Segreteria Pd. Calanna si ritira e lascia campo libero a Starvaggi

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giovedì 20 Luglio 2017 - 11:47

Uno dei due candidati, Francesco Calanna, ha deciso di non continuare a correre per la carica di segretario provinciale del Pd, aprendo di fatto la strada all'altro, pur marcandone le differenze

"Sgombro subito il campo da un potenziale equivoco. Non ho nessuna rimostranza personale né ritengo la tua candidatura a segretario provinciale del Pd disdicevole". Lo scrive l'altro candidato, Francesco Calanna, al collega. "Comprendo il senso delle tue parole nei miei confronti – prosegue – e considero positiva la consapevolezza da te maturata che esiste un campo, al di là dei "recinti" delle componenti, a cui tu lanci un messaggio di unità. Non la leggo come una semplice comparsata né come sinonimo di debolezza, la leggo invece come segno di maturità e consapevolezza. Per la prima volta in questa vicenda congressuale ascoltiamo la tua parola senza mediazione alcuna. Devo dirti però con altrettanta franchezza che non comprendo il senso delle tue preoccupazioni per plurime candidature alla segreteria. Pensa un po', le mie preoccupazioni vanno proprio nel senso opposto rispetto alle tue: la circostanza che siamo solo in due e che la mia candidatura sia, diciamo così, eterodossa, sta a dimostrare solo una cosa: nessun serio confronto è stato avviato a Messina all'interno del Pd. Tutto appare fermo, stantio e vecchio e tu, tuo malgrado, finisci con l'essere l'espressione di un caminetto messinese, unitamente alla lista che ti sostiene. Penso di poter rassicurare i fieri moschietteri di questa campagna congressuale: non vi costringerò ad una battaglia estiva assolta e faticosa, in mezza giornata potrete liquidare la pratica buracratica".

"Mi ero illuso – scrive ancora Calanna a Starvaggi – che dopo il gelo commissariale che doveva affrancare il Pd dal sistema genovesiano precedente (non mi riferisco alla regione ligure) anche quello molto unitario, la neve sciogliendosi ci avrebbe regalato un prato di freschi e giovani fiori, invece vedo sorgere un grigio crisantemo. I novelli epigoni del sistema "renziano", ieri "genovesiano", hanno meditato bene la circostanza di poter blindare posizioni di potere di breve periodo e lo hanno potuto fare solo preconfezionando un fritto misto davvero indigeribile. Costruire il partito a Messina in discontinuità con il passato è un'altra cosa e cercherò assieme a tutti i miei sostenitori e a tutti quelli di buona volontà di farlo comprendere. Ho provato in queste settimane a rappresentare quanto da me detto, con l'unico mezzo a mia disposizione, esponendo la mia persona e offrendola generosamente come contributo al superamento di quei recinti che avete chiamato componenti per avviare un vivace dibattito congressuale, ma questo a tuo dire però "non sarebbe esempio di comunità saggia e matura" quindi in nome della mia onorabilità e integrità faccio un passo indietro ma non come speri tu per farne uno avanti verso di te e di quel sistema di cui tu oggi sei espressione, ma per marcarne ancor di più la differenza".

Poi si rivolge ai sindaci, agli amministratori, ai militanti giovani e meno giovani che hanno sottoscritto la sua candidatura, alla lista candidata a suo sostegno e ai tanti che in questi giorni gli hanno detto di non mollare: "Resteremo all'interno del Pd per rappresentare una sensibilità che crede nella libertà, nel dibattito, nel confronto e nei valori alti ed etici della missione politica. Saremo un punto di riferimento per tutti coloro che guardono con speranza al rifiorire della politica nel Pd messinese. Ci collocheremo sul confine e dialogheremo con tutti i movimenti e forze politiche che credono nella rinascita del centro sinistra, per ritornare ad essere forza propulsiva di buon governo. Vai Paolo, corri da solo, i fatti dimostreranno se veramente sei uomo libero e affrancato dal sistema di cui credo tu sia prigioniero o viceversa assieme a noi proverai ad indossare il saio e il bastone del pellegrino per ritornare a credere e sperare".

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