Il proprietario de La Via Lattea si rivolge al sindaco Accorinti. Pubblichiamo la sua lettera nella quale espone quelle che, più o meno, sono le stesse ragioni espresse da Confcommercio e che porteranno alla serrata di oggi, dalle 15 alle 20. Si chiede che l’isola sia istituita solo nei week end
Egregio sig. Sindaco, sono un cittadino che esercita la propria attività imprenditoriale in un locale di piazza Cairoli che aderirà alla serrata del 14 marzo organizzata dai commercianti della città (e non solo da coloro che operano nell’isola) con l’intento di essere ascoltato e non di sfidare la sua Giunta in questa scelta di pedonalizzare alcuni punti cruciali e strategici del centro. I risultati, a mio avviso e non sono il solo a pensarla così, non sono quelli auspicabili. Il centro è diventato un ghetto, un’isola “deserta”, priva di parcheggi, scollegata dalla periferia a causa del disservizio dei mezzi pubblici.
Parto dal presupposto che il cittadino durante la settimana non frequenta il centro. Se lei si trovasse in un giorno qualsiasi, dal lunedì al venerdì, nella zona bassa dell’isola, tra via G. Bruno e via E. L. Pellegrino, avrebbe l’impressione, come ce l’ho io quotidianamente, di non essere al centro di una città di 250 mila abitanti, ma di trovarsi in un quartiere di periferia. L’immagine è desolante: negozi chiusi, palazzi vecchi e decadenti e un silenzio che paradossalmente è più assordante del rumore. Ai confini della cosiddetta “isola” il traffico impazzisce e i poveri automobilisti, che sono anch’essi cittadini, all’altezza di via Trento non riescono ad andare né avanti né indietro perché le strade sono totalmente intasate. La strozzatura dell’isola ha coinvolto tutta la città, per non parlare di quelle persone che hanno necessità di recarsi negli uffici del centro (banche, esattoria, agenzia delle entrate e studi professionali) e che non riescono a trovare parcheggio. E su questo aspetto i problemi non mancano di certo: il Cavallotti alle 9 è già completo, mentre a Villa Dante gli utenti aspettano invano che passi il tram (uno ogni 30 minuti circa).
Il centro della mia bella città è diventato un’isola irraggiungibile che si anima soltanto nel fine settimana. In quei giorni molte attività, come le scuole, gli uffici e gli enti pubblici, sono chiuse e i “poveri” residenti si riprendono in qualche modo i propri spazi, trovando di nuovo parcheggio e ottenendo lo snellimento immediato del traffico.
Chieda informazioni a qualche suo conoscente o a un notaio, un medico o un avvocato che lavora in centro su come l’isola viva durante la settimana. Parta dal presupposto, caro Sindaco, che oramai il problema non è limitato soltanto alle attività commerciali, ma si è esteso anche agli altri comparti sociali.
Per quanto mi riguarda sono favorevole ad avere degli spazi comuni in città da vivere in libertà, senza i rumori delle strade trafficate e lo smog delle auto, ma tale attesa non può limitare il diritto di chi deve svolgere il proprio lavoro e di chi risiede in loco. Perché non provare ad istituire l’isola pedonale nel fine settimana, considerato che nei giorni feriali, di fatto, non viene vissuta? Ascolti anche il parere dei cittadini che abitano in centro, si confronti con essi e con le varie categorie che vivono ogni giorno questa esperienza. La maggioranza le dirà le stesse cose che le sto dicendo io adesso.
Sono fiducioso, considerando il suo passato, che cercherà, nell’interesse dell’intera comunità, di fare una scelta equilibrata. Se quello che le propongo non dovesse funzionare è ancora in tempo per trovare altre soluzioni, visto che fortunatamente non sono stati ancora fatti investimenti a riguardo.
La ringrazio per l’attenzione e le porgo distinti saluti.
Pietro Interdonato
HA ragione.
Punto e basta…
è la verità assoluta.chi non ci crede venga a vedere.ora si posteggia anche sulla tommaso cannizzaro lato mare ostruendo il passaggio a quelle decine di macchine che ancora si avventurano al centro.
Ha le sue ragioni. Ma quelle degli altri?
Ieri, giovedì, insieme a mia moglie, sono entrato nel negozio del sig. Interdonato per informarmi sull’acquisto di un televisore.
Il negozio mi è sembrato abbastanza pieno, non meno di prima dell’avvento dell’isola. Da buon appassionato di elettronica ci vado abbastanza spesso.
Prima di comprare il TV però dovrò fare molti conti…Se la gente compra meno forse dovremmo fare altre analisi.
Ricordo a tutti che la desolazione di via Giordano Bruno è iniziata ben prima dell’avvento dell’isola pedonale, tutti i negozi chiusi lo sono da quando le macchine transitavano liberamente.
Piuttosto i commercianti devono pretendere che le isole pedonali diventino posti dove valga la pena passeggiare!
Sarei fortemente tentato di rispondere punto per punto a quanto asserisce il Sig. Interdonato ma non ne ho proprio voglia, ci sono diversi passaggi così palesemente in mala fede che non meritano nessuna risposta. Lavoro in centro così come mia moglie, la mattina usciamo da casa in macchina fino alla T.Cannizzaro alta, parcheggiamo e scendiamo a piedi, lei in un ufficio del corso cavour, io spostandomi A PIEDI tra i vari clienti. Da mesi ormai il traffico dalla zona nord verso il centro è molto più fluido e quest’inferno di auto, nel perimetro dell’isola io proprio non sono ancora riuscito a vederlo. Per quanto concerne le considerazioni sul “silenzio che sarebbe più assordante del rumore” suggerisco al Sig. Interdonato di chiudere la filiale di piazza Cairoli ed aprirne una all’uscita di Boccetta della tangenziale, così tutte le volte che vorrà rigenerarsi con una salutare inalata di smog o sentirà la mancanza dei clacson strombazzanti, sarà sufficiente che apra la finestra del suo ufficio!
io trovo corretto il “modo”, cortese e calmo, di porre la questione del sig. interdonato. non condivido praticamente in nulla il contenuto della lettera e sono convinto che i commercianti dovrebbero pensare ad altro (qualità del servizio, scontistiche, investimenti sull’isola etc.) e fare esami del proprio operato.
detto quanto sopra, è innegabile che la parte lato mare dell’isola sia la più sfortunata perché ha oggettivamente una conformazione strana e perché in via giordano bruno le “botteghe” chiuse sono davvero molte. fossi negli imprenditori che ricadono in quell’area chiederei all’amministrazione:
– di tassare enormemente i proprietari di botteghe sfitte in modo dal dissuaderli a lasciarle tali
– di investire in arredi urbani e iniziative in quell’area
– di concertare con le associazioni di categoria soluzioni relative al costo dei parcheggi privati
– di fare maggiori sforzi sulla viabilità e sul trasporto pubblico (il secondo praticamente – che ne dica l’assessore cacciola – è inesistente).
infine. negozi come la via lattea comunque non credo possano sperare di avere lunga vita a meno di non modificare completamente il tipo di servizio offerto. quel genere di prodotti ormai si compra sul web a prezzi vantaggiosissimi…
purtroppo il mondo sta cambiano velocemente… bisogna cercare nuovi sbocchi. altre opportunità.
Potrebbe sempre chiudere bottega e andarsene sul viale europa
Dal lunedì al venerdì prima dell’isola c’erano solo macchine quindi traffico, non è vero che la gente non compra perché c’è l’isola pedonale!! Ma ci vuole molto nel capire cose elementari??
interdonato, poverino sta morendo di fame!!!!!!!
ESATTO. Tutti che lamentano cali assurdi, io credo che se l’attività vale riuscirà a sopravvivere nell’isola pedonale, altrimenti il viale san martino è pieno di botteghe sfitte.
Esempio eccellente del nulla di chi si oppone all’isola.
HA RAGIONISSIMA!!
isola sì tutta in giro, mai vista gente con così tanti acquisti.
Una signora diceva all’amica: così posso fare acquisti senza essere importunata, con tutta calma. Ora al centro posso venire…Aveva ragione.
E se invece delle macchine fossimo noi a dirigerci tutti verso l’isola?
Egregio Dr. Interdonato,nella Sua lettera lamenta il calo di affluenza dovuto all’isola pedonale e sopratutto la mancanza di parcheggi vicini al Suo esercizio.Devo dire che ciò che dice non è del tutto esatto in quanto esistono due parcheggi prossimi a piazza Cairoli che sono uno pubblico in via La Farina angolo via Maddalena ed uno privato in via Dogali cui si accede da via Ugo Bassi.Nell’esame del calo di affluenza bisogna tener conto della crisi economica che colpisce tutti i settori.Inoltre bisogna guardare la concorrenza fatta dai vari centri commerciali del catanese e della piana di Milazzo dove i messinesi oltre a fare la gita fuori porta fanno i loro acquisti.In altre città posso dire che le isole funzionano ed anche bene ed i negozianti dapprima restii adesso raccolgono i frutti ,certo occorre un pò di rodaggio e della inventiva di cui a un imprenditore come Lei non manca.Bisogna fare dei progetti a lunga scadenza e lungimiranti e per questo occorre la certezza che la struttura resti in piedi.Per finire La invito a leggere un’articolo comparso oggi su Repubblica dove dice che la città di Copenaghen non ha solo il centro chiuso ma tutta l’area urbana.
Un cordiale saluto