Questa la volontà espressa durante l’incontro di sabato presso l’hotel Casajanca di Canneto
Resta aperta la vicenda che riguarda il depuratore di Lipari. I cittadini eoliani non si accontentano della sentenza del TAR Lazio che, accogliendo i due ricorsi proposti da 369 residenti, ha stabilito che il Commissario Delegato non aveva e non ha i poteri per realizzare il depuratore. A seguito dell’incontro del 23 giugno scorso , presso l’hotel Casajanca di Canneto, è emersa la decisa volontà da parte dei cittadini di Lipari di richiedere al Commissario Delegato ed alla Presidenza del Consiglio il risarcimento dei danni subiti atteso che la procedura di emergenza ha, di fatto, bloccato e rallentato l’iter del progetto per la realizzazione del depuratore a Pignataro che il Comune di Lipari aveva intrapreso nel 1999.
“Chiederemo anche alla Presidenza del Consiglio – dichiara l’avv. Paolo Intilisano – che i fondi stanziati per la realizzazione del depuratore siano riassegnati al Comune di Lipari la cui ordinaria attività è stata bloccata dal Commissario Delegato che si riteneva erroneamente competente per la realizzazione del depuratore, opera che, come sancito dal TAR, non rientrava e non rientra nelle sue competenze .”
“Alla luce della sentenza del TAR i cittadini di Lipari ed i suoi attuali amministratori – conclude l’avv. Antonio Cardile Presidente Provinciale del Codacons – non possono essere costretti a pagare per errori non propri. La riassegnazione dei fondi appare quindi doverosa e colmerebbe parzialmente i danni che i cittadini di Lipari hanno subito e stanno subendo dalla mancata realizzazione di un depuratore di cui l’isola ha bisogno e che era stata saggiamente programmata dal Comune di Lipari già tredici anni fa.”
La vicenda del depuratore resta quindi ancora aperta ad ulteriori nuovi sviluppi.