Dieci anni di storia delle arti figurative a Messina attraverso le recensioni di eventi e mostre. Un libro dedicato a quegli artisti ed a quelle realtà che troppo spesso ignoriamo
Perché leggere, tutto d’un fiato, Scrissi d’arte, testimonianze più o meno utili sulle arti figurative a Messina (2008-2017 e qualche passo indietro) del giornalista Vincenzo Bonaventura? Perché in una Messina dalla memoria a km zero, che ignora la bellezza della sua anima, che non sa valorizzare gli angoli nascosti, è un dono prezioso riuscire a ricordare un “pezzo di storia di arti figurative”. In una Messina che non ha abbastanza spazi per gli artisti, che usa le “forbici” soprattutto per quel che riguarda l’arte, lo spettacolo, la cultura, c’è bisogno di memoria, c’è bisogno di passione per tutto quel che finisce in secondo piano.
Vincenzo Bonaventura si fa quindi “testimone”, attraverso la raccolta delle sue recensioni, di una storia artistica recente che ha visto protagonisti nomi eccelsi in tutto il mondo, ma che troppo spesso in riva allo Stretto hanno faticato a trovare adeguata risonanza e rispondenza.
“Un'operazione completamente diversa dal mio precedente Teatranti, in cui tutto era stato rivisto, anzi rifatto- scrive Bonaventura nella prefazione – Perché? si potrebbe chiedere. Perché, anche a distanza di pochi anni, il decennio è "storicizzato", come dimostra il fatto che due gallerie, importanti e molto attive, come Orientalesicula e FortunaArte non ci sono più, oppure che un'iniziativa meritoria quale il Museo del Fango non abbia trovato una sede pubblica. Conferma che la cultura in genere a Messina è sempre molto ricca di fermenti ma tutti di difficile stabilizzazione. La testimonianza, dunque, vuole essere anche sulla qualità e sulla perseveranza di un ambiente e di questi artisti e un pubblico riconoscimento di tutto ciò che hanno portato avanti tra mille difficoltà e costanti incomprensioni. Con la capacità di stare, molto spesso, al passo con i tempi, mai digiuni di ciò che di importante avveniva nel mondo artistico internazionale.E anche per questo che, con voluta esagerazione, ho inserito articoli sui grandi del passato (Antonello e Filippo Juvarra) o su eccellenti messinesi di parzialissima adozione, anche loro malgrado, quali Caravaggio e Giulio Aristide Sartorio”. La grafica di copertina è di Riccardo Bonaventura, l’edizione è Pungitopo.
Nel libro quindi vengono ripercorsi attraverso 10 anni di mostre e recensioni i momenti culturali ma soprattutto quella vitalità dell’arte messinese che nonostante gli ostacoli, le indifferenze, gli egoismi delle istituzioni e di quanti potrebbero e dovrebbero sostenere un settore fondamentale per la città, è riuscita a non rassegnarsi ed anzi a “gridare” forte e farsi strada.
QUESTI GLI ARTISTI E GLI EVENTI RECENSITI
Giovanni Allio, Alvaro, Gianfranco Anastasio, Antonello da Messina, Antonello Arena, Santo Arizzi, Antonello Bonanno Conti, Francesca Borgia, Lucio Barbera, Simone Caliò, Giovanni Cammarata, Michele Cannaò, Nino Cannistraci, Nino Cannistraci Tricomi, Felice Canonico, Michelangelo Merisi da Caravaggio, Enzo Celi, Gaetano Chiarenza, Michele D'Avenia, Filippo De Mariano, Concetta De Pasquale, Pietro De Salvo, Gianfranco Donato, Loretta Dugo, Museo Epicentro, Antonio Freiles, Pippo Galipò, Galleria comunale di Arte moderna e contemporanea, Galleria provinciale di Arte moderna e contemporanea, Giuseppe Geraci, Luigi Ghersi, Maria Giacobbe, Antonio Giocondo, Giuditta R, Emilio Isgrò, Gunilla Johansson, Beniamino Joppolo, Filippo Juvarra, Alessandra Lanese, Marcello Lo Giudice, Ernesto Lombardo, Katia Lupo, Museo Macho, Pietro Mantilla, Mariella Marini, Giuseppe Mazzullo, Lillo Messina, Mirella Migliorato, Giuseppe Migneco, Claudio Mi 1 itti, Filippo Minolfi, Francesco Modica, Dania Mondello, Riccardo Orlando, Casimiro Piccolo, Gina e Nino Pracanica, Carmelo Pugliatti, Stello Quartarone, Giuseppe Raffaele, Re, Nino Rigano, Enzo Rizzo, José Russotti, Alessandro Samiani, Bruno Samperi, Alfredo Santoro, Tano Santoro, Giulio Aristide Sartorio, Daniele Schmiedt, Nato Sciacca, Demetrio Scopelliti, Piero Serboli, Sara Teresano, Togo, Jolanda Vacalebre, Aurelio Valentini, Giuseppe Vanadia, Nino Vario, Ranieri Wanderlingh.
Biografia
Vincenzo Bonaventura, giornalista professionista dalla lunga carriera tra Milano e Messina, è stato a lungo responsabile delle pagine Cultura e Spettacoli e critico teatrale di "Gazzetta del Sud" (quotidiano con il quale ancora collabora nello stesso settore). Tra le sue pubblicazioni, Giovanni Paolo II. 1978-2003: i 25 anni del Papa che ha cambiato la storia (Milano, 2003), La Sicilia al tempo del Grand Tour (Messina, 2009), Teatranti (Gioiosa Marea, 2013). Per i ragazzi ha scritto i racconti Hercules (Milano, 2000) e Annibale (Milano, 1996) e la riduzione di Nostromo di Conrad (Milano, 1998). Nel 2008 ha ideato e curato il libro Cara Messina… (Manifesto ideale degli intellettuali messinesi della diaspora), che raggruppa le testimonianze di settanta personalità, pubblicato in occasione del centenario del terremoto del 1908. Per quattro anni ha insegnato Storia della Televisione nell'Università di Messina.