Gli interessati possono inviare richiesta di concessione al comune entro e non oltre le ore 12.00 del 5 novembre. Le istanze che verranno prese in considerazione sono solo quelle presentate da associazioni di volontariato e simili
Che fine fanno i beni confiscati alla mafia? A Letojanni l’interrogativo ha una risposta, il comune ha deciso di affidare in concessione un immobile di sua proprietà a soggetti che non perseguono attività di lucro e che lo destineranno a finalità sociali. Gli interessati possono inviare richiesta di concessione al comune entro e non oltre le ore 12.00 del 5 novembre. Le istanze che verranno prese in considerazione sono solo quelle presentate da associazioni di volontariato, cooperative sociali, comunità terapeutiche, centri di recupero, associazioni ambientalistiche e simili.
“La Commissione – si legge nell’avviso che si può visualizzare nel sito del comune– individuerà il concessionario sulla base di una valutazione comparativa delle ipotesi progettuali presentate che siano maggiormente rispondenti all’interesse pubblico e alle finalità delle legge 109/96”. La legge in questione (http://educazioneantimafia.unibo.it/sites/default/files/docedantimafiarisorse/legge109%2096.pdf) prevede appunto il riutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata.
La graduatoria stilata dal comune di Letojanni terrà conto inoltre, in ordine, dei seguenti criteri:
1) privilegiare i soggetti presenti e operanti sul territorio di Letojanni;
2) privilegiare i soggetti che siano disponibili ad utilizzare congiuntamente lo stesso immobile o accettino la possibilità di avvicendamento nell’utilizzo;
3) privilegiare i soggetti che non abbiano direttamente o anche indirettamente, tramite la partecipazione in altre associazioni e/o enti, la disponibilità in proprio, direttamente e anche indirettamente, a mezzo di soggetti collegati, altri immobili ove svolgere le loro attività;
4) privilegiare, sulla base di una valutazione comparativa, le ipotesi progettuali tese al miglioramento ed allo sviluppo del bene (…) ed in particolare a quelle ipotesi progettuali tese all’espletamento delle seguenti attività:
• attività in favore di persone ammalate e in stato di bisogno;
• attività a favore di minori
• attività a favore di anziani;
• attività a favore di senza fissa dimora e adulti in difficoltà;
• attività a favore di immigrati
• attività a favore di giovani
• attività che comportino la promozione, l’organizzazione e lo svolgimento di eventi di tipo socio culturale.
La concessione è rilasciata per un anno con possibilità di proroga, e può essere revocata in ogni momento laddove il concessionario si renda responsabile della violazione delle norme e risulti essere parte di rapporti contrattuali individuali o di gruppo che facciano ritenere possibili forme di condizionamento di tipo mafioso.
Giusy Briguglio