Liquidazione Atm Messina, il Pd: relazione entro il 30 ottobre o si torna indietro

Liquidazione Atm Messina, il Pd: relazione entro il 30 ottobre o si torna indietro

Francesca Stornante

Liquidazione Atm Messina, il Pd: relazione entro il 30 ottobre o si torna indietro

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martedì 10 Settembre 2019 - 08:00

Tempi certi, entro il 30 ottobre i liquidatori dovranno presentare la relazione che avvia l'iter di liquidazione. Ma ancora nessuna notizia

Atm, futuro del trasporto pubblico, liquidazione dell’azienda speciale e creazione della nuova Spa. Il consiglio comunale ha deciso di mettere la lente di ingrandimento su quello che sta succedendo tra Palazzo Zanca e via La Farina.

Ormai ben 4 mesi fa era stato il Pd a confezionare e presentare una delibera per dettare all’amministrazione De Luca e all’Atm tempi certi e regole di un iter di liquidazione che di fatto non è mai partito. Perché dopo il voto in fretta e furia nei concitati giorni del SalvaMessina, quando l’aula approvò la messa in liquidazione dell’azienda e la contestuale creazione della nuova società, tutto si è fermato per diversi mesi.

Quali regole?

Per questo a maggio i consiglieri Antonella Russo, Felice Calabrò, Gaetano Gennaro e Libero Gioveni presentarono la loro delibera da sottoporre ai colleghi d’aula. Un atto per fissare i tempi e colmare quelle lacune procedurali delle delibere proposte dall’amministrazione De Luca nel pacchetto del Salva Messina.

In quella prima versione era stato deciso che entro il 30 settembre i commissari liquidatori di Atm avrebbero dovuto presentare la relazione per la liquidazione, atto necessario per avviare di fatto l’iter. Pena la revoca della delibera di liquidazione.

Entro il 30 ottobre

Nel frattempo altri mesi sono trascorsi. A luglio è arrivata la nomina dei commissari liquidatori presieduti da Pietro Picciolo. Il Pd però non ha lasciato la sua delibera chiusa nei cassetti. L’atto ieri è stato al centro del dibattito in I commissione Bilancio e con un voto all’unanimità è stato approvato. Con una novità: il termine è stato spostato di un mese, dunque i liquidatori avranno tempo fino al 31 ottobre.

Adesso la delibera transiterà in consiglio per l’esame finale. La certezza è che il segnale lanciato dall’aula è forte: il consiglio non vuole essere uno spettatore passivo delle decisioni su Atm. Manca il voto in aula, ma con la delibera del Pd il consiglio potrà imporre ai liquidatori un cronoprogramma che non potrà trascinare in eterno questa fase di limbo in cui si trova l’azienda trasporti.

Le parole del liquidatore

In realtà, pochi giorni fa in conferenza stampa, il liquidatore Pietro Picciolo ha garantito che entro fine mese la relazione sarà pronta e arriverà al vaglio del consiglio. Poi entro 6 mesi ci sarà il passaggio di consegne alla nuova spa e dunque l’addio all’Atm azienda speciale. Quindi adesso i riflettori rimarranno puntati sulle sorti di Atm.

Anche perché la carne al fuoco è tanta, gli scontri sono all’ordine del giorno, ma servono chiarezza, trasparenza e sostenibilità di questa operazione. Sarà il consiglio a dire se la strada tracciata dal Pd è condivisa anche dal resto dell’aula. Intanto la commissione ha espresso il suo sì all’unanimità. Il primo passo è stato fatto. Il tempo servirà anche a sgomberare il campo dalle tanti nubi che si addensano su questa procedura e che ancora oggi restano al centro di polemiche di fuoco.

Francesca Stornante


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