Schipani: «La città di Messina va totalmente rifondata, serve una revisione gestionale e morale»

Schipani: «La città di Messina va totalmente rifondata, serve una revisione gestionale e morale»

Schipani: «La città di Messina va totalmente rifondata, serve una revisione gestionale e morale»

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martedì 17 Novembre 2015 - 15:55

Il presidente di Confindustria Messina commenta i fatti delle ultime settimane rimbalzati agli onori delle cronache nazionali e lancia un appello affinché venga attivato «un dialogo vero, partecipato e fondato su elementi concreti»

Da settimane la città di Messina è presente sulla stampa, anche su quella nazionale, con yl’immagine peggiore di sé, senza che ciò produca reazioni eclatanti e induca a spezzare il consueto modo di operare.

Tentiamo una sommaria sintesi della situazione. Dissesto del territorio, acquedotti privi di gestione e manutenzione, indecorosa e onerosa gestione dei rifiuti, decoro urbano e verde pubblico dimenticati, sistema della mobilità stentato sono gli elementi che ancora una volta hanno relegato la città di Messina agli ultimi posti della classifica del Sole 24 Ore. È l’ennesima volta, e, purtroppo si da quasi per scontato.

Ma c’è anche dell’altro; ci sono tante distrazioni. C’è un’Amministrazione che sta dimenticando di essere il fulcro della Città metropolitana, e tra le dimenticanze non annoveriamo procedure o campagne elettorali, bensì i programmi per il territorio su cui questo baricentrico ente si dovrebbe fondare. C’è una situazione economico-finanziaria gravissima, e dopo due anni siamo ancora nel limbo dell’approvazione del piano di riequilibrio, che ora, ritenuto inadeguato, rinvia, di almeno un altro anno, l’accesso alle risorse del Fondo di rotazione nazionale.

E come se le risorse finanziarie e gli investimenti sul territorio non fossero dei bisogni impellenti, l’Amministrazione locale non segue l’iter di redazione del Masterplan per il Mezzogiorno e non ci si accorge che mentre gli altri sindaci delle Città Metropolitane siciliane, Catania e Palermo, vengono convocati dal sottosegretario De Vincenti per discutere dei progetti presentati, il sindaco di Messina resta a casa. Adesso, in modo figurativo, siamo nel Masterplan, ma per fare cosa? Per realizzare quali progetti? Li abbiamo formalmente chiesti. Abbiamo incontrato un componente della Giunta per dettagliare l’esigenza che cittadini e portatori di interessi siano consapevoli dei progetti a cui, senza alcuna consultazione, è stata attribuita priorità in termini di investimento e fabbisogno finanziario. Ad oggi, non abbiamo ricevuto alcuna risposta.

L’impietoso scenario viene completato dalle inchieste giudiziarie, che interessano non solo la società partecipata per la gestione dei rifiuti, ma anche i rappresentanti che siedono nel principale organo politico dell’ente locale.

Andiamo al punto. La città di Messina va totalmente rifondata, operando una profonda revisione, che sia gestionale, ma ancor prima morale. E questo è evidente, quasi banale nella sua ovvietà. Il punto vero è chiedersi e individuare come ciò possa essere fatto.

Il consiglio comunale, che, in rappresentanza dei cittadini, dovrebbe interagire con la Giunta sulle scelte per il territorio, è in buona parte delegittimato; i componenti indagati, infatti, mancano in questo momento della libertà e dell’autorevolezza necessaria ad interagire efficacemente con la Giunta.

Peraltro, l’Amministrazione comunale, nonostante i proclami, resta sorda alle richieste che provengono dai vari portatori di interesse e permane assente nel dialogo.

Intanto, la città continua a sprofondare tra le pagine dei giornali. Ciò avviene anche perché siamo al punto che solo tramite quelle si può comunicare. Vi ricorriamo anche noi, talvolta, come in questo caso,come estrema opzione, perché non vi sono altre vie; si tratta di un defatigante, quanto improduttivo,monologo.

Siamo convinti di esprimere l’urgenza, e il diritto, della cittadinanza e del sistema produttivo, chiedendo, ancora una volta, ai nostri amministratori di aprire le porte e attivare un dialogo vero, partecipato e fondato su elementi concreti. Non si tratta di una cortesia.

È un atto dovuto ai cittadini onesti che qui lavorano e resistono, che producono valore aggiunto reale e non assistito, nonostante degrado, servizi inefficienti, tassazione e burocrazia. I Messinesi hanno il diritto di avere alle spalle una classe politica e dirigente, che operi con responsabilità ed abbia come priorità assoluta l’interesse del territorio.

Alfredo Schipani

20 commenti

  1. E’ arrivato il salvatore della Patria…..

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  2. E’ arrivato il salvatore della Patria…..

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  3. GUARDA CHI PARLA?

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  4. GUARDA CHI PARLA?

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  5. Belle parole! Come sempre si parla, ma in questi anni anchele classi dirigenziali che gestiscono i vari centri produttivo o riuniti come camere di commercio ecc. Cosa hanno fatto?Di sicuro tirare le orecchie alla classe politica locale e nazionale andava fatto da molto tempo.Era sotto gli occhi di tutti da anni che la città andava allo sfascio ripeto perché siamo stati rappresentati sia a livello politico ma anche amministrativo,scusate il termine, da persone mediocri che tutto hanno fatto fuorché gli interessi della città e dei cittadini onesti, come li definisce il presidente…!

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  6. Belle parole! Come sempre si parla, ma in questi anni anchele classi dirigenziali che gestiscono i vari centri produttivo o riuniti come camere di commercio ecc. Cosa hanno fatto?Di sicuro tirare le orecchie alla classe politica locale e nazionale andava fatto da molto tempo.Era sotto gli occhi di tutti da anni che la città andava allo sfascio ripeto perché siamo stati rappresentati sia a livello politico ma anche amministrativo,scusate il termine, da persone mediocri che tutto hanno fatto fuorché gli interessi della città e dei cittadini onesti, come li definisce il presidente…!

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  7. C’è Confindustria a Messina ? Non lo sapevo.

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  8. C’è Confindustria a Messina ? Non lo sapevo.

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  9. Ritengo, umilmente scrivendo, che questa sia una “voce” che qualunque cittadino messinese, che non sia privo del minimo intelletto, dovrebbe considerare, unendosi alla richiesta senza sconti e senza cortesie!

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  10. Ritengo, umilmente scrivendo, che questa sia una “voce” che qualunque cittadino messinese, che non sia privo del minimo intelletto, dovrebbe considerare, unendosi alla richiesta senza sconti e senza cortesie!

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  11. L’ingegnere Schipani, nella sua lucida ed accorata lucuzione dimentica che in fondo è il sistema elettorale che determina la qualità dei rappresentanti. Ai messinesi, e non solo, piace molto lagnarsi,inveire contro il governo ladro o il destino cinico e baro. Non dimostrano i messinesi alcuno scatto di reni. In nessuna altra città risolto il dramma lo si rimuove dalla memoria. Nessuno chiederà giustizia o prese di coscienza per l’acqua mancante.In nessuna città, al di fuori del terzo mondo, si discute della mancanza di beni primari come l’acqua, figuriamoci se i messinesi domani pretenderanno di partecipare al Master plan come legittimi interlocutori. Non si va oltre Calatabiano, e anche li si prendono legnate, e appaiono i professorini.

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  12. L’ingegnere Schipani, nella sua lucida ed accorata lucuzione dimentica che in fondo è il sistema elettorale che determina la qualità dei rappresentanti. Ai messinesi, e non solo, piace molto lagnarsi,inveire contro il governo ladro o il destino cinico e baro. Non dimostrano i messinesi alcuno scatto di reni. In nessuna altra città risolto il dramma lo si rimuove dalla memoria. Nessuno chiederà giustizia o prese di coscienza per l’acqua mancante.In nessuna città, al di fuori del terzo mondo, si discute della mancanza di beni primari come l’acqua, figuriamoci se i messinesi domani pretenderanno di partecipare al Master plan come legittimi interlocutori. Non si va oltre Calatabiano, e anche li si prendono legnate, e appaiono i professorini.

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  13. Il Presidente SCHIPANI è anche il rappresentante di quelle ditte che ruotano intorno alla spesa corrente e in conto capitale di Palazzo Zanca, queste aziende dovrebbero restituire ai messinesi lavori ad opera d’arte, ma spesso ci restituiscono pessime opere pubbliche o beni e servizi su cui stendo un velo pietoso. Il tessuto produttivo messinese è in crisi profonda, ampiamente superato da quello della Provincia, la nostra borghesia, da decenni, non investe più nel nostro territorio, anzi lo ha devastato con una urbanizzazione scellerata, compromettendo lo sviluppo. LA NOSTRA E’ UNA ECONOMIA CHE MANGIA SE STESSA. Condivido le richieste di MASSIMO 55 e BILLARIO di ricercare le responsabilità sul disagio subito, lo sta facendo la Procura.

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  14. Il Presidente SCHIPANI è anche il rappresentante di quelle ditte che ruotano intorno alla spesa corrente e in conto capitale di Palazzo Zanca, queste aziende dovrebbero restituire ai messinesi lavori ad opera d’arte, ma spesso ci restituiscono pessime opere pubbliche o beni e servizi su cui stendo un velo pietoso. Il tessuto produttivo messinese è in crisi profonda, ampiamente superato da quello della Provincia, la nostra borghesia, da decenni, non investe più nel nostro territorio, anzi lo ha devastato con una urbanizzazione scellerata, compromettendo lo sviluppo. LA NOSTRA E’ UNA ECONOMIA CHE MANGIA SE STESSA. Condivido le richieste di MASSIMO 55 e BILLARIO di ricercare le responsabilità sul disagio subito, lo sta facendo la Procura.

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  15. Stavolta mi sembra ineccepibile l’intervento di Mariedit,di Sergio Martino e di quanti non lesinano critiche ed”assunzioni di responsabilità”colpevole o dolosa alla intera classe dirigente politico amministrativa sindacale messinese di cui Confindustria(senza industrie) è parte integrante. La miopia, la mancanza di visione strategica e l’EGOISMO che ha attraversato trasversalmente tutti, OGGI lo si paga con la inarrestabile DESERTIFICAZIONE del territorio e di ogni pur residuale attività produttiva.Gli stessi complici responsabili dello stato attuale non si possono ragionevolmente proporre quali credibili “salvatori della città”.Si cospargano il capo di cenere,chiedano scusa alla città e tacciano.Qualcuno li aveva avvisati da lustri ormai.

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  16. Stavolta mi sembra ineccepibile l’intervento di Mariedit,di Sergio Martino e di quanti non lesinano critiche ed”assunzioni di responsabilità”colpevole o dolosa alla intera classe dirigente politico amministrativa sindacale messinese di cui Confindustria(senza industrie) è parte integrante. La miopia, la mancanza di visione strategica e l’EGOISMO che ha attraversato trasversalmente tutti, OGGI lo si paga con la inarrestabile DESERTIFICAZIONE del territorio e di ogni pur residuale attività produttiva.Gli stessi complici responsabili dello stato attuale non si possono ragionevolmente proporre quali credibili “salvatori della città”.Si cospargano il capo di cenere,chiedano scusa alla città e tacciano.Qualcuno li aveva avvisati da lustri ormai.

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  17. Nicolò D'Agostino 18 Novembre 2015 09:46

    Schipani, Schipani, Schipani… non è forse quello che aveva un contratto quasi “eterno” di manutenzione col Comune di Messina?!? Ci spieghi quale era ed è il Suo rischio d’Impresa.

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  18. Nicolò D'Agostino 18 Novembre 2015 09:46

    Schipani, Schipani, Schipani… non è forse quello che aveva un contratto quasi “eterno” di manutenzione col Comune di Messina?!? Ci spieghi quale era ed è il Suo rischio d’Impresa.

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  19. concordo, ma anche confindustria deve essere azzerata. E poi troppo comodo sentir parlare oggi gente di 50 60 anni. Dove eravate voi in passato??

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  20. concordo, ma anche confindustria deve essere azzerata. E poi troppo comodo sentir parlare oggi gente di 50 60 anni. Dove eravate voi in passato??

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