Il deputato regionale: "A pochi giorni dalla chiusura del centro prevista per il 30 giugno nessuna soluzione concreta è stata prospettata". Laccoto: “Per salvare il Centro necessaria sinergia tra istituzioni”
MESSINA – L’imminente preannunciata chiusura del Centro Clinico NeMO Sud, collocato presso L’Azienda ospedaliera universitaria Policlinico “Gaetano Martino” di Messina, mette a rischio l’assistenza e la cura specialistica fino ad oggi garantite a circa 5.000 pazienti con gravi patologie neuromuscolari come la Sclerosi laterale amiotrofica e la Atrofia muscolare spinale.
E’ quanto denuncia il deputato regionale di Sicilia Vera Danilo Lo Giudice, che in una interrogazione urgente presentata al Governo Musumeci ricostruisce la storia del Centro e chiede al Presidente e all’Assessore per la salute di intervenire per scongiurarne la chiusura.
“Il Centro – ricorda il deputato messinese – è gestito da una fondazione non-profit ed è operativo a Messina dal 2013, grazie ad una convenzione stipulata con il Policlinico, con costi interamente a carico delle donazioni e di fondazioni private”.
Nonostante la convenzione sia valida fino al 2023 garantendo al Centro uno status di ente autonomo, già dal 2019 l’Università ha proposto una modifica che, afferma Lo Giudice “ha come modello l’organizzazione adottata a Roma dal Centro clinico pediatrico divenuto una Unità operativa semplice di dipartimento, incentrato sulla internalizzazione dei servizi”.
A seguito di tali proposte di modifica e al progressivo depotenziamento della struttura, oggi ridotta a soli 10 posti letto, i responsabili del Centro NeMO hanno rifiutato le modifiche e chiesto di poter sottoscrivere una nuova convenzione, anche a seguito delle rassicurazioni del Presidente della Regione, che soltanto il 10 maggio scorso assicurava la disponibilità di una nuova sede, rassicurando “sulla continuità assistenziale per i pazienti e la salvaguardia dei lavoratori”.
Nonostante tali rassicurazioni, sottolinea Lo Giudice, “a pochi giorni dalla chiusura del centro prevista per il 30 giugno nessuna soluzione concreta è stata prospettata e appare ormai certa l’interruzione almeno temporanea delle attività assistenziali, con gravissime conseguenze sia per le migliaia di pazienti interessati e le cui patologie non permettono interruzioni dei servizi, sia per le 55 famiglie dei lavoratori, che si trovano in una situazione di estrema incertezza”.
Il deputato regionale ha quindi chiesto al Presidente Musumeci e all’Assessore Razza di intervenire con urgenza “affinché i pazienti possano continuare ad usufruire delle cure di eccellenza prestate dal Centro Nemo, essenziali per una migliore qualità della vita e quali saranno gli strumenti di salvaguardia per le oltre 50 unità di personale medico e infermieristico specializzato operanti presso lo stesso Centro”.
Laccoto: “Per salvare il Centro necessaria sinergia tra istituzioni”
Sulla paventata chiusura del Centro Nemo Sud di Messina, è intervenuto anche il deputato regionale Giuseppe Laccoto. “Evitare la chiusura del centro Nemo Sud di Messina – dice – è un atto di giustizia sociale: tutte le istituzioni politiche e sanitarie devono lavorare in sinergia per salvaguardare il diritto all’assistenza di oltre 5.000 pazienti affetti da malattie neuromuscolari, ma anche garantire il lavoro agli operatori sanitari della struttura, centro di riferimento per la SLA e unico autorizzato in Sicilia per la somministrazione del farmaco contro la SMA. Al netto delle responsabilità politiche e delle diatribe tra Fondazione e Policlinico – ha affermato ancora l’on. Laccoto – bisogna dare subito risposte a migliaia di famiglie. Troppe volte è stato pagato pegno di fronte alle carenze e ai disservizi della sanità siciliana, troppe volte abbiamo assistito all’ingiustificato depotenziamento dei servizi sanitari. Adesso i cittadini non possono subire l’ennesimo torto: il Centro Nemo Sud è una struttura d’eccellenza che va difesa ad ogni costo e ad ogni livello”.