Fogna a cielo aperto a causa di una frana: scatta il sequestro nel Comune di Tusa

Fogna a cielo aperto a causa di una frana: scatta il sequestro nel Comune di Tusa

Veronica Crocitti

Fogna a cielo aperto a causa di una frana: scatta il sequestro nel Comune di Tusa

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giovedì 05 Novembre 2015 - 12:40

Il Sindaco di Tusa, Angelo Todisca: " Ho costantemente richiesto il finanziamento dei lavori del depuratore in Tusa centro, senza aver mai avuto riscontro"

L’intero sistema fognario del versante est del centro storico di Tusa, quello stesso che serve oltre 1300 abitanti, è totalmente irregolare. Ecco cosa è emerso dai controlli effettuati, negli scorsi giorni, dai poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Sant’Agata Militello. Si credeva che i reflui dell’impianto, così come risultava al catasto degli scarichi della Provincia di Messina, fossero sottoposti al trattamento primario di depurazione attraverso una vasca di decantazione (detta imhoff) e poi scaricati nel torrente Cicero.

In realtà, non era assolutamente così. I poliziotti, durante un controllo, si sono ritrovati uno scenario del tutto anomalo: per uno smottamento del terreno, il vallone San Luca (nel quale confluisce la rete fognaria dell'abitato est di Tusa) era diventato un groviglio di tubazioni saltate fuori dal terreno. I pozzetti della fognatura avevano ceduto ed un flusso continuo di liquami, di origine fognaria, scaricava a cielo aperto, direttamente sul suolo, per poi confluire per caduta nel sottostante torrente Cicero. "L'area interessata – ha dichiarato il Sindaco di Tusa, Angelo Tudisca – è totalmente in frana al punto che, con decreto dell'assessorato territorio ed ambiente del 4 gennaio 2012, la stessa è stata considerata ad alto rischio idrogeologico. Ho costantemente richiesto il finanziamento dei lavori del depuratore in Tusa centro, per €. 1.500.000,00 sia all'ATO Idrico sia alla Presidenza della Regione che all'assessorato competente, senza aver mai avuto alcun riscontro.Inoltre, in seguito alle alluvioni del 8 e 9 ottobre l'area di San Luca è stata oggetto di ulteriori smottamenti al punto tale che la Giunta municipale con delibera del 10 ottobre ha richiesto lo stato di calamità".

Durante il controllo, gli agenti si sono resi conto che la vasca di decantazione, che avrebbe dovuto fornire un primo trattamento al refluo, non era più collegata alla condotta fognaria e risultava così non utilizzata da tempo, tanto che all'interno, oltre ad un'abbondante vegetazione, c’erano perfino delle piante di ficodindia. La Polizia ha anche appurato che lo stesso scarico, oltre a gettarsi direttamente sul suolo (modalità espressamente vietata dal Testo Unico Ambientale, salvo particolari eccezioni) risultava anche privo di autorizzazione (l'ultima risaliva al 1998). E così gli agenti, insieme al personale dell'ARPA di Messina, hanno proceduto alle operazioni di campionamento dello scarico per accertarne la natura e il carico inquinante. Il blitz è terminato con il sequestro dello scarico di reflui e della vasca di decantazione in disuso. I reati ipotizzabili vanno dal getto pericoloso di cose allo scarico abusivo al suolo, dal danneggiamento aggravato delle acque pubbliche del torrente Cicero all'omissione in atti d'ufficio. (Veronica Crocitti)

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