Lo scrittore è stato applaudito con entusiasmo dal pubblico presente alla libreria Dedalus
Con la semplicità che lo contraddistingue, prima dell’incontro con il pubblico in programma domenica pomeriggio, Walter Lazzarin ha passato un po’ di tempo in compagnia della sua Olivetti portatile scrivendo in mezzo al viale San Martino e suscitando la curiosità dei passanti.
Lo scrittore nato a Padova nel 1982 è stato ospite della libreria Dedalus per una doppia presentazione: il padrone di casa Roberto Cavallaro ha infatti parlato agli spettatori di Ventuno vicende vagamente vergognose. Tautogrammi dello stesso Lazzarin e Lavoro sporco di Mucho Mojo Club (undici maestri del thriller uniti sotto la bandiera del Mojo di Joe Lansdale), entrambi editi da CasaSirio.
Nel corso dell’incontro, Cavallaro ha collegato i racconti delle due raccolte, sostenendo che le opere, pur molto diverse tra loro, abbiano numerosi punti in comune.
Al momento di spiegare cos’è un tautogramma, Walter Lazzarin ha dato una definizione che è, a sua volta, proprio un tautogramma: composizione costruita con componenti che cominciano con caratteri coincidenti.
I ventuno capitoli che compongono il suo libro, infatti, sono composti da parole che iniziano con la stessa lettera. “Questo tipo di scrittura presenta la difficoltà del limite di parole che si possono utilizzare. Personalmente cerco di essere soprattutto molto parco per quanto riguarda gli aggettivi. Uso frasi brevi e semplici, e ragiono come se potessi usare tutte le lettere”.
Lo scrittore ha suscitato l’entusiasmo dei presenti recitando alcune delle sue creazioni e dimostrandosi un vero acrobata del linguaggio. Se la scelta tra i vocaboli che iniziano con la A è tutto sommato abbondante, come si è evinto dalla lettura del capitolo dedicato ad Alessandro (destinato a diventare Magno), più arduo deve essere stato il lavoro per realizzare il racconto Zoccola?
Ma è stata la lettera G, ha ammesso Lazzarin, a causargli le maggiori difficoltà. “La G offre davvero scelte limitate, per questo il capitolo “Gossip Girl” è stato il più difficile. La soluzione, ancora una volta, me l’ha fornita la semplicità: ho tagliato tutto ciò che non mi convinceva, riducendo il racconto all’essenziale, e ne sono soddisfatto.
Raccontando la genesi del libro, lo scrittore ha citato la famosa battuta dell’ex ministro Poletti sul trovare lavoro giocando a calcetto: “Ho incontrato il mio editore andando a giocare a calcio a 8. Vedendomi arrivare con il trolley si è stupito, e allora gli ho spiegato che giravo sempre con la mia Olivetti mettendomi a scrivere per strada e regalando le pagine prodotte ai passanti. L’idea di un libro di tautogrammi è venuta molto dopo, e siccome nel frattempo avevo iniziato a riflettere con profondità su questa forma di componimento, avendo anche ricevuto la proposta di realizzare una sorta di laboratorio sul genere, ho deciso di inserire nell’opera, tra i vari capitoli, delle paginette per spiegare la costruzione dei tautogrammi di turno e la scelta del personaggio storico”.
Le ventuno storie raccolte riguardano tutte personaggi noti, se pur a vario titolo, passando da Socrate alla strega Ursula de La sirenetta, da Cleopatra a Dylan Dog attraverso Bukowski. “Utilizzare personaggi noti è più facile. Descrivere ai lettori qualcuno di sconosciuto, usando sempre il tautogramma, sarebbe stato molto più complesso. Inoltre sono sempre stato affascinato dai personaggi avvolti dal mistero, ed è stata una bella esperienza scrivere di loro. Prendiamo Dracula e Marilyn Monroe: ancora oggi si discute sulle morti di entrambi, non si sa cosa sia davvero successo, e io propongo una mia versione, sempre giocando tra il fittizio e il reale. È bello pensare di contribuire alla diffusione di miti, sia antichi, come Nausicaa, a quelli moderni, come Bukowski. Il mio, infatti, vorrebbe essere non solo un percorso letterario ma anche storico.
L’incontro con lo scrittore è stato inframezzato dalla lettura del racconto Kid Cooper e l’uomo scimmia di Blackwood di Adam Howe(inserito nell’altra opera protagonista della presentazione, la raccolta Lavoro sporco), effettuata a turno da diversi membri dell’ASAS (Associazione siciliana arte e scienza), che hanno esibito ottime capacità recitative.