Un lettore di Tempostretto spiega come quest'anno, al consueto dibattito su "presepe sì-presepe no" si sia aggiunta la novità della recita con i personaggi delle favole. "E le tradizioni?", si chiede sconcertato
Ogni anno a Natale si ripetono le solite discussioni su cosa fare a scuola, che tipo di recita far fare ai bambini e più passano gli anni e peggio è!
La multirazzialità, precisando a scanso di equivoci, che è palese ed indiscutibile (altra cosa ovviamente è l’immigrazione non controllata) ha portato la “scuola” intesa come istituzione a trovare un punto di equilibrio per coloro i quali non sono cristiani. Se discutibile dal punto di vista religioso, l’Italia è un paese cristiano, sicuramente molto discutibile in senso culturale, in quanto nel paese dove si va a vivere si deve convivere con le tradizioni che si trovano.
Ogni anno discussioni sulll’opportunità o meno del presepe con tutti gli annessi e connessi. Il presepe non è un’opportunità il presepe è un diritto/dovere. Diritto di ricordare la Natività e la sacra famiglia e dovere di mantenere vive le nostre tradizioni, e siccome è indubbio che trattasi anche di un evento religioso cristiano e i bambini non cristiani a inizio anno scolastico hanno la possibilità di non partecipare all’ora di religione, possono anche non partecipare alla recita. Di contro gli insegnanti che ritengono superfluo ricordare il Natale Cristiano dovrebbero avere la coerenza di stare a scuola durante le vacanze di Natale.
Quest’anno invece “spicca” una novità: LA RECITA CON I PERSONAGGI FIABESCHI. Il gatto con gli stivali, la bella addormentata, la piccola fiammiferaia, cappuccetto rosso, ecc. ecc.. Il tutto scaturisce dal fatto che i piccoli non leggono più favole perché troppo “impegnati” con l’Ipad. Ma è questa una giustificazione?? Sicuramente la tecnologia non li aiuta alla loro età “al sapere”, ma le favole se devono essere riscoperte a scuola c’è tutto un anno scolastico per farlo, magari con qualche compito per casa in meno o qualche racconto in classe in più.
Nessuno dice di non riscoprire le favole di una volta, tutt’altro, ma non credo sia opportuno a Natale. Il natale non è una favola è un evento ansi un Avvento. Sembra quasi una “copertura” da ignavi, per cortesia………RIDATECI LE FAVOLE MA NON TOGLIETECI LE TRADIZIONI!
Maurizio Vita
(un genitore)