TAORMINA Il racconto, con la mamma Maria Concetta Ragguazzo, il primario del Centro cardiologico pediatrico Bamabino Gesù Sasha Agati e il sindaco di S. Teresa Danilo Lo Giudice
di Carmelo Caspanello
TAORMINA – Una manifestazione composta, pacifica ma incisiva e toccante. Il Comitato di genitori dei bambini in cura al Centro cardiologico pediatrico Bambino Gesù di Taormina ha ribadito con chiarezza e determinazione il “No” alla chiusura del reparto. Accanto a loro il personale sanitario, con in testa il primario Sasha Agati, che tanti bimbi ha strappato alla morte. “Parliamo con il cuore – ci dice Maria Concetta Ragguazzo, di Catania – con il cuore dei nostri figli che hanno avuto bisogno dell’eccellenza di questo Centro e ne avranno bisogno in futuro. Parleremo con il cuore anche al presidente della Regione Schifani che in giornata riceverà una delegazione del nostro Comitato”. Le mamme sono stanche di vivere nell’ansia che finita la proroga, tra qualche settimana, dinanzi a loro si prospetti il “baratro”, ma sono fiduciosi che una soluzione possa essere trovata presto per scongiurare la chiusura. Fiducioso anche il primario: “Confidiamo nel buonsenso di chi ci governa”, ribadisce Sasha Agati.
La proposta di ricevere i genitori, a Schifani, è stata fatta dal leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca, nel corso di un incontro che ha avuto nei giorni scorsi a Palermo con il presidente della Regione. Oggi c’era Danilo Lo Giudice, sindaco di S. Teresa ed ex deputato regionale: “La politica deve assolutamente fare la sua parte e noi siamo qui per questo. Non lasceremo da sole queste mamme e, soprattutto, i loro bambini. Andremo fino in fondo”. (LE INTERVISTE INTEGRALI CON LA MAMMA, IL PRIMARIO E IL SINDACO SONO ALLEGATE AL SERVIZIO).
I genitori sono determinati. E spiegano che la loro battaglia va oltre il Centro cardiologico pediatrico. Dicono no allo smantellamento dell’Ospedale di contrada Sirina. Lento e inesorabile. Il Centro cardiologico pediatrico taorminese è stato nei giorni scorsi anche al centro del dibattito del Consiglio comunale di Catania, che ha approvato una petizione proposta dal capogruppo di Forza Italia Piermaria Capuana, con la quale si chiede con forza che il Ccpm non venga chiuso.
Questa mattina la protesta a Capo Taormina, di fronte all’hotel in cui si tiene il Meeting del buongoverno, al quale parte parteciperanno i vertici del partito ed anche il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani. Il meeting, articolato in due giorni, rappresenta una ghiotta occasione in virtù del fatto che oltre a Schifani sono presenti, parlamentari nazionali, ministri, assessore e deputati regionali, il responsabile nazionale Enti locali di Fi Gasparri e il segretario nazionale del partito nonché vicepremier Antonio Tajani.
Una volta che c’è una cosa funzionante, anzi d’eccellenza, ci si fa in quattro per chiuderlo a favore di un’altra struttura, lontana centinaia di km. Perché non aprirne un’altra, invece di chiudere questa?
Schifani non ha mai fatto nulla per il popolo e lui lo sa benissimo.
Schifani è Schifani ed è totalmente insensibile ai bisogni di questa regione, come lo era Berlusconi.
L’interesse personale regna sovrano.
Le proroghe non servono a nulla quando vogliono hanno dimostrato di sapere benissimo forzare il sistema per ottenere ciò che vogliono.
Facessero lo stesso una volta tanto per ottenere due poli piuttosto che uno.
Siamo la Sicilia non la Valle d’Aosta o il Molise, senza nulla togliere loro.
Queste persone sono convinte che il loro appello verrà ascoltato? Figurarsi accolto. Questo è l’ennesimo scippo perpetrato alla nostra città. Il Presidente in quanto presidente di tutti i siciliani non doveva neanche cavalcare questa ipotesi. Perché non si parla di chiusura ossia di cessazione del servizio bensì spostarlo nella sua Palermo. E allora che se ne apra uno che possa servire la zona del palermitano, trapanese agrigentino e si lasci Taormina che interessa pure il bacino calabrese e non solo. Ma a Palermo evidentemente non riescono a tollerare che Messina abbia qualcosa per cui di tanto in tanto eccelle.
Un disastro che favorisce il gruppo S.Donato di Milano guidato dal signor Alfano. Schifani non fa gli interessi della sua regione e dei suoi abitanti. Complimenti.