Risanamento mancato: da via Macello a Bordonaro, storie di casette e degrado

Risanamento mancato: da via Macello a Bordonaro, storie di casette e degrado

Risanamento mancato: da via Macello a Bordonaro, storie di casette e degrado

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martedì 18 Aprile 2017 - 06:08

La presidente del consiglio comunale Emilia Barrile ha scritto una lettera al sindaco Renato Accorinti e all’assessore al risanamento Sebastiano Pino per accendere ancora una volta i riflettori su un’emergenza che in città è diventata normalità.

Fondo De Pasquale, Fondo Saccà, Bordonaro. Storie di risanamento atteso, promesso, programmato, mai completato. Storie di casette e baracche, di degrado e di invivibilità. Aree cittadine che avrebbero richiesto una programmazione emergenziale e prioritaria ma che, secondo la presidente del consiglio comunale Emilia Barrile, rappresentano emblematicamente lo stato di abbandono della città intera. Con l’aggravante che questo nodo problematico delle, purtroppo, numerose sacche di degrado del territorio non registra alcun atto gestionale di perfezionamento pur essendo trascorsi quasi quattro anni di governo di questa Amministrazione. Emilia Barrile ha scritto una lettera al sindaco Renato Accorinti e all’assessore al risanamento Sebastiano Pino per accendere ancora una volta i riflettori su un’emergenza che in città è diventata normalità.

«A cadenza continua questa Presidenza ha richiesto correttivi ed interventi efficaci a seguito di sopralluoghi e segnalazioni dei cittadini, sottolineando criticità e proponendo azioni mirate e concrete partendo da un necessario censimento che potesse fotografare esattamente il fabbisogno di alloggi in ambito G ad uno snello reperimento sul mercato delle unità immobiliari necessarie ai necessari tavoli tecnici con gli attori istituzionali interessati dalla normativa vigente. Non è pensabile che la terza Città Metropolitana sia tutt’ora deturpata da eccessivi residuali agglomerati di baracche e casette che continuano a degradare il tessuto urbano cittadino. Le condizioni d’insalubrità e di pericolo per la salute degli abitanti di questi ammassi indefinibili (con marcata presenza di eternit, sporcizia, serpenti, ratti) si coniugano colpevolmente con un’immagine deplorevole di Messina che offriamo ai crocieristi ed ai turisti più in generale. Risegnalare le zone sfigurate, da via Macello Vecchio a Fondo Fucile a Fondo Saccà a Fondo De Pasquale ed a tutte le altre porzioni di territorio abbandonate, sarebbe ripetitivo e scontato ma il livello di guardia ormai superato impone, con ancora più forza e determinazione, di pretendere provvedimenti atti a depotenziare quest’annosa piaga cittadina».

Per la presidente del consiglio comunale, il necessario superamento della Delibera (anno 1994) del Piano Particolareggiato di Risanamento di Messina, regolamentato in sette Ambiti (A/G) ed in sessantotto microaree e, nei fatti, superato dagli interventi già effettuati, si rende indispensabile per definire correttamente il nuovo percorso. La proposta, per delineare un virtuoso percorso che possa superare le tante problematicità delineate, è di richiedere all’IACP l’avvio dei lavori del lotto di Santo Bordonaro già approvato ed aggiudicato, ma non assegnato, per la costruzione di cinquanta alloggi già destinati all’ambito G. E poi si chiede che zone multiproblematiche siano urgentemente attenzionate: lo sbaraccamento di via Macello Vecchio, oltre a rispondere alle problematicità sopra descritte, liberebbe una via di fuga basilare per le azioni di Protezione Civile in una città che urbanisticamente è stata aggredita da cementificazioni non pianificate ed eseguite in massima parte per interessi commerciali. Un input che la Barrile spera venga colto al più presto per dare il via ad un nuovo corso che non si può più rinviare.

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