Gli studenti scrivono ai cinque candidati rettore

Gli studenti scrivono ai cinque candidati rettore

Gli studenti scrivono ai cinque candidati rettore

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domenica 19 Maggio 2013 - 14:02

L’associazione “Unidea”:« Le elezioni non costituiscono semplicemente un cambio di vertice, ma di sostanza e prospettiva». In una lettera aperta, le proposte degli universitari per voltare pagina. Ecco il testo

Distinti Prof.ri,

siamo studenti dell’Università di Messina appartenenti alla neonata associazione universitaria “UNIDEA”. Lo stimolo a unirci in un’associazione è nato dalla voglia di partecipare attivamente alla realtà che ci circonda per dar voce agli studenti, per smettere di essere passivi fruitori di un servizio pubblico, per diventare cittadini che si interessano della propria quotidianità e che mettono le proprie idee a servizio della comunità, come contributo a rendere l’Università migliore.

I motivi che ci avrebbero spinto a lasciare questa città o a continuare a rimanere nell’ombra sono innumerevoli: avremmo potuto convincerci, come spesso sentiamo dirci, che “tutto è così e così rimarrà”, che “gli studenti devono occuparsi solo di studiare e non devono perdere tempo con cose che sono più grandi di loro”. Ma il rapportarci con “cose più grandi di noi” non ci ha scoraggiato: ci ha dato anzi uno stimolo in più e un senso di responsabilità maggiore. Riconosciamo infatti che la cultura, le esperienze e la storia che la nostra Università rappresenta nel territorio costituiscono un patrimonio di inestimabile importanza per l’opportunità che danno allo studente di mettere a frutto le proprie conoscenze e di costruire il suo domani, un patrimonio che va tutelato e custodito, che è frutto anche della conoscenza dei professori e del loro quotidiano lavoro di ricerca.

Tuttavia risultano notevoli i problemi e le difficoltà in cui si imbattono gli studenti del nostro Ateneo. Consideriamo innanzitutto i luoghi destinati allo studio. Per definizione biblioteche, aule e laboratori offrono agli studenti non solo occasione di studio ma anche di aggregazione e confronto. Invece sappiamo bene che laboratori, biblioteche e aule non vengono adeguatamente garantiti e talvolta sono inesistenti. Tale inefficienza limita il diritto allo studio che negli ultimi anni è stato declassato a mera voce di spesa da tagliare nei bilanci. E a tutto ciò, come se non bastasse, si accompagnano gli scandali sulla gestione che rendono sempre meno credibile l’Università e discreditano la funzione che questa Istituzione dovrebbe ricoprire.

Ma sappiamo anche che non possiamo limitarci a constatare le inefficienze dell'Università, senza nel frattempo impegnarci a risolvere i problemi. Non possiamo abbandonarci alla rassegnazione, né lasciare l’Università nelle mani di chi da questo discredito ci guadagna a discapito di tutti noi. È quindi necessario da parte di tutti, ognuno per la funzione che ricopre, un maggiore senso di responsabilità, affinché l'Univesità sia gestita nel modo migliore possibile.

Ed è per questo che guardiamo con grande speranza alle prossime elezioni del Rettore: crediamo che questa possa e debba rappresentare l'occasione per l’Università di Messina per poter tornare ad avere credibilità, per ritornare con un nuovo impulso a svolgere il ruolo che le spetta nella società. È necessario che venga data fiducia a tutti quei professori, ricercatori e assistenti che credono in questa Università: gli stessi che hanno continuato a credere in questa Istituzione anche quando chi era preposto alla gestione sembrava disinteressarsene. È doveroso lanciare un segnale agli studenti, anche e soprattutto a quei molti che non solo provengono dalla Provincia, ma anche dalla Calabria, perché credono che l'Università di Messina, meglio di altre università, rappresenti il luogo per formarsi e per diventare le donne e gli uomini del domani.

Le elezioni non costituiscono semplicemente un cambio di vertice, ma di sostanza e prospettiva. Esse rappresentano un cambio della governance, che non solo miri a garantire trasparenza, ma che sia anche capace di farsi carico delle istanze che provengono dagli studenti. Chiediamo di non puntare solo ed esclusivamente sulla didattica (lezioni ed esami), ma anche di investire in quello che fino ad oggi è stato considerato di secondaria importanza (biblioteche, laboratori, aule studio ed eventi culturali), perché mettere gli studenti nella condizione di poter vivere appieno l’università nelle sue diverse opportunità vuol dire dare un nuovo spirito e vigore al nostro Ateneo.

Crediamo, anche se la gran parte degli studenti non potrà partecipare all’elezione, che sia necessario che tutta la comunità studentesca sia adeguatamente informata dell’idea di Università che hanno coloro che si candidano a Rettore. Per questo motivo cogliamo l'opportunità offertaci da questo spazio per sottoporre all'attenzione dei candidati alcuni aspetti importanti della vita accademica, al fine di conoscere quali sono le idee dei candidati circa la rinascita dell’Ateneo.

1. I Dipartimenti della nostra Università dispongono di biblioteche, fruibili solo in parte della giornata e, nelle ore pomeridiane, solo alcuni giorni a settimana. Spesso, quindi, gli studenti, a causa dei limitati orari e della carenza di spazi, si trovano nell’impossibilità di giovarsi delle biblioteche stesse: viene così vistosamente ridotta la possibilità di “fare vita universitaria”, si riduce l'Università ad un “esamificio”, ad un luogo insomma in cui assistere alle lezioni e sostenere gli esami di profitto. Chiediamo: “Come si pensa di poter rendere più efficiente il sistema delle biblioteche, sia dal punto di vista degli orari che degli spazi, e di garantire una maggiore fruizione delle stesse da parte degli studenti?”

2 L'Italia, secondo i dati Eurostat, è il fanalino di coda dei paesi europei per numero di laureati. Stando ai dati del 2012, solo il 22% di chi comincia gli studi universitari completa gli studi e si laurea entro i 34 anni. Le conseguenze del suddetto fenomeno si ripercuotono indubbiamente pure a livello locale. Quali strategie si propone di adottare l'Ateneo messinese per evitare l'abbandono universitario e al contempo favorire l'utilizzo di figure professionali di giovani laureati nel tessuto sociale e civile della nostra città?

3. Le riforme, che negli anni recenti hanno riguardato l’Università, hanno determinato tagli ai finanziamenti, creando inevitabilmente disservizi e comportando un aumento di tasse. Crediamo che l'Università necessiti di una riorganizzazione sia a livello nazionale sia a livello locale, in modo che siano implementati i servizi base destinati agli studenti e in modo che sia garantito l'accesso all'istruzione universitaria (tramite borse di studio e altri sussidi di carattere economico) anche ai capaci e i meritevoli che non possono, a causa delle condizioni economiche, sostenere il gravoso onere delle tasse. Discorso simile può essere fatto per i fondi alla ricerca che, soprattutto in una zona del Paese in cui non ci sono grossi investitori privati, può dare un contributo a valorizzare capacità e competenze. Quali proposte il candidato ritiene poter inoltrare al Ministero per tutelare i servizi e valorizzare la qualità del nostro Ateneo?

Ci auguriamo che le prossime elezioni possano costituire l’occasione per far ripartire la nostra Università, perché sia sempre più in grado di determinare profili in grado di competere con professionalità delle migliori Università italiane ed europee.

Unidea (unidea.me@gmail.com)

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