La Cisl scrive a Crocetta: “La Zona falcata va liberata dai vincoli posti dall’Ente Porto”

La Cisl scrive a Crocetta: “La Zona falcata va liberata dai vincoli posti dall’Ente Porto”

La Cisl scrive a Crocetta: “La Zona falcata va liberata dai vincoli posti dall’Ente Porto”

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giovedì 10 Gennaio 2013 - 18:54

Il secondo passo deve essere quello di verificare se la delocalizzazione territoriale del Punto Franco permetta l'implementazione dello sviluppo produttivo della zona Asi della Valle del Mela

“La sovrapposizione di Enti e aree, nel corso di tutti questi anni, ha ingessato le possibilità di sviluppo della città di Messina. È evidente che una condizione simile ha rappresentato il limite o gli “interessi” della politica territoriale e regionale, non disgiunta anche da interessi delle lobby locali”. Lo afferma Tonino Genovese, segretario generale della Cisl, in merito al contenzioso con l’Ente Porto che blocca i progetti di sviluppo della zona falcata.

“Occorre, quindi, intervenire immediatamente – prosegue Genovese – al fine di porre in essere tutte quelle soluzioni, opportunità, condizioni, regole, stimoli e vantaggiosità affinché siano attratti investimenti produttivi privati sul territorio messinese. Interventi che devono interessare, in particolar modo, le aree Asi ricadenti nel comprensorio del Mela, affinché si realizzino tutte le precondizioni perché si possa partire con interventi mirati. La delocalizzazione delle finalità per le quali è stato costituito l’Ente Porto può essere una soluzione utile a questo scopo? Certamente è indifferibile arrivare a una decisione e a una scelta”.

La Cisl ritiene che la zona della falce di Messina debba essere liberata dai vincoli posti per le finalità dell’Ente Porto. Il secondo passo deve essere quello di verificare se la delocalizzazione territoriale del Punto Franco permetta l’implementazione dello sviluppo produttivo della zona Asi della Valle del Mela. Immediatamente dopo è necessario avviare un confronto di merito con le forze sociali, produttive e istituzionali della nostra provincia, per la realizzazione di un Patto per lo sviluppo che garantisca la presenza e la salvaguardia degli attuali insediamenti ma, soprattutto, individui le possibilità di attrarre nuove iniziative imprenditoriali attraverso l’utilizzo delle aree dismesse o non utilizzate.

“Si dia impulso – conclude Genovese – proponendo condizioni di vantaggio per soggetti investitori, alla possibilità di privilegiare il nostro territorio rispetto ad altri anche, se del caso, attraverso l’utilizzo di deroghe contrattuali temporanee per le quali questa Organizzazione si rende disponibile”.

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