"Le montagne di sabbia sono a Piano Torre, non a San Saba"

“Le montagne di sabbia sono a Piano Torre, non a San Saba”

Autore Esterno

“Le montagne di sabbia sono a Piano Torre, non a San Saba”

mercoledì 15 Maggio 2024 - 15:30

Scrive un cittadino: "Un'informazione sbagliata, stampata sulle pensiline del tram e presente sul sito del Comune di Messina"

MESSINA – Riceviamo da un lettore, Salvatore La Camera Sergi, abitante di Piano Torre, e pubblichiamo.

“Montagne di sabbia di San Saba”: accostamento di parole assonante, ma non corretto. Da troppo tempo, ormai, circola questa errata informazione topografica, stampata perfino sulle pensiline del tram e registrata sul sito del Comune di Messina.
Ebbene sì: le tanto famose Montagne di sabbia non ricadono nel territorio della frazione di San Saba, bensì in quello di Piano Torre, per la precisione in contrada Capo Rasocolmo.
Le caratteristiche dune sono, insieme alla chiesa parrocchiale, per gli abitanti di Piano Torre (i “turroti”) il simbolo del loro villaggio, due immagini che portano sempre in cuore.
Ciò detto, è mio dovere dare qualche informazione riguardo questo splendido dono di Dio e spiegare il motivo per il quale noi turroti ci teniamo particolarmente (sicuramente non per costruire muri con la vicina frazione di San Saba, alla quale ci accomunano tante cose).

La storia di Piano Torre e il luogo strategico di Capo Rasocolmo


Innanzitutto, il promontorio di Capo Rasocolmo, sul quale già gli etiopi prima di Cristo costruirono una torre d’avvistamento, è stato un luogo strategico ambito da molti e, probabilmente teatro della Battaglia di Nauloco del 36 a.C.Ma una delle prove che le Montagne di sabbia, così come la torre sovrastante, da sempre appartengono al casale di Piano Torre è il fatto che lo storico Camilliani riporti nel suo libro che “la torre di Capo Rasocolmo […] servirà – per assicurare – il casale della Massa di Santo Giorgio”. Infatti, Piano Torre fino a un secolo fa faceva parte della più grande frazione di Massa San Giorgio, mentre San Saba ricadeva sul territorio di Castanea. Quindi, neanche allora il promontorio faceva parte della frazione di San Saba. Ma non è l’unica prova.
Riflettiamo sul toponimo stesso “Piano Torre”: che senso avrebbe un villaggio così denominato se non ci fosse una torre a caratterizzarlo? E che senso avrebbe se solo la torre facesse parte di esso e il “piano” sottostante no? Non dimentichiamo che già dal ‘600 il villaggio era faceva parte delle “Masse della Marina”, quindi doveva necessariamente specchiarsi in mare.

La devozione per la Madonna del Carmelo

Come descrivono le insegne topografiche della frazione di San Saba (colgo l’occasione per precisare che le insegne toponomastiche di Piano Torre sono state sistemate seguendo il criterio di divisione dei territori antecedente alla Seconda Guerra Mondiale), essa si estende dal torrente Calamona al torrente Puccino. E non c’entra con le Montagne di sabbia, poste alla sponda destra del torrente Brigà.
Torniamo alla nostra storia. Anche la nostra devozione a Maria SS. del Carmelo e a San Biagio vescovo e martire vede la sua luce grazie al tanto ambito promontorio sabbioso. Costruita, infatti, una chiesetta a fine Ottocento in contrada Serro di Rasocolmo (oggi contrada Ziino), fu posta la statua della Madonna del Carmelo, realizzata da un locale, a ricordare l’antico appellativo di Stella Maris.

Stella Maris: ovvero colei che dall’alto di un promontorio guarda tutti i suoi figli. Ricordiamo che, nella tradizione religiosa, la Madonna del Carmelo è la protettrice dei marinai. Dopo qualche anno, sulle coste di Piano Torre, precisamente in contrada Muti, fu ritrovato un quadro bizantino raffigurante San Biagio vescovo e martire. Eletto patrono del paese, fu portato da alcuni contadini e pescatori in chiesa, salendo proprio dalla traversina che dalle Montagne di sabbia porta sull’odierna statale (per intenderci, alla Pineta). Ancora oggi si ricorda questo legame con Capo Rasocolmo. Non solo con la distribuzione dei tradizionali “panuzzi” di San Biagio e di Sant’Antonio (al quale era dedicata una chiesetta in contrada Serro), rispettivamente il tre febbraio e il tredici giugno, ma anche con il caratteristico giro del Bambinello a Natale.

“Quando il Comune si dimentica di noi, ci sentiamo impoveriti, senza la nostra stessa terra”

Si sente in giro una voce: che alle Montagne di sabbia si possa arrivare solo passando da San Saba. Beh, non è affatto vero! Ci si può arrivare passando in auto da via Muti o via Brigà, o, a piedi, dalla stradina sulla pineta di Calamona. Noi abitanti di Piano Torre ci sentiamo depauperati della nostra stessa terra ogni volta che si attribuiscono le Montagne di sabbia a San Saba o le splendide e antiche contrade di Mezzacampa, Malapezza a Mastropavano a Spartà.

Ci sentiamo depauperati della nostra stessa terra ogni volta che il Comune si dimentica di noi; ogni volta che il nome della nostra frazione viene soffocato. Molti messinesi non sanno (o non vogliono sapere) che siamo anche noi parte di Messina, che il nostro paese ha un nome e una storia che vanno rispettati e onorati. Vi aspettiamo domenica 21 luglio per la tradizionale festa del santo patrono San Biagio, dove non mancherà occasione di spiegare la storia del villaggio.
Salvatore La Camera Sergi

2 commenti

  1. SAREBBE CARINO ATTENZIONARE LA COSA, MAGARI CON DEI CARTELLONI PUBBLICITARI NEL TRAM, E QUALCHE MANIFESTAZIONE DI STREET FOOD E QUALCHE CONCERTO, PER EVIDENZIARE LA PROPRIETA’ DI QUEI TERRITORI, E DARE LA GIUSTA EDUCAZIONE CONOSCITIVA AI CITTADINI

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  2. Un articolo davvero interessante per me che sono molto legato a questi luoghi.

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