Permessi per i dipendenti comunali. 1 ora e 5 minuti considerati come 2 ore...

Permessi per i dipendenti comunali. 1 ora e 5 minuti considerati come 2 ore…

Permessi per i dipendenti comunali. 1 ora e 5 minuti considerati come 2 ore…

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martedì 07 Marzo 2017 - 08:14

Il consigliere comunale Libero Gioveni ha presentato un'interrogazione all'Amministrazione, volta a trovare una soluzione per il personale comunale avente diritto, a beneficio dei disabili congiunti che si assistono

Il personale comunale che ha diritto ai permessi della legge 104/1992 è svantaggiato rispetto ad altri lavoratori. Nonostante l’Inps preveda la possibilità di usufruire dei permessi o in giornate (3 al mese) o in ore anche frazionate (18 mensili in un orario settimanale di 36), nel Comune di Messina la frazionabilità dei permessi viene arrotondata all’ora successiva, facendo perdere agli aventi diritto preziosi minuti ad ogni permesso fruito nell’assistenza al familiare disabile (minuti che chiaramente si vanno a sommare nel corso del mese perdendone poi il diritto nel mese successivo).

Lo dice il consigliere comunale Libero Gioveni, che riporta un paio di esempi: “se un lavoratore si assenta per 1 ora e 5 minuti gli vengono sottratte 2 ore di permesso, o se si assenta semplicemente per 20 minuti per recarsi in farmacia a comprare delle medicine per il familiare, gli viene sottratta un’ora intera”.
“Così facendo – prosegue Gioveni – non viene adottata la cosiddetta banca del tempo che ormai in tutte le Amministrazioni (sia pubbliche che private) trova la sua legittima e pratica applicazione. Esistono due differenti regimi che regolamentano la frazionabilità in ore dei giorni di permesso di cui alla legge 104/92; mentre l’Inps la prevede espressamente nelle sue circolari, nel pubblico impiego si rimanda alle previsioni dei contratti collettivi di categoria che, qualora la contemplino, devono anche regolamentarla. Probabilmente sta proprio qui, quindi, la vacatio, che però andrebbe immediatamente colmata per soddisfare un diritto acquisito per legge da chi ha la necessità di assistere o curare un congiunto disabile”.

Gioveni interroga il sindaco Accorinti, l’assessore Santisi e il direttore segretario Le Donne per sapere quali atti intendano adottare per risolvere il problema.

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