Il direttore generale inoltrerà la richiesta al Commissario Santi Alligo a cui spetta l’eventuale avvio dell’iter giudiziario. Alla base della decisione, così come avvenuto nel 2008 con riferimento al consuntivo 2006, il parere positivo che sui bilanci in questione è stato fornito dal Collegio dei Revisori dei Conti dell’Atm
Un “escamotage” utile per prendere tempo ed evitare che il super ingarbugliato “nodo” Atm venga al pettine più di quanto già non sia. E’ questo ciò che viene da pensare riguardo la “rinnovata” delibera Atm, esitata dalla giunta lo scorso 14 ottobre ed “informalmente” discussa ad inizio settimana in commissione partecipate dai componenti dell’organo consiliare alla presenza dell’assessore alla mobilità Melino Capone e del direttore generale Claudio Conte. Il contenuto del testo deliberativo, rispetto al quale i consiglieri hanno presentato non poche osservazioni, dice tutto ma al tempo stesso poco: tutto rispetto alle principali “linee guida”, trasformazione in Spa, messa in liquidazioni, scadenze da rispettare e riassorbimento del personale, poco rispetto ai “dettagli” riguardanti le modalità di espletamento dei suddetti procedimenti, o in merito ai criteri del successivo ingresso del privato nelle quote di partecipazioni aziendale, che dovrebbe avvenire entro due anni dalla metamorfosi dell’Azienda speciale in Spa.
Uno degli aspetti su cui anche in commissione i consiglieri hanno mostrato di volere fare chiarezza, riguarda la seguente prescrizione: “il nuovo soggetto giuridico, il cui Statuto, unitamente al Piano industriale, dovranno essere approvati dal Consiglio comunale con successivo atto, sia formato a maggioranza pubblica”. Non si comprende come mai, infatti, quegli atti che sono da considerare la base del nuova “creatura giuridica” debbano essere sottoposti all’esame del civico consesso in un secondo momento e non contestualmente. Dulcis in fundo, rimane da chiarire, anche il capitolo “esternalizzazioni dei servizi di mobilità urbana e dei servizi correlati”, come si legge nel testo delibera “nell’ottica di una diversa e migliore organizzazione generale proprio dei servizi.
Delibera a parte, in “casa” Atm il direttore generale Claudio Conte è intenzionato a fare chiarezza nell’inestricabile querelle Comune-partecipata. Nel 2008, Conte inoltrò all’allora Commissario Straordinario Gaspare Sinatra la richiesta di revoca di bocciatura del bilancio consuntivo 2006 votato dal Comune, bilancio a cui il Cda Atm e il Collegio dei Revisori avevano fornito parere positivo. Stessa strada che il direttore generale intende seguire in considerazione della bocciatura dei bilanci consuntivi 2007-2008 da parte del consiglio, nonostante gli stessi documenti contabili abbiamo avuto l’ok del Collegio dei Revisori. La “proposta” verrà a breve ufficialmente formulata all’attuale commissario straordinario Santi Alligo, cui spetta l’eventuale avvio dell’iter giudiziario. Ancora una pagine nell’infinita saga Comune-Atm. (ELENA DE PASQUALE)
Per iniziare, il seguente commento, solo se lo ritenete necessario, per esigenze di opportunità giornalistiche, può formare aggetto di ” NON PUBBLICAZIONE”. Comunque rimane la necessità di rilevarne, con mezzi opportuni, la ricezione. Detto questo, proseguiamo nel commento al fune di fare chiarezza ad una complessa materia che appassiona la “gente comune”, e non solo, ma che preoccupa, sopratutto, i politici improvvisati, non solo sotto il profilo della competenza specifica del settore amministrativo che sono preposti a gestire, essenzialmente, sotto il profilo politico, ma della competenza specifica dimostrata durante il periodo delle mansioni svolte, mediante valutazioni soggettive degli interventi, nel tempo, posti in essere, finalizzati alla corretta gestione delle pubbliche risorse sia umane che finanziarie.
Ciò che da anni è stato disattesa è l’inosservanza, a proposito della gestione riferita all’ATM, delle norma sancita dell’art. 114, comma 6 che “IMPONE” l’obbligo al Comune di Messina, ente di riferimento dell’azienda, di “approvare gli atti fondamentali (bilanci economici di previsione annuale e pluriennale -punto b-, il conto consuntivo -punto b- ed il bilancio di esercizio -punto c-), di esercitare la sorveglianza, verificare i risultati della gestione, provvedere alla eventuale copertura degli eventuali costi sociali”. Questi sono gli obblighi che la normativa impone e che . nessuno è nelle condizioni di dimostrate tali adempimenti legislativa siano stati rispettati.
Nell’articolo si commenta, fra l’altro, si legge ” Nel 2008, Conte inoltrò all’allora Commissario Straordinario Gaspare Sinatra la richiesta di revoca di bocciatura del bilancio consuntivo 2006 votato dal Comune, bilancio a cui il Cda Atm e il Collegio dei Revisori avevano fornito parere positivo. Stessa strada che il direttore generale intende seguire in considerazione della bocciatura dei bilanci consuntivi 2007-2008 da parte del consiglio, nonostante gli stessi documenti contabili abbiamo avuto l’ok del Collegio dei Revisori.
Voglio ricordare, innanzitutto, che il coinvolgimento del CDA dell’azienda da parte del direttore generale ing., Claudio Conti, è da ritenersi non solo fuorviante, ma sopratutto irrilevante sotto il profilo delle eventuali irregolarità ed illegittimità eclatanti che detti “Conti Consuntivi”, anche se muniti del parere favorevole del “collegio Sindacale”, non hanno consentito il voto favorevole da parte del Consiglio Comunale.
Infatti, così come espressamente recita la lettera D) dell’articolo 20 dello “STATUTO” dell’azienda che integralmente si trascrive _ ” Il direttore Generale sottopone al Consiglio di Amministrazione lo schema del piano programma. del bilancio pluriennale, del bilancio preventivo economico annuale e del conto consuntivo”,
Ed alloro eventuali responsabilità no potranno essere attribuite a chi ha votato detto documento contabile (CDA) , semmai a che lo ha proposto (direttore generale), certamente munito col parere favorevole del collegio dei revisori dei conti che ne hanno attestato la legittimità
Ma c’è qualcosa di più.
In una relazione fatta pervenire all’ora Commissario straordinario dr Cristoforo La Corte relativa alla richiesta di un parere sul “Bilancio di esercizio 2008″così espressamente si legge: ” Se fossi investito dell’autorità di decidere in merito (legittimità del bilancio consuntivo 2008), respingerei agli uffici il documento contabile in esame al fine di renderlo conforme alle disposizioni legislative che. ad oggi, regolano la gestione delle “aziende speciali” quale è da intendersi l’azienda di trasporti di Messina”.
Ma a tutto questo c’è da aggiungersi quanto riportato, per la parte che ci interessa, nella relazione presentata ai componenti della prima commissione bilancio del Comune di Messia nel corso della seduta del 27/06/2011, che integralmente si riporta:
” Prima di pervenire alla conclusione della presente relazione, occorre ribadire il concetto della tenuta della contabilità dell’azienda che, qualora dovesse prevalere il principio sostenuto da questo gruppo di lavoro che la contabilità economico – patrimoniale è da affiancare alla contabilità finanziaria, ciò significherebbe che non solo i bilanci consuntivi 2008 e 2009 sono da ritenersi illegittimo e quindi da bocciare, ma anche quelli relativi agli esercizi precedenti.
Ogni commento si ritiene superfluo anche se fosse da ritenere il concetto che la legalità, di questi tempi nella nostra città, sia molto decantata (sopratutto dal le parti politiche) ma poco praticata.