Il blitz dei Cc con 12 arresti ad aprile 2024. Il ruolo di U Principali Papale e di mamma D'Amore
Messina – Sono 11 condanne quelle decise dalla giudice per le indagini preliminari alla fine del processo abbreviato seguito all’operazione “Principale”, l’indagine dei Carabinieri che ad aprile scorso con 12 arresti ha smantellato una piazza di spaccio di droga attiva tra Messina e Torregrotta.
La sentenza
Per la giudice sono tutti responsabili delle accuse contestate a vario titolo ma che riguardano in sostanza l’acquisto e lo smercio delle sostanze stupefacenti. Le condanne: 16 anni e 2 mesi per Salvatore D’Amore, 3 anni e 2 mesi per Giuseppe Di Blasi, 6 anni per Roberto Duchino, 6 anni e mezzo per Filippo Iannelli, 6 anni per Concetta Maestrale, cinque anni e mezzo a Salvatore Minutoli, 16 anni e 4 mesi per Antonino Papale, 14 anni e 4 mesi per Maurizio Papale, 4 anni e mezzo a Roberto Papale, 3 anni per Damiano Rizzo, 6 anni e 7 mesi per Francesco Spadaro. Per tutti la pena è in continuazione con precedenti condanne e tutti sono stati condannati al pagamento delle spese legali e il mantenimento in carcere, per gli imputati detenuti.
L’Accusa aveva chiesto condanne diverse ma la giudice, dopo aver ascoltato anche i difensori, gli avvocati Alessandro Trovato, Alessandro Billè, Salvatore Silvestro, Tancredi Traclò, Antonello Scordo e Gianmarco Silvestro, ha emesso la sua decisione.
Il ruolo di U Principali e di mamma D’Amore
Il blitz prende il nome dal soprannome di uno dei principali indagati, il messinese Maurizio Papale, inteso “U principale” appunto, che secondo l’accusa, anche dopo l’arresto nel 2022 continua a dirigere l’attività di spaccio insieme ai fratelli ed a Salvatore D’Amore, smerciando hashish, crack e cocaina tra la città dello Stretto e le principali località della zona tirrenica.
Secondo le Pm Antonella Fradà e Anita Siliotti proprio l’abitazione di D’Amore a Torregrotta era la base del business della droga, gestito anche mentre l’uomo era ai domiciliari con la complicità, secondo gli investigatori, della madre.
Le richieste dell’Accusa
A novembre scorso l’Accusa aveva chiesto pesanti condanne per tutti: Salvatore D’Amore 15 anni, un mese e 10 giorni di reclusione; Giuseppe Di Blasi 6 anni e 7 mesi; Roberto Duchino 9 anni; Filippo Iannelli 10 anni; Concetta Maestrale 10 anni, un mese e 10 giorni; Salvatore Minutoli 8 anni e 9 mesi; Antonino Papale 20 anni; Maurizio Papale 20 anni; Roberto Papale 9 anni e 40 mila euro di multa; Damiano Rizzo 6 anni e 2 mesi più 28mila euro di multa; Francesco Spadaro 9 anni e 3 mesi.