consiglieri e componenti delle partecipate, aveva sibillato il leader: “Io non sono interessato a fare il soldato semplice in Parlamento. Se non otterremo i risultati auspicati, in queste Europee, farò un passo indietro. E il partito Sud chiama Nord farà le sue valutazioni a prescindere da me. La mobilitazione a Messina? Ancora non vedo le magliette sudate. Vedremo il 26 maggio che risposte avremo”.

E, ancora prima, non appena uscito dall’ospedale, aveva ribadito il suo difficilissimo obiettivo a Messina e provincia: quello di “confermare i 150 mila voti ottenuti a Messina e provincia e gli oltre 500 mila voti in Sicilia conseguiti alle regionali del 2022. Perché viviamo di consenso. In città questa amministrazione non deve prendere nemmeno un voto in meno rispetto alle regionali e la lista Libertà non deve prendere un voto in meno rispetto alle regionali del 2022. L’amministrazione Basile sta proseguendo egregiamente il lavoro che abbiamo avviato e ha il dovere di salvaguardare un patrimonio di credibilità elettorale in città. Abbiamo una immagine e una storia di buona amministrazione che dobbiamo difendere. Assessori e presidenti si diano una mossa”.

Naturalmente, non sono risultati sovrapponibili e De Luca ha voluto spronare i “suoi”. In ogni caso, nel territorio messinese le risposte ci sono state. Altrove no.

Il voto per De Luca alle amministrative e alle regionali

Nel giugno 2022, alle amministrative, le nove liste a sostegno di Federico Basile ottennero il 39,85% (37.293 voti). “Basile sindaco di Messina” con 17.58; “Con De Luca” è al 9.63 e la lista Prima l’Italia è al 5,36. Quest’ultima oggi all’opposizione.

Settembre 2022: Cateno De Luca è l’eletto più votato all’Ars nel territorio metropolitano, con più di 14mila preferenze. Dopo i successi amministrativi, alle regionali la provincia di Messina premia le liste per De Luca “Sindaco di Sicilia” con un 42,242% contro il 39,252% delle forze politiche di centrodestra. La corazzata politica di centrodestra, già ridimensionata dalla vittoria di Basile come sindaco, elegge il proprio candidato presidente ma non detiene il primato nel Messinese. Lui arriva secondo con il 24 per cento nella corsa alla presidenza e ScN riceve il 14% dei voti, conquistando 8 dei 70 seggi nell’Assemblea regionale.

I voti alle regionali

  • DE LUCA SINDACO DI SICILIA – SUD CHIAMA NORD
  • 65.200 voti
  • 25,431%
  • SICILIA VERA
  • 20.976
  • 8,182%

ORGOGLIO SICULO CON CATENO

  • 9.924
  • 3,871%

GIOVANI SICILIANI

  • 2.767
  • 1,079%

TERRA D’AMURI

  • 2.554
  • 0,996%

AUTONOMIA SICILIANA

  • 2.379
  • 0,928%

IMPRESA SICILIA

  • 2.276
  • 0,888%

LAVORO IN SICILIA

  • 1.318
  • 0,514%

BASTA MAFIE

  • 905
  • 0,353%

Totali

  • 108.299
  • 42,242%

La vittoria di Camera e Senato a Messina

Fine settembre 2022. Francesco Gallo vola alla Camera dei deputati con il 32,22%, mentre Matilde Siracusano è al 29,07. Dafne Musolino vince, completate le 1001 sezioni scrutinate, e conquista il seggio di senatrice con il 29.96, mentre Ella Bucalo si ferma al 29,40 per cento.

Dopo questi successi, cominciano i primi scricchiolii, gli addi, clamoroso quello della senatrice Musolino, e i conflitti. Fino alla caduta, in ambito nazionale, alle europee. Il futuro di De Luca, c’è da scommettere, dipenderà dalla sua capacità di mettersi in discussione. E di trovare un’identità politica più solida.

Articoli correlati

11 commenti

  1. De Luca aveva un elettorato fondamentalmente di centrodestra, ora lui ha virato a sinistra cercando prima il PD e poi i 5stelle. Primo giravolta.
    Secondo giravolta, “mai più un sindaco no-pontista, chi è contro il ponte è miope” ,ecc.. ora è contro il ponte!
    La gente ricorda e non dimentica…..
    Chi non è coerente prima o poi paga il conto…

    25
    23
  2. Se non saliva non doveva fare dimettere presidenti e consiglieri delle partecipate????

    24
    23
  3. Non ha vinto.
    Non è di destra né di sinistra, ma è per se stesso.
    L’avversario lo offende, e se può lo affonda.
    I voti presi forse sono per lo più degli uomini di partito e di personale assunto.
    Che politica è ?

    17
    15
  4. ma perchè non fate la stessa disamina sul disastro della lega e di Germanà?

    11
    7
  5. Via i consiglieri e presidenti delle partecipate,si nominano solo per concorso

    14
    13
  6. Via i consiglieri e presidenti delle partecipate,si nominano solo per concorso, andate a cercarvi un
    Lavoro

    10
    9
  7. Via i consiglieri e presidenti delle partecipate,si nominano solo per concorso, andate a cercarvi un
    Lavoro, la tavola apparecchiata deve finire

    12
    11
  8. I cittadini messinesi hanno già dato! È anche vero che con Basile poco o nulla è cambiato!!!! Dovrebbe cambiare proprio aria dopo i fallimenti delle varie candidature, vedi Monza ecc.

    13
    13
  9. Doveva avere un tonfo elettorale anche da parte della città😤 se tutti avessero avuto chiara la visuale dei fatti per come li ha esposti benissimo Sere👏👏👏👏👏👏👏…. si evince comunque,che nonostante
    tutto, parecchi che gli stanno dietro ancora ce li ha😳 🙄…. ritenti, sarà più fortunato alla prossima 🤥😏,anzi , ristudi meglio il piano che miseramente è fallito,perché se è andato storto ,non è certo per colpa dell’ oscuramento mediatico😱,ma bensì di un calcolo di strategia da lei ideata ,che si è rivelato errato 😏….Le consiglio a prescindere di fare saltare qualche
    testa ( chi saranno mai i malcapitati ?)di tenere sempre bene, in mente , che anche ai “supereroi ” capita di fare “cilecca “😏

    6
    5
  10. Tornatene al paesello

    8
    5
  11. Come hanno potuto votare i messinesi dopo avere abbandonato Messina per Taormina? La gente purtroppo è ignorante come diceva Camilleri.

    9
    6

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007