Primo tempo equilibrato, con occasioni da un lato e dall'altro e il Messina in crescita. Nella ripresa, al 50', viene concesso un rigore dubbio al Fondi, che Tiscione fallisce. Nell'occasione, i peloritani restano in 10 per l'espulsione di Rea. Il Messina passa in vantaggio in inferiorità numerica ma subisce il pari in circostanze sfortunate
Il pareggio è un risultato giusto perché il Fondi ha fatto la sua partita e creato le sue occasioni. Ma se c'è una squadra che può recriminare questa è il Messina, che avrebbe meritato di più perché ha subìto un rigore e un'espulsione discutibili, è passato in vantaggio in inferiorità numerica ed è stato raggiunto in circostanze sfortunate. Dal punto di vista del gioco la squadra continua a mostrare segnali incoraggianti, che però non sono accompagnati dai risultati. Il quinto pareggio consecutivo non dà la scossa necessaria alla classifica, che ora dovrà arrivare nella prossima trasferta di Melfi, anch'esso invischiato nelle zone basse della classifica nonostante la vittoria di oggi contro il Monopoli.
IL PRE PARTITA:
La classifica è deficitaria, il Messina ha raccolto solo 14 punti in 14 partite e occupa l’ultimo posto della zona play out in compagnia di Siracusa, Paganese, Vibonese e Akragas, a 4 punti dalla zona play off. Da quando è arrivato Lucarelli, il ruolino è di 7 punti in 5 partite, frutto di 1 vittoria all’esordio e poi 4 pareggi consecutivi, 4 gol fatti e 3 subiti. Il tecnico livornese è dunque riuscito a sistemare la fase difensiva ma non quella offensiva, un dato ancora più preoccupante se si considera che, nelle ultime 4 partite (3 di campionato e 1 di Coppa Italia), il Messina ha realizzato una sola rete, per giunta su rigore. Contro Matera, Andria (prima mezz’ora esclusa), Akragas e Taranto, il Messina ha giocato bene ma non è riuscito a concretizzare la mole di gioco prodotta. L’avversario non è dei più semplici da affrontare perché è settimo in classifica, un solo punto in meno del Francavilla e tre in meno del Cosenza, poi ci sono solo le quattro che fanno campionato a sé. 20 punti frutto di 5 vittorie, 6 pareggi e 3 sconfitte, 21 gol fatti (è il quarto attacco del torneo, 6 gol ciascuno per Tiscione e Albadoro) e 14 subiti (settima difesa). Fuoricasa i laziali segnano poco e subiscono poco (6 gol fatti e 6 subiti), finora hanno vinto a Taranto, poi 4 pareggi e 2 sconfitte. Lucarelli deve fare i conti con gli infortuni, fuori Musacci e Mancini, mentre Maccarrone va in panchina e Rea e Grifoni sono recuperati in extremis. La formazione è la stessa di Agrigento con l'unico cambio, forzato, di Ricozzi al posto di Musacci.
IL PRIMO TEMPO:
Al 4' punizione dal limite dell'area per il Fondi: batte Tiscione e la palla si perde sul fondo, non lontana dalla porta di Berardi, che comunque si era proteso in tuffo per intervenire. Al 6', da calcio d'angolo, Iadaresta, sotto porta, non riesce a imprimere la giusta forza alla palla che finisce tra le mani del portiere biancoscudato. Il Messina si vede al 13' con Grifoni, che recupera palla a centrocampo, parte in contropiede e serve Ferri al limite dell'area; buono il dribbling a rientrare in posizione centrale, non altrettanto il destro, che termina fuori. Azione simile due minuti dopo, stavolta orchestrata da Foresta e Pozzebon, ma anche in questo caso la conclusione del centrocampista, dal vertice destro dell'area, non è delle migliori. Sull'altro fronte, al 17', sul cross di Bombagi, la rovesciata di Tiscione è spettacolare ma totalmente fuori bersaglio. Ancora Tiscione, al 21', ha troppa libertà per andare al tiro, Berardi para senza troppe difficoltà. L'occasione più pericolosa della prima metà di frazione arriva al 22': angolo di Ferri, colpo di testa di Pozzebon respinto da Baiocco, la palla arriva sui piedi di Milinkovic che all'interno dell'area, in buona posizione ma sbilanciato, conclude male. Poi, al 26', è bravo Palumbo ad anticipare di testa Calderini, su cross di Tiscione. Al 31' l'ennesimo tiro di Tiscione, debole e sul fondo, ma è il segnale che all'attaccante ex Città di Messina viene lasciato troppo spazio. Al 38' buona incursione di Palumbo dalla sua fascia fino al limite dell'area, viene steso da Fissore che si becca il giallo. La conseguente punizione di Pozzebon finisce sulla barriera, poi il centravanti ci prova di nuovo e la palla va alta. Tra il 43' e il 44' Milinkovic è protagonista ma sbaglia l'ultimo passaggio: prima è bravo a farsi largo ma lancia lungo per Pozzebon, esce Baiocco; poi il suo assist per Foresta viene intercettato da un difensore.
IL SECONDO TEMPO:
Messina vicino al gol già dopo 90 secondi: il cross di Milinkovic è perfetto per la testa di Pozzebon che, tutto solo, al vertice dell'area piccola, spreca mandando fuori. Ma la partita svolta al 50', col lancio in area per Calderini che gira in porta, contrastato da Rea, para Berardi: l'arbitro, però, ha visto un fallo del difensore peloritano, che finisce anzitempo negli spogliatoi. Il risultato resta quello di parità perché il rigore di Tiscione è fuori. Pochesci manda in campo un attaccante, D'Agostino, per un centrocampista, Varone, poi anche un cambio ruolo per ruolo, Albadoro per Iadaresta. Lucarelli è invece costretto a riequilibrare la squadra con l'ingresso di Maccarrone per Ferri e il passaggio al 3-4-2, che in fase difensiva è un 5-2-2, con Grifoni e De Vito esterni. Al 62', punizione di Ricozzi e colpo di testa di Milinkovic, Baiocco alza in angolo. Ma il Messina è ancora più pericoloso un minuto dopo, con uno scambio al limite dell'area tra Ricozzi e De Vito, la botta del terzino viene respinta da Baiocco, poi De Vito ricambia l'assist ma il tiro di Ricozzi finisce alto. Al 64' è il Fondi a sfiorare il vantaggio: Calderini serve Bombagi al limite dell'area, splendido tiro a girare, la palla si stampa sul palo. Il gol, però, è del Messina: al 72' lancio per Foresta sulla fascia, palla indietro per l'accorrente Capua, piatto destro che Baiocco può solo sfiorare. Il pari del Fondi arriva al 79': cross di D'Agostino, Maccarrone svirgola e la palla finisce a Tiscione, tutto solo, miracolo di Berardi ma la sfera arriva ancora sui piedi di Albadoro, al limite del fuorigioco, che insacca da due passi. Il numero dei giocatori in campo torna pari all'84', quando De Martino stende a centrocampo Foresta, lanciato in contropiede. Pochesci sistema subito la squadra con l'ingresso del centrocampista D'Angelo al posto dell'attaccante Calderini. Non succede più niente di rilevante, se non due tiri dalla distanza, da un lato e dall'altro, che non creano problemi ai portieri.
MESSINA – FONDI 1-1
MESSINA (4-3-3): Berardi, Palumbo, Rea, Bruno, De Vito, Foresta, Ricozzi (67' Capua), Grifoni (80' Saitta), Milinkovic, Pozzebon, Ferri (58' Maccarrone). All. Cristiano Lucarelli
FONDI (4-3-3): Baiocco, Galasso, Signorini, Fissore, Squillace, Varone (56' D'Agostino), De Martino, Bombagi, Tiscione, Iadaresta (58' Albadoro), Calderini (85' D'Angelo). All. Alessandro Pochesci.
ARBITRO: Davide Miele di Torino. ASSISTENTI: Michele Nocenti di Padova e Andrea Zanetti di Portogruaro
AMMONITI: 11' Tiscione, 32' Foresta, 38' Fissore, 56' Signorini, 65' Ricozzi, 74' D'Agostino, 91' Saitta
ESPULSI: 50' Rea, 84' De Martino
RETI: 72' Capua, 79' Albadoro