Lo spaccio dalla "Villetta" di Villaggio Aldisio durante il covid, i particolari della retata

Lo spaccio dalla “Villetta” di Villaggio Aldisio durante il covid, i particolari della retata

Alessandra Serio

Lo spaccio dalla “Villetta” di Villaggio Aldisio durante il covid, i particolari della retata

venerdì 01 Dicembre 2023 - 19:00

Lo sgabuzzino con le armi e la centrale della droga attiva h24, cosa ha scoperto la Polizia

La casa di Placido Arena e la compagna Valentina Fenghi era diventata una centrale dello spaccio di droga attiva 24 ore su 24, anche di notte. Parola della Squadra Mobile di Messina che per mesi ha tenuto sotto controllo il quartiere di Villaggio Aldisio, insieme ad altre forze dell’Ordine, ricostruendo i traffici del nucleo familiare dei Fenghi appunto. Alcuni di loro negli anni sono stati coinvolti nella gran parte delle inchieste anti droga scattate nel rione cittadino, collegato secondo gli investigatori con le zone di Fondo Fucile e Mangialupi, per quel che riguarda i traffici criminali.

La centrale dello spaccio h 24 anche in era covid

Adesso la nuova operazione, battezzata la Villetta, che ricostruisce appunto l’attività di spaccio di droga portata avanti dalla coppia insieme ai familiari di lei. I sostituti Piero Vinci, Alessandro Liprino e Antonella Fradà hanno ricostruito quasi 70 episodi di cessione di stupefacenti di vario genere, avvenute tra la fine del 2019 e il 2020, che fotografano quel continuo via vai di tossicodipendenti dalla “Villetta” appunto, avvenuto sotto gli occhi delle telecamere e cimici. Otto gli indagati, cinque di loro sono stati arrestati mentre per un altro è scattata la misura di prevenzione. Sette le persone accusate, oltre che di singoli episodi di spaccio, di far parte della rete associativa che gestiva il tutto.

Negli scorsi mesi, dopo le prime indicazioni arrivate dagli strumenti-spia degli investigatori, sono scattate anche le perquisizioni.

L’armeria

E’ così che gli agenti della Mobile hanno trovato altre indicazioni della rete di spaccio: pizzini, che secondo gli inquirenti sono gli appunti legati alla vendita della droga, e parecchie armi. In particolare in una sorta di sgabuzzino in uso a Gianluca Fenghi c’erano una pistola semi automatica Sauer e Sohn calibro 6.35 con la matricola abrasa, un caricatore vuoto, una cartuccia calibro 9, 13 cartucce di altro calibro, 70 grammi di cocaina e quasi 400 grammi di marijuana.

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