Il consigliere comunale esamina a fondo la questione che vede l'ipotesi di assunzione del personale della ditta Promoeco che in passato è stato impegnato con l'Amam nella campagna di verifica degli impianti termici.
Riflettori puntati sull’Amam. La partecipata che si occupa del servizio idrico in città finisce sotto la lente d’ingrandimento del consigliere Angelo Burrascano che solleva una questione molto delicata: l’ipotesi di assunzione all’Amam del personale della ditta Promoeco che si è occupata della verifica e del controllo degli impianti termici nel territorio del Comune di Messina, nell’ambito della Campagna Caldaia Sicura. La Promoeco aveva vinto l’appalto per la gestione di questo servizio. Adesso però a quanto pare c’è la possibilità che quei lavoratori vengano assunti direttamente dall’Amam. Ma in che modo? E’ proprio questo uno dei punti meno chiari. La normativa sulle società partecipate è chiara e su questo fronte invece è stata poca la chiarezza da parte dell’amministrazione comunale.
Burrascano, per far comprendere meglio la vicenda, fa un passo indietro e torna al 2015, quando a Palazzo Zanca si era prospettata questa possibilità nell’ambito della creazione della famosa Multiservizi poi naufragata. Il consigliere ricorda che durante una riunione tecnica che si era svolta il 20 luglio 2015, si era discusso di predisporre un apposito bando per una nuova gara inserendo clausole per la salvaguardia del personale amministrativo e tecnico specializzato che allora svolgeva il servizio e contestualmente venne proposto di vedere se il personale della ditta Promoeco Sme srl si potesse inserire nell'allora costituenda Multiservizi del Comune, così da inserire il personale nella partecipata. Ad impegnarsi sull'informativa ed l'eventuale fattibilità dell'inserimento del personale della ditta Promoeco Sme s.r.l. nella Multiservizi fu l'assessore Sergio De Cola. In una successiva riunione del 23 settembre 2015, De Cola diede la conferma sulla fattibilità dell'inserimento del personale e del servizio di verifica e controllo degli impianti termici. Poi, alla luce degli sviluppi successivi e l'abbandono della creazione della Multiservizi, l'Amministrazione Accorinti con delibera di Giunta del 18 luglio 2017 ha modificato lo statuto della Partecipata Amam che a quanto pare servirà per poter inserire i servizi ed il personale della Promoeco Sme s.r.l nella partecipata e che si trova attualmente in discussione in Consiglio Comunale.
Burrascano evidenzia che ciò ha inevitabilmente creato delle aspettative nel personale che ha operato fino a poco tempo fa , ma che attualmente è fermo per la sospensione del servizio. L'Amministrazione Comunale dovrebbe, invece, al più presto, procedere ed indire una gara per l'affidamento del servizio. Anche perché, quando si parla di assunzioni di personale nelle partecipate, bisogna prima valutare e attivare delle procedure di mobilità interne e la stessa normativa vieta che possano avvenire passaggi ed assorbimento di personale tra ditte private e le società partecipate.
«La decisione presa di far transitare i lavoratori della Promoeco, soggetto di natura privatistica, nella Partecipata Amam, è irregolare, viziata ed illegittima, in quanto non può esserci mobilità tra società privata e pubblica. Anzi così facendo, questo provvedimento escluderebbe la possibilità ai cittadini disoccupati di partecipare ad una selezione attraverso un concorso pubblico ed avere le uguali opportunità. Il passaggio del personale, se legittimo, deve transitare per l'avallo nelle Aule Consiliari per la necessaria e conseguente approvazione, previa dichiarazione di fattibilità dei Revisori dei Conti. L'Amministrazione comunale per poter procedere al trasferimento del personale deve rispettare il principio della concorsualità e avere il parere di regolarità contabile» scrive Burrascano.
Per questi motivi Burrascano interpella sindaco, assessore De Cola, dirigente alle partecipate e Amam per sapere innanzitutto se si è accertata la possibilità di mobilità dalle altre società Partecipate del Comune di Messina, se si è verificato se ciò comporterà dei costi aggiuntivi per la finanza pubblica ed un eventuale aggravio dei costi nei confronti dei cittadini/utenti, se tale atto rappresenta una illegittima ingerenza all'autonomia attribuita agli amministratori delle società e dunque se vi sono i fatti indicatori di un comportamento inadempiente, o inadeguato sotto il profilo delle capacità gestionali degli amministratori in carica.
Burrascano chiede l'annullamento di tutti gli atti predisposti o da predisporre perché si tratta di un atto illegittimo che comporterebbe un danno erariale.