Doppio sopralluogo per il presidente del consiglio comunale Pippo Previti che insieme al V quartiere e Iacp è andato a verificare lo stato dei lavori nell'area in cui sorgerà il Parco Magnolia e nel rione Santa Chiara dove sono stati costruiti 45 alloggi popolari. Troppi i ritardi.
Dietro i cancelli che ancora rimangono chiusi con un lucchetto doveva già iniziare a sorgere un parco urbano. Un progetto di riqualificazione che sulla carta ha preso il via nell’aprile dello scorso anno, ma per le solite lungaggini burocratiche è andato avanti con troppa lentezza. Siamo sul viale Giostra, nell’area ex Volano in cui si aspetta di veder prendere forma il nuovo Parco Magnolia. Nei giorni scorsi il Presidente del Consiglio Comunale Pippo Previti aveva scritto al Commissario Straordinario del Comune di Messina, Luigi Croce, al Commissario dell´Iacp, Venerando Lo Conte, ai dirigenti dell´Ufficio Risanamento, ing. Antonio Cardia, e dell´Ufficio tecnico Iacp, ing. Achille D´Arrigo, ai capigruppo del Consiglio comunale ed ai presidenti della V Municipalità e della III Commissione consiliare, per fare il punto sulle problematiche del cantiere aperto da mesi ma senza risultati. Oggi Previti ha chiamato tutti a raccolta per un sopralluogo e per capire quali sono stati gli intoppi. Il Rup dei lavori, l’architetto Cambria, insieme al titolare dell’impresa Sidoti, ha spiegato che finalmente, dopo il cambio della direzione dei lavori, si è riusciti a superare la fase della caratterizzazione dei rifiuti, rallentata dalla presenza di amianto nella zona. Lo smaltimento di eternit si è concluso lo scorso 9 gennaio, ci vorrà un altro mese per concludere la rimozione di tutti gli altri detriti e finalmente gli interventi veri potranno iniziare. Secondo il progetto il Parco dovrebbe essere completato nell’ottobre 2013, la ditta e i tecnici dell’Iacp assicurano che al massimo entro fine anno il viale Giostra avrà questo polmone verde a disposizione.
Il sopralluogo si è poi spostato poco più giù, sempre sul viale Giostra, nel rione Santa Chiara, dove sono sorti i 45 alloggi popolari al posto delle ex Case Quartarone. Di questi 45 alloggi, 33 sono andati a famiglie che vivevano nell’area di Fondo De Pasquale ormai smantellata. Altri 12 al momento sono vuoti, le famiglie assegnatarie li hanno ricevuti in consegna ma allo stesso tempo devono garantire che le loro casette non vengano occupate abusivamente. Dovrebbero attendere dunque lo sbaraccamento, un passaggio che si è reso più complicato rispetto a Fondo De Pasquale perché non tutte le casupole sono destinate alla demolizione. In questo momento però l’Iacp non ha la disponibilità economica per provvedere a questi interventi ormai non più rinviabili. Il Presidente Previti chiederà al commissario Croce che ad occuparsene sia il Comune, magari attraverso il suo autoparco, in modo da evitare costi troppo alti. Riguardo questi alloggi c’è anche un altro problema perché in realtà gli appartamenti non sarebbero pronti per accogliere le famiglie. Manca l’abitabilità che devono rilasciare Iacp e Asp, senza quella non si potranno firmare i contratti. Per ottenere questo certificato però si deve provvedere agli allacci Enel e Amam, al collaudo dell’ascensore, alla catastazione. Senza quelli le famiglie continueranno a dover aspettare. Il presidente Previti e il consiglio della V circoscrizione seguiranno tutto da vicino per vigilare affinchè non si perda altro tempo prezioso. (Francesca Stornante)
I sopralluoghi sotto elezioni sono una routine ormai….