“Non è più rimandabile in generale – afferma il candidato di Libera Sicilia - un intervento deciso sulle partecipate regionali e locali, che sono state solo un posteggio per politici non eletti e fonte di sprechi e inefficienza
“Le proteste messe in atto in questi giorni dai lavoratori dell’Atm, disperati perché non percepiscono lo stipendio da tre mesi, sono il frutto della ‘cattiva’ politica locale e regionale che non ha saputo programmarne un adeguato rilancio dell’azienda con l’azzeramento dei debiti. Esprimo la mia solidarietà ai dipendenti dell’azienda di trasporti”.
Lo dice il candidato a deputato regionale di Libera Sicilia Gaetano Santagati che ribadisce: “Si deve riprogrammare il servizio comprando più vetture di tram e autobus e utilizzando un sistema di trasporti integrato. Se si dovesse andare verso la costituzione di una Spa si devono mantenere gli attuali dipendenti e puntare su standard qualitativi più elevati.”
“Non è più rimandabile in generale – prosegue Santagati – un intervento deciso sulle partecipate regionali e locali, che sono state solo un posteggio per politici non eletti e fonte di sprechi e inefficienza. Innanzitutto, si devono eliminare i ‘doppioni’ come Messinambiente e Ato 3 creando delle sinergie. Per Messinambiente si devono recuperare tutti i crediti vantati e ripensare ad una società che punti molto sul riciclo e meno sul conferimento in discarica. Si devono poi cancellare tutte le consulenze e prevedere solo un presidente per ogni partecipata con uno stipendio dimezzato. Infine, si deve fare un’analisi dei costi benefici di ogni singola azienda partecipata prevedendo dei piani di riprogrammazione e rientro dei debiti, fino all’eliminazione delle società inutili”.