Le foibe come la Shoah? Reggio Futura contesta l'Ampa

Le foibe come la Shoah? Reggio Futura contesta l’Ampa

Redazione

Le foibe come la Shoah? Reggio Futura contesta l’Ampa

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venerdì 11 Febbraio 2022 - 18:20

Palmara: «Versace e Brunetti chiedano scusa e prendano le distanze». Ma vari soggetti politici e associazionistici confutano la circolare ministeriale

REGGIO CALABRIA – Le foibe come la Shoah? La questione è controversa e di non facile soluzione.
L’ennesimo capitolo della vicenda – che non riesce a sciogliersi nel mero dolore per le vittime, indipendentemente dalle propensioni politiche loro e di ciascuno dei protagonisti odierni del dibattito – arriva da Reggio futura.

«Avremmo fatto volentieri a meno della falsa e offensiva celebrazione del “Giorno del Ricordo” andata in scena giovedì pomeriggio a Palazzo San Giorgio per iniziativa di un’Amministrazione comunale che non perde mai occasione per dimostrare tutta la sua inadeguatezza – scrive il presidente Italo Palmara -. Ci saremmo aspettati di veder argomentare organizzatori e ospiti sull’eccidio delle “foibe” posto in essere dai partigiani titini e sul dramma vissuto da migliaia di esuli italiani. E invece per l’intera durata dell’incontro (un’ora e quaranta) si è cercato solo di “giustificare” l’atrocità di quell’evento e di evidenziare in tutte le salse che l’eccidio delle foibe non è minimamente paragonabile all’orrore della Shoah.

Aspre critiche a Vitale (Ampa)

Ma l’apice del cattivo gusto – così Palmara – si è raggiunto con l’intervento assolutamente inopportuno del professor Sandro Vitale (membro del Comitato promotore di venticinqueaprile Ampa e già presidente del Comitato provinciale Anpi di Reggio Calabria). Nel suo intervento il professore ha avuto un atteggiamento palesemente “giustificazionista” nei confronti dell’argomento, arrivando addirittura a sostenere che la vicenda è raffrontabile a quanto successo nei “Promessi Sposi” quando Renzo medita di uccidere Don Rodrigo perché ha saputo che questi nutre cattivi propositi nei suoi confronti. Il richiamo che il Vitale fa al Manzoni è volto a sostenere che chi commette violenza non è responsabile solo della violenza che commette ma anche della violenza che induce altri a commettere. In parole povere il Professore, col suo offensivo parallelismo (posto che paragona i partigiani titini a Renzo e gli Italiani a Don Rodrigo), dice chiaramente che di tutta la violenza perpetrata dai partigiani jugoslavi nella tragedia delle foibe è responsabile l’Italia stessa. E la cosa ancor più grave è che il Professore si fa vanto di aver inculcato questa ‘bizzarra’ teoria nel corso degli anni anche ai suoi alunni.

Peraltro, una simile vomitevole tesi è ancor più ripugnante perché sostenuta proprio nel “giorno del ricordo”. Ma questo non ci stupisce più di tanto, posto che il Vitale non è nuovo a certe provocazioni di pessimo gusto: il professore è infatti tristemente noto per essersi lo scorso anno opposto all’intitolazione della Cittadella della Regione alla Presidente Jole Santelli all’indomani della sua morte. Fortunatamente in quella occasione nessuno lo degnò della minima considerazione, tant’è che oggi la Cittadella porta il nome della sfortunata Presidente prematuramente scomparsa.

«Non esistono eccidi di serie A e di serie B»

L’incontro, riflettono a Reggio futura, in teoria avrebbe dovuto costituire «un sentito omaggio agli infoibati e agli esuli. A causa di qualcuno si è trasformato invece in una ‘ghiotta’ occasione per infangare la memoria degli stessi. Se ne faccia una ragione il Professore: non esistono eccidi di serie A ed eccidi di serie B, lo ha ribadito anche ieri il Ministero dell’Istruzione con una circolare indirizzata alle scuole in cui a proposito della tragedia delle foibe ha messo nero su bianco che “la ‘categoria’ umana che si voleva piegare e culturalmente nullificare era quella italiana” così come “poco tempo prima era accaduto, su scala europea, alla ‘categoria’ degli ebrei”. Nessun distinguo dunque tra le due tragedie, come è giusto che sia. Qualcuno dovrebbe spiegare al Prof. Vitale che un’atrocità, a prescindere da quali che siano le ragioni sottostanti e le bandiere degli aggressori, resta sempre un’atrocità e dunque non può e non deve mai essere giustificata».

Come vedremo, il senso della circolare – firmata dal capogabinetto del ministro Patrizio Bianchi, Stefano Versari – è stato comunque oggetto di roventi polemiche in queste ore.

Invocate le scuse di Brunetti e Versace

Reggio Futura «chiede formalmente che il Sindaco f.f. della Città Metropolitana, Carmelo Versace e il Sindaco f.f. della Città di Reggio Calabria, Paolo Brunetti (nell’incontro seduti al tavolo assieme al Prof. Sandro Vitale) prendano le distanze, seppur tardivamente, da quando detto dal Vitale e chiedano scusa per l’accaduto alla cittadinanza e, soprattutto, ai parenti di tutte le vittime di questo eccidio».

Le parole dell’Anpi nazionale

Più o meno nelle stesse ore, però, a infittire la problematica, non solo a Reggio ma in tutt’Italia, non certo solo l’Ampa ma varie associazioni e partiti politici erano già tornati sulla questione. In molti casi, rispedendo al mittente la sostanziale equiparazione Shoah/foibe operata dal ministro Bianchi.

Fra le tante posizioni al riguardo, basterà ricordare le parole del presidente nazionale di un’altra gloriosa associazione intestata alle lotte partigiane, l’Anpi. Gianfranco Pagliarulo, contestando vivacemente la circolare ministeriale poi citata pure – in senso opposto – da Reggio futura, ha fatto sapere tramite social network: «Chiediamo urgenti lumi al Ministro dell’Istruzione su questa comparazione che consideriamo storicamente aberrante e inaccettabile».

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