Infinita vertenza Atm: i sindacati chiedono al Comune di riaprire il confronto alla Regione

Infinita vertenza Atm: i sindacati chiedono al Comune di riaprire il confronto alla Regione

Infinita vertenza Atm: i sindacati chiedono al Comune di riaprire il confronto alla Regione

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sabato 10 Settembre 2011 - 07:54

FILT-CGIL, UILT-UIL, ORSA UGL, FAISA-CISAL e CUB avvisano che, in caso contrario, saranno attuate «tutte le forme di protesta a tutela dei lavoratori già esasperati»

Passano le settimane, i mesi e sotto il cielo dell’Atm cambia o nulla. Sul piano pratico, il servizio di trasporto pubblico resta inadeguato ed insufficiente; sul fronte finanziario, permangono i soliti problemi e quel buco milionario che rischia di far precipitare l’azienda in un precipizio, senza possibilità di risalita . A pagare ,come sempre, sono i cittadini/utenti ed i lavoratori. Questi ultimi difesi e rappresentati dai sindacati, che tornano a far sentire la loro voce , in maniera compatta, attraverso un documento firmato e sottoscritto da Foti di FILT-CGIL, Lasagni di UILT-UIL, Massaro sell’ ORSA, Altadonna dell’ UGL , Lucentini della FAISA-CISAL Urdì CUB. Oggetto: vertenza Atm; obiettivo: sollecitare il Comune a riaprire il confronto alla Regione alla presenza del sindacato.

«Trascorsa l’estate senza le ultime due mensilità – scrivono – i lavoratori dell’ATM attendono ancora di conoscere quale sarà il loro futuro, e quello del trasporto pubblico a Messina. L’amministrazione comunale, che fino allo scorso mese aveva fomentato la guerra santa contro la Regione Siciliana, dopo l’invito ad un confronto per il prossimo 15 settembre rivoltogli dall’Assessorato Regionale Trasporti, ha perso anche quest’alibi, e per la paura di dover recedere dal nebuloso progetto di liquidazione ha persino evitato di confermare l’incontro.Decisione del tutto legittima questa dell’amministrazione se non fosse che, con o senza liquidazione, il Comune di Messina da mesi non sa come pagare stipendi e servizi. Le risorse dell’ATM – spiegano ancora i rappresentanti sindacali – derivano dai trasferimenti regionali, da quelli comunali e dagli incassi. I primi oltre ad essere minacciati dall’esiguità dei mezzi saranno anche fortemente ridotti dai tagli al settore, disposti dalla manovra economica del Governo, e dai debiti accumulati dall’ATM per i pochi chilometri effettuati. Le risorse comunali a parte i ripetuti e millantati annunci di aumento dell’amministrazione anche per quest’anno resteranno bloccati alla stesso importo di oltre dieci anni addietro. Gli incassi, come si comprenderà, dipenderanno certamente anche dai controlli ma saranno soprattutto il risultato del numero di mezzi in circolazione.In poche parole se si aumenta il servizio, se in città circolano più mezzi, ne beneficia il traffico e la collettività, ma soprattutto si ricevono più risorse dalla Regione Siciliana, si elimina il debito e si salva l’azienda ed il Comune di Messina».

Un’ «ovvietà» secondo le sigle sindacali, di fronte alla quale «il progetto di liquidazione avanzato dall’amministrazione comunale diviene ridicolo, non solo perché non è preceduto da che cosa nasce dopo, ma anche perché non indica come dopo si aumentano i mezzi in circolazione e come si attraggono risorse.Il semplice atto di liquidare l’azienda – attaccano i sindacalisti – può servire oggi solo ad evitare l’approvazione dei bilanci, ed a togliere qualche mal di pancia ai consiglieri comunali, ma in concreto non restituirà certezze ai dipendenti, non garantirà un solo autobus in più e soprattutto aumenterà i debiti e le tasse ai messinesi.Liquidare poi aprirebbe solo la strada alla privatizzazione, ovvero alla spartizione dei soli servizi remunerativi ai privati, lasciando il resto delle attività al comune di Messina».
Per Foti ,Lasagni, Massaro, Altadonna , Lucentini e Urdì «la soluzione risiede perciò nella trasformazione dell’azienda, nell’aumento della produttività, dei mezzi e delle attività, in modo così da accrescere le risorse e ripianare i debiti». I sindacati chiedono una «inversione di tendenza» e sollecitano «Comune di Messina ed Assessorato Regionale Trasporti, che decidono i trasferimenti e le sorti di questa azienda» a confrontarsi alla presenza del sindacato e ad assumere precisi impegni nei confronti dei lavoratori e della città. «Chiediamo – concludono i sindacati – che il Comune di Messina confermi all’assessorato regionale la propria disponibilità per la ripresa del confronto. Preavvisiamo – puntualizzano – che in caso contrario il sindacato attuerà tutte le forme di protesta a tutela dei lavoratori già esasperati ed a supporto della vertenza». (DLT)

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