Un paziente curato dal dottor Iannello all'ospedale San Giovanni di Roma ha voluto scrivere una lettera per ringraziare il suo medico e tutto lo staff per le cure, la professionalità, la dedizione. Rammarico nel pensare che Messina rinuncia a tante sue eccellenze
Una storia di buona sanità e di occasioni perse. Una storia che parla di un’eccellenza medica che Messina si è lasciata scappare, ma anche di gratitudine e di riconoscenza. In una lettera, il messinese Antonino Italiano ha deciso di scrivere pubblicamente al medico chriurgo che l’ha operato e assistito a Roma. Si tratta di Antonio Iannello, anche lui messinese, già protagonista di altre storie di eccellenza e buona sanità.
«Desidero ringraziare pubblicamente il dottor Antonio Iannello, medico chirurgo, dal quale sono stato operato recentemente nell’ospedale San Giovanni di Roma, reparto Urologia.
Non mi soffermo, per ovvi motivi di spazio, sui servizi offerti, nei pochi giorni successivi all’intervento, dal personale sanitario, che merita almeno di essere citato per la professionalità e l’umanità dimostrate.
Desidero esprimere, in particolare, la mia più sincera gratitudine al dottor Iannello per la sua costante disponibilità, l’alta professionalità e la capacità di trasmettere sicurezza ai pazienti. Qualità, quest’ultima, di grande aiuto per affrontare con serenità le sofferenze e le ansie di quei momenti. Sulle capacità dell’urologo, sviluppate soprattutto nell’uso di tecnologie ormai all’avanguardia, credo che parlino chiaro risultati e testimonianze disponibili. Peccato che i siciliani, come sempre, possano averne bene solo affrontando disagi non indifferenti per affrontare gli spostamenti e le permanenze in città del Centro-Nord, dove esistono poli di eccellenza ospedaliere, alla cui creazione hanno contribuito e contribuiscono medici della nostra regione che, stranamente, non trovano accoglienza nei nostri ospedali.
Forse una maggiore capacità di organizzare la sanità sul nostro territorio potrebbe ridurre il gap tra nord e sud, ma i presupposti per un reale cambiamento, lo dico con amarezza, non mi pare che esistano ancora».
Fino a quando continuerete a pubblicare “una tantum” lettere di ringraziamento alla “buona sanità” la gente continuerà a pensare che normale sia la “cattiva sanità”. Nessuna fiducia. Provo tanta pena..
Al policlinico di Messina funziona alla stessa maniera , personale paramedico che s’infastidisce quando lo chiami , primari che non sanno tenere in ordine il reparto richiamandoli , dimenticavo c’è pure qualcuno nei reparti che si annaca sentendosi della pisella …………….
E’ VERO HA RAGIONE VIVO A MILANO E CONOSCO DOTTORI MESSINESI CHE QUI VERI “GENI” DELLA MEDICINA. POTREI FARE NOMI ES. OCULISTI COME IN UNA CITTA’ A SUD EST DI MILANO, MA NON SI DICE,. COMPRESI DOTTORI DELLA SICILIA IN GENERALE. PARLANDO DI MESSINA QUESTI MEDICI RENDONO TUTTO CIO’ DI BUONO E DIMOSTRA IL DR. IANNELLO A ROMA, UNA RICONOSCENZA NON SI POTREBBE DARE? UNA DOMANDA, ED E’ QUESTA: SE IL DR. IANNELLO, E COME ALTRI SUOI COLLEGHI DOTTORI IN ALTRE CITTA’ E REGIONI ERANO A MESSINA RAGGIUNGEVANO UNA TALE FAMA E RICONOSCENZA? DUBITO. C’E’ UN DOTTORE CHE QUANDO ERA STUDENTE IN MEDICINA VENIVA BOCCIATO SEMPRE SI E’ LAUREATO A MILANO DIVENUTO LUMINARE, POI GIUNTO A MESSINA HA MORTIFICANDO LA PROF.SA DAVANTI A TUTTI LEI SI RICORDA DI ME?….