Peloritani in vantaggio al 6' con Scardina, su assist di Tavares, poi i campani colpiscono addirittura tre pali, un palo anche per Gustavo. Il Messina sfiora più volte il raddoppio ma tra il 73' e il 77' due rigori molto generosi ribaltano il risultato
Per fortuna che la salvezza è già in tasca, altrimenti ci sarebbe davvero da arrabbiarsi. Tre punti regalati al Catania, uno al Catanzaro, ora tre alla Juve Stabia. Tutte squadre che lottano per la salvezza diretta e che, sul campo, hanno dimostrato di essere un gradino sotto rispetto ai peloritani, così come dice la classifica. Eppure i risultati dicono altro, a causa di una serie di fattori. Le motivazioni, anzitutto, si dice così di quelle partite di fine stagione quando una delle due squadre ha obiettivi molto più importanti dell’altra. Ed infatti, in tutt’e tre le ultime gare, il Messina non ci ha creduto fino in fondo ed ha lasciato spazio agli avversari.
Anche a Castellammare di Stabia la squadra ha giocato bene, per lunghi tratti meglio degli avversari. E’ passata subito in vantaggio, poi ha rischiato ma è anche andata vicina in più occasioni al colpo del ko, alcune delle quali in modo clamoroso. Un paio di volte alla mezz’ora, poi soprattutto ad inizio ripresa con Gustavo, che ha mandato fuori solo davanti a Russo, da pochi passi. E già allora si temeva il verificarsi della classica regola non scritta, gol sbagliato gol subìto. Invece, anche grazie ad un paio di buoni interventi di Addario, si è dovuto attendere il 72’ ed è stato l’arbitro a… decidere il match. Due rigori per la stessa squadra, entrambi molto dubbi, nell’arco di quattro minuti si vedono raramente, con tanto di doppia ammonizione e conseguente espulsione per l’esordiente Fusca. Difficile attribuire colpe al giovanissimo difensore peloritano, sfortunato protagonista in entrambe le occasioni: nella prima tocca di petto l’avversario, che stramazza al suolo; nella seconda il fallo di mano è tanto evidente quanto involontario.
Ci sono delle pecche difensive ma la squadra doveva fare a meno, contemporaneamente, dei titolari De Vito, Martinelli e Burzigotti e, a partita in corso, persino del portiere Berardi e di Barilaro. Il terzino calabrese, classe ‘94’, era il meno giovane dell’intero pacchetto arretrato in campo e questo la dice lunga. Molto bene, invece, la fase offensiva per ciò che concerne le occasioni create, non altrettanto per l’assenza di cinismo sotto porta.
A quattro giornate dalla fine, il Messina non è ancora salvo matematicamente. I punti di vantaggio sul Monopoli sono 9, ma è come fossero 10 per via dello scontro diretto favorevole. Molto difficile pensare che i pugliesi possano vincerle tutte ma i peloritani devono comunque necessariamente invertire la rotta per finire il campionato degnamente. Già oggi, ad esempio, è stato perso il settimo posto, a vantaggio dell’Andria, che ora sopravanza i giallorossi di un punto. Domenica prossima, al San Filippo, arriva il Lecce, reduce dal pari interno con l'Akragas e ancora impegnato nella lotta al primo posto. Anche in questo caso, dunque, le motivazioni degli avversari sono superiori. Ma fare la parte dell’agnello sacrificale sta iniziando a stancare.
IL PRE PARTITA:
Chiudere la pratica salvezza matematicamente a quattro giornate dalla fine. Dopo aver “regalato” tre punti al Catania e uno al Catanzaro, il Messina non deve rinviare oltre l’appuntamento. La vittoria del Monopoli ad Ischia impone ad entrambe le squadre di fare risultato pieno. La Juve Stabia per allontanarsi dalla zona calda distante appena un punto, i peloritani appunto per ottenere la salvezza matematica e mantenere il settimo posto, momentaneamente occupato dall'Andria che ha vinto a Martina. Le "vespe" campane, rispetto all'anno scorso, si sono ridimensionate. Dopo l’eliminazione ai rigori nei quarti dei play off, quest’anno hanno sempre navigato nella parte bassa della classifica. E’ la squadra che ha pareggiato più di tutte, ben 15 volte, a fronte di 6 vittorie e 8 sconfitte, con ruolino simile in casa e trasferta, quinto attacco del torneo ma dodicesima difesa. In casa Messina, tanto per cambiare, è emergenza infortuni. Neanche in panchina Cocuzza, Ionut, De Vito, Barisic, Padulano e Genny Russo, i problemi sono soprattutto in difesa. Martinelli e Burzigotti non sono al meglio e partono entrambi dalla panchina. Coppia di centrali giovanissima, formata da Mileto e dall'esordiente Fusca. Giovanissimi anche gli esterni Barilaro e Zanini, che però hanno già alle spalle diverse presenze in campo. Centrocampo e attacco, invece, confermati in blocco. Chiuso il settore ospiti.
IL PRIMO TEMPO:
Frazione ricca di emozioni e capovolgimenti di fronte. Messina in vantaggio già al 6' alla prima occasione della gara: Tavares lancia benissimo Scardina, che s'invola e lascia partire una diagonale rasoterra imprendibile per Russo. Al 13' la reazione della Juve Stabia: punizione di Contessa, dalla sinistra, colpo di testa di Polak e palo pieno. Sei minuti dopo è di nuovo palo, stavolta di Nicastro. L'azione nasce dai piedi di Del Sante, che si fa largo sulla destra e serve Diop praticamente a porta vuota. Bravo Barilaro a intervenire ma la palla finisce appunto sui piedi di Nicastro, che manda la palla sul legno. Alla mezz'ora il Messina sfiora il raddoppio per due volte. Bravo Scardina a fare da sponda al limite dell'area per Gustavo, il brasiliano inventa un esterno sinistro al volo che viene respinto dal palo. Dall'angolo susseguente è ancora Scardina ad essere caparbio in area, riesce a servire Tavares che, da pochi passi, si fa respingere la conclusione da Russo. Un minuto dopo di nuovo Messina pericoloso sull'asse Scardina-Tavares. L'attaccante romano, in gran forma, serve di tacco il portoghese, che ci prova di piatto da fuori area, la palla finisce fuori non di molto. Ancora un botta e risposta tra il 37’ e il 38’. Ci prova prima il Messina: Tavares avanza e va al tiro, che viene respinto e finisce sui piedi di Giorgione, il nuovo tiro termina fuori vicino al palo sinistro della porta di Russo. Poi punizione di Contessa, bel gesto tecnico al volo di Nicastro, palla alta. Non bastasse la grande emergenza difensiva, al 42’ il Messina perde anche il portiere: Berardi si fa male e deve lasciare il posto ad Addario. C’è il tempo per un ultimo brivido: forse c’è fallo a centrocampo su Giorgione, l’arbitro lascia proseguire e la palla arriva a Lisi, sulla fascia sinistra, che supera Barilaro con l’aiuto di un rimpallo e fa partire un tiro a giro che tocca il palo e va fuori, con Addario immobile. Nell'occasione, incredibile ma vero, si fa male pure Barilaro che, ad inizio ripresa, viene sostituito da Burzigotti.
IL SECONDO TEMPO:
Il Messina parte bene anche nella ripresa. Subito Scardina serve Fornito, che ci prova con un pallonetto, sfera di poco alta. Ma l’occasione clamorosa arriva al 48’ sui piedi di Gustavo, che supera Polak e si ritrova da solo davanti a Russo, ma angola troppo e spedisce fuori. Come nel primo tempo, anche nel secondo sono continui i capovolgimenti di fronte. Tra il 54’ e il 55’ Addario dice per due volte di no ai campani: prima sul diagonale da vicino di Del Sante, che aveva superato Burzigotti, poi sul tiro più defilato del neo entrato Izzillo, che aveva avuto la meglio su Mileto. Alcune conclusioni velleitarie da un lato e dall'altro fino al 69', quando Cancellotti crossa dalla destra, la palla attraversa tutta l'area, Nicastro non ci arriva in scivolata, poi Izzillo va a botta sicura ma colpisce proprio Nicastro.
Cambia tutto quando l'arbitro si erge a protagonista e indirizza la gara, concedendo due calci di rigore generosissimi ai campani nel giro di quattro minuti. Al 72' lancio in area per Diop, contatto veniale corpo a corpo con Fusca ma il senegalese va a terra. Dal dischetto Favasuli spiazza Addario. Quattro minuti dopo il "replay": tiro da fuori area di Nicastro, la palla colpisce il braccio di Fusca, tocco del tutto involontario ma per l'arbitro è di nuovo rigore ed anche secondo giallo per il giovanissimo peloritano, ammonito in occasione del primo rigore. Poi Favasuli spiazza di nuovo Addario. Il Messina non ci sta e reagisce all'81' con Gustavo, bravissimo a farsi largo al limite dell'area tra una selva di difensori campani e ad andare al tiro, che finisce di pochissimo fuori. Poi la gara si addormenta. All'86' bella girata di Nicastro, all'altezza del dischetto, vola Addario. Ultimo brivido per i locali in pieno recupero: gran botta da fuori area di Fornito, Russo deve distendersi per alzare sopra la traversa.
JUVE STABIA – MESSINA 2-1
JUVE STABIA: Russo, Cancellotti, Contessa, Maiorano (51' Izzillo, 74' Carrotta), Polak, Romeo, Lisi, Favasuli, Del Sante, Nicastro, Diop (86' Gatto). All. Zavettieri
MESSINA: Berardi (43' Addario), Barilaro (46' Burzigotti), Zanini, Baccolo, Fusca, Mileto, Fornito, Giorgione, Tavares, Gustavo, Scardina (80' Giuseppe Russo). All. R. Di Napoli
ARBITRO: Daniele Amabile di Vicenza
ASSISTENTI: Stefano Viola di Bari e Giuseppe Perrotti di Campobasso
RETI: 6' Scardina, 73' e 77' Favasuli
AMMONITI: 20' Giorgione, 66' Contessa, 72' Fusca, 89' Baccolo, 90' Tavares
ESPULSI: 76' Fusca
ANGOLI: 4-4
RECUPERI: 2' e 4'
(Marco Ipsale)