Lettera di una messinese emigrata: “A Messina manca la civiltà”

Lettera di una messinese emigrata: “A Messina manca la civiltà”

Autore Esterno

Lettera di una messinese emigrata: “A Messina manca la civiltà”

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venerdì 30 Agosto 2019 - 11:00

Miriam racconta le sue impressioni sulla città, dopo l'ultima vacanza trascorsa qui in questo mese di Agosto

Gentile Redazione,

Mi chiamo Miriana e sono di Messina.

Sono nata a Messina e sono andata a scuola a Messina, al Don Bosco prima, al Liceo Seguenza negli anni ‘90, quando c’erano talmente tanti iscritti che facevamo i turni mattina e pomeriggio.

A Messina ho fatto anche l’Università, corso di Laurea in Fisica, Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali. Sono cresciuta a Messina e a Messina mi divertivo.

Poi per la volontà di fare altre esperienze di studio e di lavoro sono andata via da Messina.

Ma ci torno di tanto in tanto per fare le vacanze.

Eppure … torno a Messina e non la riconosco quasi più.

Seduta nel mio ufficio, quando arriva maggio e le giornate alle mie latitudini diventano inesorabilmente lunghe, una assurda nostalgia mi assale, e non vedo l’ora di venire giù.

Torno per godere appieno di quello che Messina offre e dà: lo Stretto con la sua vista mozzafiato, il mare, il lungomare, tanto sole, le granite, gli arancini, il bianco e nero, prelibatezze di ogni genere, il divertimento notturno.

Entusiasti e felici scendiamo dall’aereo, dall’aeroporto andiamo in autostrada. Arriviamo a Messina e appena usciti dallo svincolo ecco svariate suppellettili affollare lo spazio antistante i cassonetti. “La volta scorsa c’era un materasso abbandonato qui, adesso ce ne sono due e tante sedie”. Risatina.

Mi metto a riposo nel pomeriggio dopo aver mangiato la pasta ‘ncasciata, e oltre al piacevole seppur fastidioso frinire delle cicale, vengo disturbata dal fragore di un tipo che prende a mazzate un vecchio televisore a tubo catodico, con violenza efferata, e lo riduce in piccoli pezzi che incurante elimina assieme all’umido – alla faccia della differenziata – nel cassonetto carbonizzato.

Eppure, l’ordinanza sindacale parla chiaro:

Sarà possibile depositare e conferire i rifiuti indifferenziati dal lunedì al venerdì e nella giornata di domenica, durante la fascia oraria che va dalle ore 17:00 alle ore 21:00. Rimane invariato il divieto assoluto di buttare la spazzatura il sabato e nei giorni prefestivi.

Vado sul viale per fare due vasche e trovo strade sporche, mattonelle rotte, gli scivoli del marciapiede regolarmente sbarrati da autovetture parcheggiate male o in divieto e tira su il passeggino sennò non ci passiamo.

Via Cesare Battisti a ridosso dello Jaci. Autovetture in terza fila davanti all’elettrauto che se vuoi uscire lato guida sei già sul cordolo lato monte.

Giù oltre il porto sul viale della Libertà. Non esistono più le corsie perché quelli che viaggiano in direzione opposta sono praticamente davanti a me.

Sorpassi dove c´è la doppia linea continua. Bambini sui seggiolini auto solo sporadicamente, altrimenti seduti dove capita, anche davanti e senza cintura. In quattro su uno scooter senza casco mi sorpassano da destra. Superati gli imbarchi della Caronte arriviamo sulla litoranea.

E anche qui fra ambulantato selvaggio, motorini, ciclisti e villeggianti non esistono più le corsie.

E non possono non tornarmi in mente tutti gli articoli che leggo di incidenti stradali, uno dopo l’altro in estate, foto di funerali con palloncini bianchi che volano in cielo, foto su Facebook seguite da commenti strazianti e le immagini di giovani vite strappate al loro destino.

Si fa sera, andiamo ai Lidi. La vista mozzafiato dello Stretto ci spiazza. La Luna piena riflessa sul mare e gli ombrelloni chiusi accanto alle sdraio sembrano un paesaggio da catalogo di vacanze lussuose. I motoscafi e le barche a vela che attraversano il chiaro di Luna mi fanno venire in mente i dipinti di Ajvazovskij.

E vai con la birretta…ma solo una perché dobbiamo guidare.

Facciamo una passeggiata a piedi scalzi per sentire la sabbia ancora tiepida sotto di noi.

E di nuovo… bottiglie di birra vuote accatastate qua e là, mozziconi di sigaretta…e di nuovo lo slalom fra le immondizie.

Sulla strada di ritorno verso il centro gli autobus nuovi in entrambi i sensi. Lodevole l’iniziativa dell’amministrazione di istituire un bus notturno che permetta a villeggianti e residenti di muoversi senza dover necessariamente utilizzare il proprio veicolo.

Prima di andare a dormire ci prendiamo una granita per togliere l’amaro dalla mente e addolcire la bocca.

Da residente sono diventata villeggiante e mi chiedo se è sempre stato tutto così o se così mi sembra. Eppure… è la nostra città, la nostra spiaggia, le nostre strade, i nostri ragazzi. Dovremmo prendercene cura. Ma ogni volta che torno è tutto più lacerato o così appare ai miei occhi.

Di scrittori siciliani potrei citarne tanti, ma in questa situazione mi viene in mente “Così è se vi pare” di Pirandello.

“Il guajo è che come ti vedo io, non ti vedono gli altri! E allora, caro mio, che diventi tu? Dico per me che, qua di fronte a te, mi vedo e mi tocco – tu, per come ti vedono gli altri – che diventi? – Un fantasma, caro, un fantasma! – Eppure, vedi questi pazzi? Senza badare al fantasma che portano con sé, in sé stessi, vanno correndo, pieni di curiosità, dietro il fantasma altrui! E credono che sia una cosa diversa”.

Non un fantasma, ma una città, una civitas mi piacerebbe trovare la prossima volta.

La civiltà, insomma.

M.V.

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26 commenti

  1. Il “guajo” è che molti di quelli buoni, per lavoro, per scelta e chissà quanti altri per.., vanno via.
    I pochi buoni rimasti fanno quello che possono, per esempio interrompere con il voto decine di anni di cattivo governo della città che nel frattempo è diventata anarchica e incurante di se stessa.
    Si combatte e chissà se mai ce la faremo a risollevare questa meravigliosa città deturpata dagli anni 60 in poi.
    MC

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  2. Quanta tristezza,ma purtroppo,quanta crudele verità….Non si riesce a mandar giù l’amaro boccone…per chi rimane ancora(..e nonostante tutto) ORGOGLIOSAMENTE PELORITANO,tutto ciò fa molto male…
    Chi si sente cucita addosso l’appartenenza,la tradizione,la storia MESSINESE,cerca nel prorpio piccolo di fare del bene alla nostra CITTA’…
    Ma quello che fa male è sentir denigrare la propria citta’,chi continua a buttare fango su MESSINA e non fa nulla per migliorarla…
    Luigi G.

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  3. dolorosamente vera, anche per chi vive qui e deve affrontare TUTTI i giorni tutto questo. Vorremmo che fosse diverso, cerchiamo di dare l’esempio comportandoci bene, sostenendo un’amministrazione che per la prima volta fa qualcosa per Messina. La popolazione messinese, lo dico con amarezza, va educata .

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  4. Vorrei dire alla giovane emigrata. Che i messinesi conoscono bene i tanti difetti ed pochi pregi di cui beneficia e soffre la citta. Tuttavia, da residente e discreto osservatore noto che qualche passo avanti è stato fatto. Morale, non occorre che venga la forestiera di turno a farci l’elenco delle cose che non vanno, piutto se vuole dare un contributo dia qualche rsempio di nuon funzionamento che riscontra nel profondo nord. Diversamente si faccia l’estate dove si è fatta l’inverno.

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  5. Ecco l’ennesima Terrona del nord

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  6. Ci fosse stato Accorinti avremmo letto di politica incapace di far rispettare le regole, incapace di rendere un servizio di pulizia adeguato, incapace di dare un ordine al caos imperante, scaturito dalla totale anarchia.
    Oggi, invece, puntiamo il dito contro l’inciviltà del messinesazzo e lodiamo De Luca per un’idea scopiazzata da Cacciola (meglio che niente!). Sembra passato un secolo da quando si leggevano titoli del tipo “La città è sporca, ma per l’amministrazione la colpa è dei cittadini”.
    Concludo chiedendo alla gentile signora che ha scritto l’accorata missiva, come mai non si è accorta, nei suoi giri da nord a sud di Messina, che la città è miseramente al buio?

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  7. Miriam,
    anch’io da residente sono diventata villeggiante e anno dopo anno non trovo più la “civitas” la bella città di quando ero più giovane. Nonostante ciò, la nostalgia mi fa tornare sempre e vorrei non essere nostalgica.
    Anch’io ho scritto numerose lettere al giornale Tempo stretto regolarmente pubblicate.
    Ti sei fermata ai lidi e non sei andata oltre. Continua sulla statale 113 fino ad Ortoliuzzo e vedrai tante altre brutture.
    Che dire? Forse ai nostri ragazzi che vivono a Messina piace questo modello di città.

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  8. Le do ragione 1000per1000ma loro nn vogliono andare avanti troppa fatica tener pulito ma casa vostra la tenete così… Sporca.. Lurida come lasciate le strade…… Bene continuate così… La monnezza vi seppellire…. Messina nn spenderà mai….

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  9. Ma picchì? Negli anni novanta la munnizza non c’era per strada? I missinisi erano civili e ora non lo sono più? Piuttosto direi che dagli anni 90 ad oggi Messina è proprio rimasta uguale, mentre è il mondo ad essere cambiato.

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  10. Cara Miriam, succede anche a me.

    Lavoro fuori Messina da almeno 30 anni e torno a casa quando posso.

    Non scendo dall’aereo ma dal traghetto ma le sensazioni ed impressioni sono le stesse.

    Per tutto il tempo che posso stare a casa mi divido tra l’estasi dei luoghi, dei sapori e degli odori e l’arrabbiatura viscerale che nasce dalla constatazione di quanto sia becero il Messinese medio che vilipendia sistematicamente il suo paradiso terrestre.

    Che fare? Mandare tutti a Bolzano per imparare l’educazione civica? Fare un trapianto di DNA? Non lo so più ma sono sempre convinto che è assurdo e … indigeribile

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  11. Silvana Sampieri 30 Agosto 2019 14:08

    Un consiglio rimani dove sei.

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  12. Alfio Ardizzone 30 Agosto 2019 15:25

    Sono d’accordo con quanto scrive e condivido tutto.
    Però mi permetta un solo appunto. Io ho 50 anni e mai ho visto a Messina andare in quattro sullo scooter senza casco.
    Ci sono mille e mille problemi (in primis l’incivilta’), ma non bisogna mai esagerare; tipico comportamento questo di coloro (siciliani) che vanno al ”nord”.
    Alfio Ardizzone

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  13. ????????????

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  14. Cara Miriam, da messinese mi sento triste perché non capisco i concittadini: sembra che fuori da casa loro non gliene importi niente della città, come se vivessero su un altro pianeta. Io mi sono stancata di fare la differenziata, la facci da 20 anni quando c’erano soltanto le campane del vetro. Il Messinese penso proprio che si può recuperare con le multe. Torna Miriam la nostra città resta comunque bellissima.

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  15. Cara Miriam, questa è Messina, il dolce e l’amaro. Se vuoi solo il dolce vai altrove…qui c’è solo scirocco, malanova e pisci stoccu!

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  16. Vuoi Messina pulita?
    TORNA e rimanici, fai qualcosa, impegnati, partecipa
    parlare (criticare) da lontano è facile, TROPPO facile

    Roberto

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  17. PROPRIO COSI….
    DA UNA PARTE ,TANTA BELLEZZA NATURALE E TANTE INIZIATIVE LODEVOLI POSTE IN ESSERE DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE E DALL’ALTRA TANTA INCURIA E INCIVILTA’ DI UNA BUONA PERCENTUALE DI POPOLAZIONE.
    DA 8 ANNI VIVO A MESSINA , AMO LA SICILIA MA VEDO TANTA STRAFOTTENZA E INCIVILTA’ SIN DAL MOMENTO CHE ESCI FUORI CASA E TI METTI PER STRADA.
    TANTA GENTE AGISCE PER CONTO PROPRIO INCURANTE DELLE REGOLE CIVILI E DEL RECIPROCO RISPETTO.
    VIGE LA LEGGE DEL PIU’ FURBO, DEL PIU’ TOSTO , DEL PIU’ AUDACE.
    AGGIUNGEREI ALLA SUA LETTERA LE TANTISSIME DEIEZIONI LASCIATE SULLA STRADA DA CHI PORTA A SPASSO PER LE STRADE MESSINESI I PROPRI ANIMALI E PER FORTUNA NON RIGUARDA TUTTI .
    PER CHI VUOLE AMMINISTRARE BENE LA NOSTRA CITTA’ E’ UNA BELLA SFIDA,DIREI DA MISSIONE IMPOSSIBILE.
    TUTTO QUESTO VANIFICA SPESSO LE BUONE INIZIATIVE COMUNALI E LA BUONA VOLONTA’ DELLA BRAVA E RISPETTOSA GENTE MESSINESE CHE VORREBBE UNA CITTA’ BELLA COME MERITA.

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  18. Emanuele Gambuzza 30 Agosto 2019 19:35

    Sempre uguale se non peggio… E ci ci abita é abituato a quel modo di vivere poco civile… Pensa ai clacson delle autovetture… Solo chi vive altre realtà più civili si rende conto della diversità.

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  19. Messina è invivibile, una città in declino, affidata a compagini amministrative sempre più di scarsa qualità e a cittadini il cui senso civico è andato a farsi friggere. Non c’è sviluppo, è tutto fermo in uno status quo che lacera le meningi, di chi ancora ce l’ha! Torneremo da villeggianti…… forse.

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  20. Sn una messinese e penso! che tutto ciò che ha scritto la signora nella lettera è tutto vero!…dovremmo pensare più a migliorarci noi cittadini e chi di dovere prendersi cura della città e nn pensare il perke?! cn quale intenzione lo ha fatto la S. Miriam a scrivere tutto ciò(penso in bene) xche alla fine e la verità di ql ke a detto sia le cose belle che teniamo e ql brutte che facciamo.. Percio spero che qst lettera possa fare riflettere i messinesi,E ché! la prossima volta che la S. Miriam scende qui, possa vedere miglioramenti sia nelle persone che nella città xche messina merita è una delle più belle città al mondo…sè

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  21. Marco, Danilo e Alberto 1 Settembre 2019 00:01

    Leggiamo divertiti la lettera ed i commenti, qui da Milano, 3 messinesi fuori sede.
    Che dire? Negli anni 90 Messina non era molto diversa da quella che è oggi, ma non è questo il problema.
    Il problema forse siamo noi che siamo partiti, che ci siamo lavati le mani e che ci sentiamo in dovere di sottolineare tutto quello che oggi manca a Messina.
    Ma del resto, come si può pretendere che le cose migliorino? Le ultime generazioni, e Miriana ne è un esempio, si sono formate e sono andate fuori, portando con loro l’investimento ed il futuro della città.
    E allora cosa possiamo pretendere?
    Magari un domani ci sarà un ritorno e le cose potranno migliorare…
    In ogni caso, è vero: a Messina c’è scirocco, malanova e pisci stocco.

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  22. Pienamente ragione alla signora, un tempo tutti eravamo molto più civili, certo non c’era il consumismo di oggi, ma avevamo più rispetto dei nostri spazi. Oggi nessuno si preoccupa di buttare carte a terra oppure di buttare la qualsiasi cosa nei cassonetti a qualsiasi orario. Si dovrebbe studiare almeno 10 ore la settimana di educazione civica. Saluti e torna presto le riflessioni dei turisti fanno bene alla città.

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  23. Condivido pienamente il pensiero della sig.ra, un territorio baciato da Dio per bellezze paesaggistiche e lasciato nelle mani di chi sa solo interessarsi dei suoi interessi e fregarsene di quelli della comunità, sia essi cittadini che amministratori.

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  24. Condivido relativamente il concetto espresso da Miriam perche’ anch’io sono messinese,classe ’72,vivo al nord e tutti gli anni Natale/Estate torno giu’ e di incivilta’ c’e’ ne sta anche nelle province del nord,vi assicuro, durante le gite organizzate nei weekend.Direi che al nord si tratta di una incivilta’ di cui si tende a mascherare o evitare di parlane ad alta voce,mentre mi infastidisce,scusate,che quella di messina venga regolarmente enfatizzata.Mi addolora vedere che la mia citta’ versi su alcuni aspetti nel degrado,ma ritengo che sia una citta’ come tante altre che naviga tra mille difficolta’(chi piu’ chi meno).Province come Torino,Milano e Genova….hanno problematiche di incivilta’ e di disordine e di molto altro che non sto ad elencare che in confronto la incivilta’ di messina e’ uno scherzo.Non parlo per presunzione,chiedo ancora scusa,ma personalmente non mi orridisco vedere un po’ di immondizia o auto con soste selvagge nella mia citta’.

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  25. 3Cara Miriam purtroppo devo constatare che tanti nostri concittadini hanno disapprovato gli appunti, sebbene garbati, esposti nella tua missiva relativi alla situazione in cui hai ritrovato e pertanto versa la nostra amata città. Devo confessare invece che io, ebbene si, io invece condivido le tue esternazioni. E me ne dolgo purtroppo nel dover constatare e considerare che l’amore per la nostra citta natia, quel ⁷tuo sfogo a fin di bene, è in buona parte mal riposto e nella rimanente parte è frainteso. Purtroppo contro l’abitudine e l’assuefazione la battaglia è persa!!!
    Per superarle bisognerebbe travasare tre quarti dei nostri concittadini in luoghi di più evoluta civiltà. E sappiamo che non è possibile, è una mera utopia. Ed allora? Per suscitare un moto di rinascita della città bisogna effettuare un rinnovamento, un ricambio generazionale a cominciare dalle classi dirigenti di ogni stato, grado e livello, continuando con la locale burocrazia ivi compresi ispettori e controllori e completare l’opera con un buon ricambio della corpo dei docenti di ogni grado.
    So che mi attirerò una infinità di critiche soprattutto da chi si è assestato su alcune poltrone, da chi è intorpidito dall’assuefazione e dall’abitudine. Ma è così altrimenti non se ne esce. Per cambiare bisogna rinnovare. Non è una questione solo politica è anche e soprattutto questione mentale ed ambientale. Punto

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  26. Sig. Alfio Ardizzone a malincuore la devo smentire. Io di anni ne ho 60 e le posso assicurare di aver visto con i miei occhi uno scooter con CINQUE e dico CINQUE persone a bordo. Padre, madre e TRE figli, dai 5 ai 2 anni. Da messinese ASSERISCO che fa molto male vedere tanta inciviltà e INCOSCIENZA, nonché peggiorare la mia bella città.

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