Nonostante il completamento dei lavori di riqualificazione della piazza di villaggio Aldisio, il mercato non è ancora stato trasferito completamente
Concluse le operazioni di riqualificazione della piazza di Villaggio Aldisio. Portati a termine i lavori di rifacimento del manto stradale e della segnaletica degli stalli. Completato il rinnovamento di un tessuto edilizio urbanistico di aree dapprima degradate e dimesse.
Gli interventi di estirpazione della marginalità sociale che rendeva scarsamente praticabile la zona, hanno avuto seguito secondo i programmi finanziati dai fondi Por 2000-2006. Adesso sarebbe tempo di riportare il mercato, temporaneamente trasferito in via 37/A nel luglio del 2009, all’interno dell’area originariamente deputata ad ospitarlo che è stata protagonista con successo dei lavori di miglioria.
Eppure i legacci burocratici rendono ostico quest’ultimo passaggio e impediscono la conclusione di un iter che finora ha dimostrato esito positivo nelle sue fasi intermedie.
Lo rende palese il consigliere comunale, Salvatore Ticonosco, che ha indirizzato una comunicazione al commissario straordinario ma anche ai dirigenti dei settori “Sviluppo Economico”, “Programmi Complessi”, “Mobilità Urbana e Viabilità”, “Demanio e Patrimonio” e “Urbanizzazioni Primarie e Secondarie”.
La missiva deriva da una presa d’atto del culmine di malcontento manifestato dagli abitanti delle palazzine di Fondo Fucile, la zona che da circa quattro anni ospita stand e bancarelle ed è dunque costretta a fare i conti con le ripercussioni in termini di protezione civile, sicurezza, congestione della viabilità.
E dire che al completamento del trasferimento del mercato nella sua idonea sede, presso la quale, ad oggi, si trovano soltanto i settori alimentari, servirebbe davvero poco. Impedimenti burocratici sono infatti l’unica valida ragione che impedisca agli stand di abbigliamento di raggiungere la piazza.
Nonostante infatti il reiterato invito alle autorità competenti da parte del dirigente del Dipartimento Sviluppo Economico al sollecito rilascio del verbale di consegna, della piantina planimetrica e dell’eventuale collaudo definitivo dell’area in questione, le procedure languono nel silenzio.
Urge dunque un solerte chiarimento – afferma Ticonosco – in merito alle ragioni che impediscono il normale decorrere dell’iter e le eventuali responsabilità che si annidano tra le crepe di una tale inerzia. (Sara Faraci)
