L'estate 2024 a Messina tra il problema acqua e la siccità

L’estate 2024 a Messina tra il problema acqua e la siccità

Marco Olivieri

L’estate 2024 a Messina tra il problema acqua e la siccità

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giovedì 27 Giugno 2024 - 08:11

Va rafforzata la tempestività negli interventi. Critico Coletta (Pd) "Amministrazioni De Luca e Basile in ritardo"

di Marco Olivieri

MESSINA – Il cronico problema acqua in alcune zone sommato alla siccità può essere una miscela esplosiva per Messina. E l’amministrazione Basile e l’Amam devono rafforzare le misure per fronteggiare la crisi idrica a partire dal periodo estivo. Altrimenti, sarà un’estate ancora più drammatica. Quotidianamente riceviamo messaggi da parte dei lettori: “Si è passati dalle illusioni di acqua 24 ore su 24 al razionamento. Io abito all’Annunziata (via Sofia Idelson) parte alta”. E ancora: “Siamo venti condomini sul viale Regina Margherita e conviviamo con una bassa pressione dell’acqua”. In più ci sono gli abitanti delle zone, come il quartiere Lombardo, che storicamente soffrono la carenza ogni giorno.

Nessuno o quasi nega l’impegno per risanare Amam. O lo sforzo progettuale per realizzare interventi strutturali. Ma proprio per questo, mentre si chiede giustamente un supporto maggiore alla Regione siciliana per affrontare una crisi epocale come quella della siccità, bisogna correre ai ripari per rendere più tempestivo l’intervento quando ci sono le segnalazioni degli utenti. Capita spesso che i cittadini ci scrivano, lamentando la necessità di mettersi subito in contatto con Amam. Rinnoviamo quindi il nostro appello a presidente e sindaco Basile perché potenzino questi aspetti. Ma, soprattutto, di fronte a una crisi così drammatica, serve una mobilitazione ancora maggiore della Protezione civile e di ogni altra forza utile per mitigare i disagi della popolazione e venire incontro alle esigenze delle persone.

Coletta: “Le amministrazioni De Luca e Basile hanno sottovalutato il problema”

Sul piano politico, rinnova le sue critiche il consigliere della IV Municipalità, Renato Coletta, del Partito democratico: “È tutta colpa della siccità? Sappiamo tutti che in Sicilia piove poco e sempre meno e questo ha comportato una diminuzione delle falde acquifere che approvvigionano Messina. Le amministrazioni De Luca e Basile hanno sottovalutato il problema in questi sei anni, ritardando le iniziative necessarie a contrastare la crisi idrica. Mi riferisco alla ricerca e utilizzo di nuove fonti idriche, tant’è che ad oggi il pozzo di Briga non è collegato e “stanno verificando la potabilità di altri pozzi…”. Soliti proclami tardivi che rinviano l’ipotesi di allacciamenti futuri. Inoltre, è stata avviata soltanto nel mese scorso la ricerca delle perdite (30%) presenti nella rete idrica cittadina, come ben noto ridotta a un colabrodo”.

E ancora: “Incomprensibile poi l’ordinanza del sindaco che vieta gli sprechi di acqua, quando invece avrebbe dovuto disporre in primis l’interruzione dell’utilizzo dell’acqua potabile dell’acquedotto, in modo da irrigare alcune aree a verde comunali presenti in città. Nelle ville comunali si continua a utilizzare il prato senza tenere conto del notevole fabbisogno di acqua (7 litri per mq al giorno) e di molta manutenzione. Non si potrebbe sostituire il prato con piante a basso fabbisogno idrico, riducendo anche i costi di manutenzione? E anziché sprecare l’acqua dell’acquedotto per irrigare alcune aree verdi della città, perché non realizzare quei pozzi che dovevano essere previsti in fase progettuale?”.

“Le aspettative alimentate dallo slogan h24 e i ritardi nel fronteggiare la crisi idrica”

Continua Coletta: “Quindi, sprechi, sottovalutazione del problema, ritardi negli interventi. E che dire delle aspettative alimentate dallo slogan “acqua h24”, o dalle tante dichiarazioni del sindaco di Messina, come quella del 16 marzo, appena tre mesi fa, nell’ambito dell’efficientamento della condotta del Fiumefreddo, che riporto testualmente: “Avremo un miglioramento, avremo sicuramente più pressione che porterà più acqua nei nostri serbatoi, quindi sono interventi a corollario degli altri, che servono per avere maggiore acqua in città”.. Sono dichiarazioni che si commentano dal sole”.

Polemizza Coletta “E che dire delle dichiarazioni dell’amministrazione del 22 giugno in cui si prospetta “lo sfruttamento dei residui del trattamento di depurazione dell’impianto di Mili. Anche in questo caso è in corso l’iter autorizzativo che potrebbe consentire presto di poter utilizzare quell’acqua evidentemente solo per scopi irrigui”. Quindi siamo certi che, chissà quando, ville e parchi comunali non saranno più irrigati con l’acqua potabile dell’acquedotto, uno scandaloso spreco, bensì con l’acqua depurata di Mili che, data la distanza, magari verrà “lanciata” con i Canadair sul Parco Aldo Moro e altre aree verdi. Anche in questa grave emergenza va il mio plauso alle maestranze tecniche di Amam, per il grande impegno profuso al fine di ridurre i disagi alla popolazione. A tal proposito il servizio di autobotti andrebbe rafforzato con personale della protezione civile comunale e con mezzi militari presenti in città”.

Conclude Coletta: “Quindi la siccità non può essere l’alibi di quest’amministrazione per nascondere clamorosi ritardi nel fronteggiare questa crisi idrica. Ci sono evidenti e gravi responsabilità politiche da parte di chi dovrebbe amministrare la città, dando priorità ai fabbisogni primari della popolazione, in primis l’acqua, la pulizia e l’efficienza dei servizi pubblici essenziali”.

Basile: “Noi al lavoro sull’acqua dopo 30 anni d’immobilismo”

Da parte sua, ha più volte sottolineato il sindaco Basile: “Stiamo facendo oggi un lavoro che recupera trent’anni d’immobilismo. Avremmo avuto la possibilità d’utilizzare fonti di finanziamento per fare altro ma, nel campo dell’acqua a Messina e delle perdite, lo sforzo progettuale è stato grande e avviato dal 2018”.

“Se l’azienda non fosse stata risanata oggi saremmo in una situazione tragica”

A ricordare da dove si è partiti, nel 2018, è stato di recente il dirigente generale del Comune Salvo Puccio: “L’Amam era più fallita dell’Atm. Solo che non risultava. Oggi l’Amam riesce a predisporre progetti. Abbiamo ottenuto i finanziamenti e stiamo facendo i lavori. Ma i lavori non sono compatibili con il clima, quando ci sono stagioni di questo tipo con 86 millimetri di pioggia in cinque mesi. Un evento tragico. Se l’azienda non fosse stata risanata, oggi saremmo in una situazione disperata. Dai lo stesso servizio di 10 o 15 anni fa ma senza spendere quei soldi. E intanto fai investimenti. Oggi Amam ha assunto, risanato e ha il bilancio in attivo”.

La necessità di mettere al centro i cittadini e le loro esigenze

In generale, con onestà intellettuale, vanno riconosciuti sia gli errori, sia i passi in avanti. Ma per fare il salto di qualità serve mettere al centro i cittadini. Più percepiremo la vicinanza di Comune e Amam, nei servizi e nel fronteggiare le emergenze, meno si avrà la sensazione che il singolo venga lasciato solo. Ecco perché la gestione di questa combinazione, problemi strutturali idrici più emergenza siccità, sarà decisiva per la Giunta Basile. E per la città.

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2 commenti

  1. Nelle ultime sindacature abbiamo sentito spesso la citazione “errori del passato” con la quale amministratori mediocri cercano di alleviare le loro responsabilità. In questo caso sarebbe bene ricordare al Sindaco che anche lui faceva parte del passato con la carica di presidente dei revisori dei conti di accorinti. Infine un invito a trovare soluzioni e non scusanti

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  2. Luigi raffaele 27 Giugno 2024 13:42

    Credo che i cittadini abbiano capito bene tutto, a proposito fate una piccola inchiesta sulle bollette amam che stanno arrivando in questi giorni, e’ come se niente stesse accadendo e fossimo sommersi dall’acqua, ma il tiranno di efeso, ricordate, riceve sono il 29 febbraio dalle otto alle otto.

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