L’attore presenterà “Ogni ricordo un fiore” alla Feltrinelli
Ha colpito il cuore di spettatori e critici con la sua interpretazione di Peppino Impastato ne I cento passi, ruolo che gli è valso il David di Donatello come miglior attore protagonista, ma Luigi Lo Cascio ha senza dubbio evitato il rischio di venire fagocitato da quell’esperienza, e nel prosieguo della sua carriera si è mostrato un artista versatile. All’interno di una filmografia che spazia da produzioni impegnate ad altre più leggere, ricordiamo i suoi ruoli ne La meglio gioventù, La bestia nel cuore, Buongiorno, notte, Noi credevamo, Il capitale umano, Il nome del figlio e Smetto quando voglio. Lo Cascio ha inoltre esordito alla regia nel 2012, con La città ideale, presentato alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Sempre nel 2012, Luigi Lo Cascio aveva pubblicato i testi teatrali La caccia. Nella tana per Neos Edizioni. A settembre di quest’anno è giunta una nuova pubblicazione per l’artista, stavolta nel campo della narrativa letteraria, con l’uscita del romanzo Ogni ricordo un fiore, edito da Feltrinelli, che Lo Cascio presenterà al pubblico messinese martedì 11 dicembre presso La Feltrinelli Point. L'evento, organizzato dalla stessa libreria e da "Cara Beltà", è inserito nel programma della rassegna "100 Sicilie" curato da Milena Romeo, che introdurrà l'incontro. Franco Cicero dialogherà con l'autore.
L’opera racconta un viaggiare lento, quello dell'Intercity che da Palermo conduce a Roma, un viaggiare d'altri tempi, interrotto dalle frequenti fermate alle stazioni, dai passeggeri che salgono e scendono, chiacchierano e bisticciano, si addormentano o, nella traversata dello Stretto, lanciano gli oggetti vecchi in mare. È per questa lentezza che Paride Bruno ha scelto di tornare con il treno che prendeva vent'anni prima, da ragazzo, per godersi la vita che turbina intorno a quei viaggi lunghi – la coppia siciliana che litiga per le parole crociate, la ragazza spaventata e sola che cerca compagnia, il ragazzino dallo sguardo intelligente -, e soprattutto per prendersi il tempo di rileggere la pesante cartellina che porta con sé. Contiene i suoi molti tentativi di romanzo, tutti interrotti al primo punto fermo, perché Paride Bruno ha cercato di cimentarsi in ogni genere e stile, senza però mai riuscire a sceglierne uno, a portare a termine l'opera e potersi così dire scrittore.
Sono un tipico esempio di come agisca in maniera diffusa lo spirito incerto e schizoide dei tempi, per cui, mentre sto appena vivendo un'esperienza, mi sento accerchiato da tutte le cose che in quello stesso istante sto perdendo. E migro. Trasmigro.
Ma proprio questi tanti cominciamenti finiscono per disegnare con precisione la figura del protagonista: in ognuno degli incipit è contenuta una scheggia della sua vita, delle sue ossessioni, delle sue paure e dei suoi desideri. Ogni ricordo un fiore. Tappa dopo tappa, fra una chiacchierata e un sogno, incipit dopo incipit, Paride Bruno sembra riconciliarsi con la sua incompiutezza, con quello svolazzo di pagine sparse che è, in fondo, la vita stessa.
Presentazione Ogni ricordo un fiore – incontro con Luigi Lo Cascio
Martedì 11 dicembre, ore 18
La Feltrinelli Point, via Ghibellina 32