Slitta ad oggi la conferenza stampa di Conte. Ecco cosa chiedono le Regioni al governo.
Il presidente del Consiglio Conte ha rinviato la conferenza stampa prevista ieri sera con le nuove misure annunciate. La lettera dei governatori delle Regioni, guidate da Bonaccini fa riflettere ed anche nel Consiglio dei ministri si cerca un equilibrio tra i rigoristi (I ministri Speranza e Boccia) e chi propende per una linea più morbida (come Italia Viva e lo stesso Conte).
No al coprifuoco alle 18
Ecco il testo della lettera che di fatto alza i paletti sul coprifuoco alle 18 in tutta Italia ed allo stop nei week end. Illustre Presidente Conte, gentili Ministri Speranza e Boccia, con riferimento allo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, concernente “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19 recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19”, vista l’urgenza di procedere esprimo il parere, salvo successiva ratifica in Conferenza, nei termini di cui alle allegate osservazioni.
Ristoro a chi chiude
In via generale, si fa rilevare la necessità di prevedere adeguate forme di ristoro per i settori e le attività economiche interessate dalle limitazioni introdotte dal provvedimento oggetto del presente parere, mediante la contestuale attivazione di specifici tavoli di confronto con i Ministeri competenti.
Dad al 100%, tamponi ai sintomatici
1) Si richiede l’estensione della didattica a distanza fino al 100% per le scuole secondarie superiori e per le università.2) Al fine di rendere sostenibile il lavoro delle ASL/Regioni in tempo di emergenza riducendo il carico di lavoro dovuto alle difficoltà nel contact tracing si dovrebbe destinare i tamponi (molecolari o antigenici) solo ai sintomatici e ai contatti stretti (familiari e conviventi) su valutazione dei Dipartimenti di prevenzione e si dovrebbe riservare la telefonata giornaliera per i soggetti in isolamento o quarantena a specifici casi su valutazione dell’operatore di sanità pubblica.
Coprifuoco alle 23
3) Prevedere l’orario di chiusura per i ristoranti alle ore 23.00, con il solo servizio al tavolo; per i bar prevedere la chiusura alle ore 20.00 ad eccezione degli esercizi che possono garantire il servizio al tavolo. Eliminare l’obbligo di chiusura domenicale.4) Eliminare all’art.1, comma 6 lettera f), il riferimento “impianti nei comprensori sciistici”. 5) Prevedere nel fine settimana la chiusura dei centri commerciali, con eccezione di alimentari e farmacie.
Si sottopone, inoltre, all’attenzione del Governo, la necessità di: – eliminare alla lettera r) le parole “previa comunicazione al ministero dell’istruzione da parte delle autorità regionali, locali o sanitarie delle situazioni critiche e di particolare rischio riferite agli specifici contesti territoriali”, come già richiesto in occasione del DPCM del 18 ottobre 2020;
– valutare le chiusure relative a: palestre, piscine, centri sportivi, cinema, teatri etc., anche valutando i dati epidemiologici di riferimento;
– prevedere nel DPCM un impegno da parte del Governo a ristorare le attività che hanno subìto limitazioni e/o chiusure.