Una truffa che alla Pubblica Amministrazione è “costata” più di 30mila euro. Per questo il GIP ha anche disposto il sequestro preventivo per somme di denaro equivalenti.
Firmavano le presenze per interi turni di servizio notturno, anche di 12 ore, ma in realtà stavano a casa o in altri posti. Si “coprivano” a vicenda, uno “scarabocchiava” la firma per entrambi e poi rimaneva a lavorare, l’altro invece se ne andava o non si presentava affatto. E’ pesantissima l’accusa per Antonino Corica, di 53 anni, e Antonino Ferlito, di 51 anni, i due medici del servizio sanitario del 118 di Letojanni finiti stamani nel mirino di un’inchiesta coordinata dal Commissariato di Polizia di Taormina, su delega del Sostituto Procuratore Anna Maria Arena. Per entrambi, il Gip Salvatore Mastroeni ha disposto il carcere oltre al sequestro preventivo per un totale di 31mila euro. Il reato ipotizzato è di truffa aggravata e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici.
L’indagine ha riguardato un lasso di tempo durato di più di due anni, dal 2014 all’agosto 2016, durante il quale gli agenti sono riusciti ad accertare più di 70 episodi di “assenteismo”. E’ emerso come i due medici non solo attuavano sistematicamente questo “giochino”, ma pure ne parlavano in giro con colleghi e sottoposti sfidandoli a denunciare il tutto. “E’ la mia parola contro la tua…” dicevano a quelli che storcevano il naso.
Sui registri, ovviamente, compariva sempre la presenza di entrambi, seppur nella realtà solo uno di loro rimaneva poi a svolgere i turni notturni di 12 ore. Una truffa, quella messa in atto, che alla Pubblica Amministrazione è “costata” più di 30mila euro. Per questo è stato anche disposto il sequestro preventivo per somme di denaro equivalenti. (Veronica Crocitti)
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