Santagati: "Il mio programma per la Sicilia"

Santagati: “Il mio programma per la Sicilia”

Santagati: “Il mio programma per la Sicilia”

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giovedì 25 Ottobre 2012 - 10:35

Il candidato a deputato regionale di Libera Sicilia espone il suo programma elettorale

Lavoro: In Sicilia la mancanza di lavoro è il problema principale. Si devono innanzitutto, attrarre capitali esteri e del Nord per gli investimenti creando agevolazioni fiscali e strumenti normativi che sburocratizzino lo start up per nuove imprese giovanili e femminili. Si potrebbero poi utilizzare a costi zero i beni confiscati alla mafia e darli alle neo aziende che così risparmierebbero sui costi di affitto. E’ essenziale anche sfruttare le risorse del territorio puntando sempre di più su Cultura e Turismo, creando maggiore strutture per la ricettività e impianti adeguati. Indispensabile è pure impiegare in modo corretto i fondi comunitari e nazionali e incentivare per le neo società e cooperative convenzioni con gli istituti bancari per crediti agevolati. Infine, si deve investire nella ricerca e nello sviluppo per favorire la creazione di imprese Hi tech d’eccellenza e il rientro dei cervelli in fuga.

Vertenze: Vista la crisi economica e le decine di vertenze aperte in Sicilia è indispensabile riunire le maggiori in un’unica “vertenza Sicilia” per pesare di più e cercare di trovare soluzioni immediate. Bisogna pensare a riconvertire la produzione di molte di queste aziende evitando licenziamenti e l’utilizzo massiccio della cassa integrazione. Per questo si devono attivare incentivi e costi minori per la riconversione delle industrie. Potrebbe essere utile stabilire agevolazioni ad obiettivi, dove a maggiori investimenti nel lavoro e nella produzione con l’assicurazione di non lasciare il territorio siciliano per un certo numero di anni, corrisponda una defiscalizzazione elevata.

Pensionati: Gli anziani hanno un ruolo fondamentale nella nostra società, rappresentano la memoria storica, ma spesso vengono messi in secondo piano. Si devono invece, creare maggiori Centri di aggregazione, detassare medicine e personale di assistenza per permettere una vita più dignitosa e pensare a sussidi per acquistare alimenti per chi ha pensioni minime. E’ utile poi incrementare l’assistenza domiciliare per i malati cronici e creare Centri servizi a costi bassi per disbrigo pratiche. Per dare spaio anche allo svago è fondamentale incentivare gite a costi ridotti e sconti in musei e alberghi in Sicilia per pensionati.

Sanità: Uno dei problemi più evidenti è proprio quello dell’assistenza domiciliare penalizzata per i tagli lineari e spesso gestita da coop non competenti. Si deve riorganizzare il settore, cercando di creare convenzioni con gli ospedali e puntando a decongestionarli. Altro punto nodale è quello di eliminare gli sprechi del settore e investirli nella ‘buona sanità’. Si devono quindi togliere privilegi e reparti inutili, puntare a gare pubbliche che siano controllate da un organo terzo per togliere gli appalti gonfiati delle forniture e valorizzare le eccellenze. Si deve riformare il settore degli appalti pretendendo servizi minimi standard per dare decoro e professionalità all’interno dei nosocomi. Ai manager bisogna tagliare gli stipendi e le nomine devono avvenire non più per logiche politiche, ma meritocratiche in base a criteri da stabilire. Si devono eliminare le lunghe liste d’attesa, con Cup (Centri unico prenotazioni) più efficienti e sviluppando i settori dove c’è maggiore richiesta. Riesaminare il piano di rientro della sanità regionale non tagliando più ospedali necessari per il territorio. Per quel che riguarda Messina si deve riaprire l’ospedale Margherita creando lì un Centro d’eccellenza in un settore sanitario, ristrutturare e riconvertire il Piemonte, pensare alla creazione di uno svincolo autostradale per il Papardo e spingere per un’autonomia gestionale del Policlinico rispetto all’Università in modo da eliminare condizionamenti impropri.

Ambiente: In questo settore si deve intervenire su tre linee direttive: in primo luogo si deve diminuire, prevenire e eliminare l’inquinamento ambientale che colpisce in particolare alcune zone della Sicilia dove gli insediamenti industriali non rispettano le minime norme di sicurezza (Milazzo, etc); la seconda è quella del rispetto dell’ambiente attraverso un’adeguata applicazione della teoria Rifiuti Zero che permetterà anche di guadagnare; infine si devono diffondere le energie rinnovabili sfruttando il solare e l’eolico, favoriti dal clima dell’isola. Per quel che riguarda il primo punto è chiaro che nel messinese, soprattutto nella Valle del Mela, zona dichiarata a rischio ambientale, si deve pretendere l’applicazione delle norme e dei piani di risanamento per un adeguamento degli impianti industriali. Si deve poi incrementare il monitoraggio ambientale, prevedendo nei casi estremi la riconversione degli stabilimenti industriali. Inoltre, è indispensabile tutelare la popolazione con indagini epidemiologiche e analisi degli inquinanti presenti. Per il rispetto del secondo punto si deve uscire dall’idea del semplice conferimento in discarica dei rifiuti applicando la teoria Rifiuti Zero di Paul Connett. Si tratta di una strategia che si propone di riprogettare della vita ciclica delle risorse in modo tale da riutilizzare tutti i prodotti, facendo tendere la quantità di rifiuti da conferire in discarica allo zero, contrapponendosi alle pratiche che prevedono necessariamente un processo di incenerimento o discarica. Il processo assomiglia al riutilizzo delle risorse fatto dalla natura. Eliminare dunque l’incenerimento dei rifiuti e strutturare un sistema di raccolta che aumenti la quantità di materiale differenziabile ed ottimizzi la qualità del materiale da riciclare, diminuendo contestualmente la quantità di rifiuti prodotti. Da questo processo virtuoso si potrà risparmiare e guadagnare energia.Fondamentale poi un piano spiagge, che preveda l’incremento di strutture per il turismo, ma si basi su un utilizzo razionale ed eterogeneo del territorio costiero, evitando che i litorali vengano sottoposto ad abusi. In particolare si dovranno disciplinare gli usi per finalità pubbliche garantendo la fondamentale esigenza di tutela dei tratti di costa che ancora conservano un rilevante pregio ambientale per la salvaguardia delle risorse naturali.

Dissesto Idrogeologico: Si deve lavorare soprattutto nei comuni che sono certificati a rischio idrogeologico sollecitando la riforestazione del territorio, creando incentivi fiscali per far riprendere i terrazzamenti e l’ agricoltura. Per i paesi già colpiti da alluvioni che ancora attendono i finanziamenti si deve pretendere l’eliminazione del vincolo del patto di stabilità, e oltre alla messa in sicurezza e alla ricostruzione, è utile far diventare quei luoghi per un periodo di tempo zona franca per incentivare le imprese e lo sviluppo.

Risanamento: La triste e annosa vicenda del risanamento e dello sbaraccamento a Messina non ha ancora trovato una soluzione. Sarebbe auspicabile prevedere un piano adeguato di interventi con dei fondi finalizzati allo scopo. E’ fondamentale nominare un presidente dell’Iacp competente che attraverso la sinergia con le imprese private possa risolvere i problemi prevedendo tempi certi e eliminando sacche di illegalità.

Partecipate: Non è più rimandabile un intervento deciso sulle partecipate regionali e locali, che sono state solo un posteggio per politici non eletti e fonte di sprechi e inefficienza. Innanzitutto, si devono eliminare i ‘doppioni’ come Messinambiente e Ato 3 creando delle sinergie. Si devono poi cancellare tutte le consulenze e prevedere solo un presidente per ogni partecipata con uno stipendio dimezzato. Il presidente non dovrà più essere indicato da politici, ma sarà scelto in base ad un concorso pubblico. Inoltre, si deve fare un’analisi dei costi benefici di ogni singola azienda partecipata prevedendo dei piani di riprogrammazione e rientro dei debiti, fino all’eliminazione delle società inutili. La situazione dell’Atm è il frutto della ‘cattiva’ politica locale e regionale che non ha saputo programmarne un adeguato rilancio con l’azzeramento dei debiti. Si deve riprogrammare il servizio comprando più vetture di tram e autobus e si deve utilizzare un sistema di trasporti integrato. Si devono mantenere gli attuali dipendenti e puntare su standard qualitativi più elevati. Per Messinambiente si devono recuperare tutti i crediti vantati e ripensare ad una società che punti molto sul riciclo e di meno sul conferimento in discarica.

Turismo: Le linee di intervento devono puntare sulla valorizzazione del patrimonio culturale e artistico, sull’incentivazione del turismo creando itinerari nuovi e per ogni tipo di target, dal turismo crocieristico, a quello enogastronomico, a quello che punta sul relax, le terme e le beauty farm. Si devono creare pacchetti per destagionalizzare l’offerta, incrementando le strutture. Per ogni iniziativa in questo campo, oltre ad agevolazioni fiscali e contributi, la Regione dovrebbe prevedere iter autorizzativi immediati. Si deve sfruttare il crocerismo a Messina ed è quindi indispensabile creare percorsi per far rimanere i turisti in città, puntando sulle bellezze storiche, artistiche e ambientali e sviluppando nelle cittadella fieristica un punto per la ricettività, lo shopping, l’informazione e la il marketing territoriale. Si deve poi pensare al risanamento dei centri storici e all’incremento di micro piazze attrezzate con verde e giochi per bambini.

Edilizia residenziale pubblica: Si deve pensare ad una ristrutturazione delle scuole che versano in condizioni pessime nel territorio provinciale, puntando su interventi mirati e tempi certi. Per quel che riguarda i beni regionali non utilizzati o sotto utilizzati è necessario venderli o riconvertirli per attività che portino beneficio al territorio. In mancanza di fondi si deve puntare sulle risorse comunitarie o a compartecipazioni con privati.

Fiera: Portare la Fiera nella zona ex Sanderson, dandogli dignità, ma puntando soprattutto sull’internazionalità dell’offerta e su settori di eccellenza. Prevedere durante l’anno l’utilizzo degli spazi per fiere tematiche di alto livello.

Trasporti: Prevedere nella zona ionica, il raddoppio del binario Giampilieri Fiumefreddo, l’ammodernamento del’autostrada e la messa in sicurezza della stessa in alcuni punti. Realizzare una bretella di collegamento nella cosiddetta via del mare per quei paesi compresi da Letojanni fino a Itala, creando la possibilità di spostamenti immediati e valorizzando queste aree. Si deve poi intavolare una trattativa con le Ferrovie per reinserire i treni a lunga percorrenza da Messina. Prevedere il completamento dello Svincolo di Giostra Annunziata dopo che sarà messo in sicurezza e programmare la realizzazione di almeno un altro svincolo sulla Panoramica a Messina e uno nella zona ionica (ad esempio ad Ali Terme) per decongestionare il traffico.

Eliminare sprechi: Se dovessi essere eletto, ogni mese destinerò il 50% del mio stipendio a un fondo che chiederò alla Regione di istituire, invito tutti gli altri candidati e deputati a farlo”. Pretenderò però, che il conto corrente dove saranno inserite queste risorse economiche sia gestito da persone al di sopra di ogni sospetto che si impegneranno affinché i soldi siano utilizzati per gli scopi che verranno decisi dai siciliani. Avvieremo sui social network una petizione popolare per scegliere a quali obiettivi assegnare questi soldi. ‘Se anche tutti gli altri 89 deputati facessero come me si ricaverebbero all’anno in cinque anni oltre 35 mln di euro che potrebbero essere messi da parte per contribuire alla risoluzione di diversi problemi.

Agricoltura: Obiettivo strategico è il rafforzamento della competitività del sistema agricolo attraverso l’integrazione tra i diversi soggetti operanti nell’ambito delle filiere, e, non ultimo, la ristrutturazione e l’ammodernamento delle aziende agricole finalizzato ad aumentare la competitività. Sviluppare la commercializzazione dei prodotti a chilometri zero prevedendo incentivi e sgravi fiscali per favorire la permanenza dei giovani nelle aree rurali, il ricambio generazionale e la costituzione di imprese competitive valorizzando le capacità imprenditoriali dei giovani agricoltori.

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