I dati sul terzo trimestre del 2004, forniti dalla Camera di commercio. Per la città metropolitana, rimangono i problemi strutturali
MESSINA – Ieri l’inaugurazione del salone della Borsa restaurato, opera dell’architetto Camillo Puglisi Allegra. Per l’occasione, il presidente della Camera di commercio, Ivo Blandina, ha illustrato lo stato dell’arte dell’economia provinciale. Al 30 settembre 2024, le imprese registrate nella città metropolitana di Messina risultano essere 62.930, di cui il 76% attive (47.868), con un tasso di crescita annuale composto pari a -0,14% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Il III trimestre si chiude con un saldo positivo di + 135. Nel 2023, 3.512 imprese avevano chiuso nella provincia messinese. A Messina 1.252. Nel 2012, si erano cancellate rispettivamente 1.996 e 640.
“Dai dati elaborati dall’ufficio statistica dell’ente emerge come l’analisi per settore economico riveli dinamiche più articolate – sostiene il presidente – nel periodo considerato, i settori con il peggior saldo negativo sono quelli del commercio, con una diminuzione delle imprese registrate pari a -69 unità, delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (-16), dell’agricoltura e attività connesse (-15) e delle attività
manifatturiere (-12). Di contro, i settori Ateco che registrano un lieve saldo positivo sono quelli
delle costruzioni (+15) e delle attività Immobiliari (+4). Il settore del commercio, comunque, continua a rappresentare il primo settore con il maggior numero di aziende (16.994), con un’incidenza pari al 30,6% sul totale delle imprese registrate, seguito dal settore delle costruzioni (8.848), che si attesta al 16%, e da quello dell’agricoltura e attività connesse (6.368 – 11,5%)”.
Quanto alle iniziative, per il progetto “Mirabilia”, il prossimo anno l’ente camerale organizzerà ancora, alle Isole Eolie, “Malvasie senza confini”. L’obiettivo è quello di valorizzare il percorso mediterraneo della coltivazione della vite e, in particolare, dei vitigni Malvasia. Il tutto nel segno dell’enoturismo e del patrimonio culturale e storico. Saranno organizzate visite ai vigneti e degustazioni alla scoperta dei diversi vitigni di Malvasia e le loro peculiarità, con la possibilità di interagire direttamente con i produttori e comprendere il processo di coltivazione e vinificazione, scoprendo i diversi vitigni di Malvasia e le loro peculiarità, con la possibilità di interagire direttamente con i produttori e comprendere il processo di coltivazione e vinificazione.
Per l’occasione, l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo, ha mesos in rilievo: “ll salone della Borsa rappresenta un punto di riferimento storico e culturale per il nostro territorio e una testimonianza dell’eccellenza della nostra architettura. Restituire alla città questo luogo, significa ridare valore alla nostra identità e al nostro patrimonio, creando al contempo nuove opportunità per eventi e iniziative economiche e culturali. La riqualificazione di questo edificio storico va oltre la sua valenza artistica: rappresenta un impegno concreto per promuovere e sostenere la crescita economica e il dialogo con il mondo produttivo. Il salone della Borsa potrà diventare un centro per le attività imprenditoriali, gli scambi e le collaborazioni che rafforzano il tessuto economico della città”.
Tuttavia, al di là delle parole di entusiamo per la nuova vita di un salone storico del Novecento, rimangono i nodi strutturali di un’economia, nella città metropolitana, che deve trovare nuova linfa e una sua vocazione.
…. grazie alle scellerate scelte applicate alla viabilità…. Grazie davvero!!