L'assessore le accusa di ostruzionismo. Pd, M5S e Sud chiama Nord: "Dica la verità sulla rapina dei Fondi sviluppo e coesione. Intervenga il presidente Galvagno"
Botta e risposta tra l’assessore regionale Falcone e le opposizioni. L’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, interviene sulla richiesta di rinvio del dibattito su bilancio e legge di stabilità 2024/26, caldeggiata dai partiti di minoranza all’Ars. Afferma l’assessore: “Malgrado la nostra mano tesa sull’imminente approdo in aula della Finanziaria, ci spiace dover prendere atto di una rinnovata volontà ostruzionistica da parte delle opposizioni. Tirare in ballo le fonti di finanziamento extraregionali è insensato e non offre alcun contributo alla Sicilia, se non di riesumare sterili logiche dilatorie. La legge di stabilità da noi approntata, peraltro, si basa unicamente su fondi regionali e risponde alla finalità di impegnare al meglio le nostre risorse, garantendo servizi e qualità di vita ai siciliani”.
“Del resto – prosegue l’assessore – era stato appunto questo l’impegno del governo Schifani, a tutela di autonomia ed efficienza della Regione. Solo a gennaio, quando il Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) avrà deliberato sulle dotazioni finanziarie per la Sicilia, sarà logico aprire il confronto sulle risorse Fsc, Fondi per lo sviluppo e la coesione. Lavoreremo per mettere al riparo la manovra dei siciliani da qualsiasi tentativo di osteggiarne l’approvazione”.
Non manca la replica delle opposizioni in una nota congiunta dei rappresentanti all’Ars Antonio De Luca (M5S), Matteo Sciotto (Sud chiama Nord) e Michele Catanzaro (Pd): “L’assessore Marco Falcone sembra l’ultimo giapponese nella giungla che non si era reso conto che la guerra ormai era finita da tempo.
Dopo le sberle che ha preso in commissione bilancio, ora ci ritenta cercando di distrarre l’attenzione sulla legge di stabilità, che in commissione bilancio le opposizioni hanno radicalmente modificato con l’eliminazione di ben dieci articoli su quaranta perché irricevibili e con la modifica di ben venti articoli perché scritti senza alcun senso logico. Ora Falcone pretende di dettare i tempi a tutto il Parlamento siciliano continuando nascondere la verità sui fondi extra regionali e sulla rapina dei Fondi sviluppo e coesione destinati abusivamente dal presidente Schifani per il ponte sullo stretto di Messina come un mero ‘scambio di cortesie’ con il ministro Salvini. Invece di esprimere riconoscenza alle opposizioni per il loro lavoro responsabile in commissione bilancio, l’assessore Falcone persiste nell’attaccarci”.
“Intervenga il presidente dell’Ars”
E ancora: “Sembrerebbe che Falcone costruisca la sua esistenza in funzione della presenza di un nemico, anche quando non esiste, spingendosi a inventarselo per giustificare il proprio ruolo. Eppure, le opposizioni avevano già espresso la loro solidarietà a Falcone per essere stato declassato da Schifani ad una sorta di ragioniere dopo aver subito la revoca delle deleghe alla programmazione ed ai fondi extra regionali. Grazie alla serietà delle opposizioni, la legge di stabilità non è rimasta paralizzata in commissione bilancio nonostante nelle commissioni di merito si sia agito a colpi di forzature regolamentari da parte della maggioranza. Ma come accade spesso nella vita l’ingratitudine umana è più grande della misericordia di Dio”.
Concludono le opposizioni: “Adesso basta! Chiediamo al presidente del Parlamento siciliano, Galvagno, di intervenire sull’assessore Falcone che rischia, con la sua ansia da prestazione per la sua candidatura alle prossime elezioni europee, di avvelenare i lavori d’aula procrastinando l’approvazione della legge di stabilità a fine gennaio”.