L'incidente nella SS 114. Quella morte che ci interroga come comunità

L’incidente nella SS 114. Quella morte che ci interroga come comunità

Marco Olivieri

L’incidente nella SS 114. Quella morte che ci interroga come comunità

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giovedì 05 Gennaio 2023 - 21:41

L'ennesima vittima di una serie di incidenti stradali che devastano vite e famiglie

MESSINA – Il 2 novembre è morta un’altra persona sulla statale 114, a Galati. E ora la morte di un ragazzo di 22 anni allunga l’elenco delle vittime di una catena d’incidenti stradali che devastano vite e famiglie. In questo caso sulla strada statale 114, a Tremestieri, all’altezza della scuola “Gaetano Martino”. Un incidente, dopo uno scontro tra moto e auto, che ci interroga come comunità. Cosa faccciamo tutti, istituzioni, cittadini, noi operatori dell’informazione per fermare questa strage infinita?

Tra l’altro quando si mettono in discussione i modelli dell’auto e della moto, al centro del sistema cittadino, spesso scatta l’indignazione di tante persone. Ma qui è in discussione la sicurezza delle nostre strade e, di conseguenza, istituzioni, forze dell’ordine e cittadini devono creare un’alleanza virtuosa. Chi governa deve lavorare per rimuovere ogni possibile pericolo ma noi cittadini, a nostra volta, dobbiamo imparare a essere più rigorosi nei comportamenti.

RItornano in mente le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del discorso di fine anno: “Parlando dei giovani vorrei – per un momento – rivolgermi direttamente a loro: siamo tutti colpiti dalla tragedia dei tanti morti sulle strade. Troppi ragazzi perdono la vita di notte per incidenti d’auto, a causa della velocità, della leggerezza, del consumo di alcol o di stupefacenti. Quando guidate avete nelle vostre mani la vostra vita e quella degli altri. Non distruggetela per un momento di imprudenza. Non cancellate il vostro futuro”.

Un futuro che va costruito su solide basi, facendo della sicurezza una priorità, senza limitarsi ad assistere a questa continua carneficina. Bandiamo le azioni irresponsabili ma, nei nostri territori e nel sud in generale, è inutile negarlo, serve un piano straordinario per mettere in sicurezza strade spesso poche illuminate e fatiscenti. Per tacere delle autostrade. Ma ne riparleremo.

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4 commenti

  1. fiato sprecato

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  2. Agatino Battaglia 6 Gennaio 2023 09:39

    Ognuno di noi dovrebbe capire che quando mettiamo in moto le nostre macchine o moto facciamo partire un’arma pronta ad uccidere.

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  3. La perdita di un ragazzo di 22 anni è devastante per le famiglie e deve porre degli interrogativi a tutta la comunità e istituzioni. Automobilisti e motociclisti sono padroni della strada e della città senza nessun rispetto né senso civico. Macchine in terza quarta quinta fila, uso sconsiderato del clacson tutti al telefono nessun rispetto per i pedoni, per la vita umana. Amministrazione e istituzioni assenti. Ecco i risultati

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  4. ANTONIO BARBERA 6 Gennaio 2023 14:42

    Le cattive abitudini sono dure a finire . Di notte è rischioso spostarsi in auto ,si percorrono le strade a memoria conoscendo le buche , le segnalazioni con nastro arancione , i dissuasori di cemento armato senza catarifrangenti a memoria . Tra Minissale e Contesse verso Sud da tempo è presente in curva una segnalazione di restringimento della carreggiata bordo strada con paletti di ferro e nastro arancione per diversi metri ,parzialmente divelto ASSOLUTAMENTE al buio in attesa d’intervenire sulla scarpata sovrastante . E’ solo un esempio delle condizioni delle strade cittadine .

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