Continua il degrado dell'ex ospedale Margherita nell'inerzia della classe politica messinese. Serve la mobilitazione dei cittadini
Segnalazione WhatsApp al 366.8726275: “Di tutto di più. Una discarica a cielo aperto dentro l’ex ospedale Margherita. Dal viale Regina Elena è facile per i soliti ignoranti incivili zozzoni liberarsi delle loro porcherie. Sarebbe almeno il caso oltre che pulire, di mettere una grata almeno per rendere più complicata questa loro operazione oltre alla solita telecamera che permetta di punire questi esseri immondi.”
Il degrado dell’ex ospedale Margherita e l’inerzia della politica
Sicuramente gli incivili non si possono tollerare oltre. Ma nemmeno si può accettare l’inerzia di un’intera classe politica cittadina che a tutti i livelli, dal consiglio circoscrizionale, al consiglio comunale, all’Ars, al parlamento nazionale, non trova un attimo da dedicare a una struttura sempre più assalita dal degrado. Di fatto la Regione Sicilia, che ne è la proprietaria, lascia trascorrere gli anni e i finanziamenti senza che il tanto sbandierato progetto di Cittadella della Cultura prenda le mosse, trasformando l’ex ospedale Margherita in un importante centro culturale. Di fronte a questa colpevole inerzia la politica nostrana tace.E’ per questo atteggiamento lassista che la città di Messina è scomparsa dai radar della Regione, molto più interessata ad altri contesti territoriali.
Serve la mobilitazione dei cittadini
E allora è necessario che i cittadini facciano sentire la loro voce mobilitandosi affinchè la vicenda del Marghertita trovi una soluzione adeguata e tempestiva. Del resto è già successo, con esiti soddisfacenti. Ci riferiamo, in particolare alla Badiazza e alla Cripta del Duomo di Messina, beni in cui sono stati avviati i lavori di restauro e di recupero funzionale anche grazie alla mobilitazione della società civile.
Ma quando è stato eletto, con i molti voti dei messinesi, Schfani non aveva proclamato che sarebbe stato il Presidente di tutti i siciliani?
E infatti…..
Di Messina nessuna traccia…tranne quando si vuole “derubarla” di eccellenze messinesi come il Reparto di Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina..
Che tristezza Presidente le sue promesse non mantenute,,e che tristezza che i messinesi, quelli che lo hanno votato, non gliele rinfaccino!
Era nato per essere l’Ospedale della Regia Marina. Adesso, doveva ospitare la cittadella della cultura e l’Emeroteca (ovvero l’Ufficio Periodici ovvero quello che che in atto si trova a Sant’Agata, quasi di fronte al distributore Agip. A proposito : ricordiamo anche questo : i locali di questo ufficio dipendente dalla Biblioteca Regionale, sono destinati (a meno che non lo siano gia’) allo sfratto, dato che al loro posto dovrebbe sorgere (chissa quando) un nuovo e diverso edificio. Per il momento, tutto resta “congelato”. Risultato : lo vediamo sotto i nostri occhi. L’area dell’ex P.O. MARGHERITA, soprattutto nella parte posteriore, viene intensamente sfruttata come deposito di materiale “eterogeneo” ; inoltre, nuovamente, compaiono buchi nei muri dei diversi padiglioni, probabilmente, per creare nuovi bivacchi interni , dove passare la notte. Sul davanti, poi, ricordiamoci che qualche giorno fa, da una finestra è uscito del fumo nero, dovuto, ad un incendio (causato da cosa ?) Nessuna risposta da chi di dovere: e , francamente, qui a Messina, si vorrebbe capire il perchè. Forse,andrebbe chiesto a Sigfrido Ranucci (della trasmissione REPORT”, di approfondire la questione, così come ha brillantemente fatto per quella , ben piu’ importante del futuro Ponte sullo Stretto di Messina. Eppure ….. una riqualificazione completa degli ex padiglioni (c’e’ pure una chiesetta) di questo ex nosocomio cittadino, resta di indubbia utilità pubblica. Chissa’ … magari con un connubio tra cultura e diritto alla Salute. La sua posizione, poi è strategica ed è pure servito da una comoda fermata del tram, e c’e’ pure sotto, un distributore di benzina. A questo punto, se non si vuole far nulla, si potrebbe anche buttare giu’ tutto e … ripartire, proprio, da zero (e forse sarebbe questa la soluzione migliore). Ed intanto … il tempo passa …