Silenzio agli interrogatori dai pusher di Sant'Agata e Capo d'Orlando che spacciavano anche ai giovanissimi
E’ un passaggio sostanzialmente a vuoto quello dei primi interrogatori di garanzia seguiti all‘operazione anti droga dei Carabinieri tra Sant’Agata Militello, Capo d’Orlando e la costa saracena. Ha scelto il silenzio infatti Biagio Salvatore Borgia, in carcere con l’accusa di tenere la principale piazza di spaccio e di una serie di furti ai cantieri della zona tra Sinagra e dintorni. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere anche Andrea Agliolo Quartalaro, Vincenzo Marano, Stefano Calà Palmarino e Tindara Ferraro, che sono ai domiciliari, e Giancarlo Fontana, Carmelo Scaffidi Gennarino, Alessandro Costanzo e Vincenzo Triolo, che hanno l’obbligo di soggiorno.
Al confronto col giudice Eugenio Aliquò, che ha firmato i provvedimenti cautelari chiesti dal PM di Patti Alice Parialò, dovrà andare ora Andrea Scaffidi, di Patti. anche lui ai domiciliari (leggi qui TUTTI I NOMI e i retroscena)
Impegnati i difensori Alessandro Pruiti, Laura Todaro, Nunziatina Armeli, Paolo Pino, Alessandro Nespola e Fabio Armeli Iapichino, che tenteranno quasi tutti la “carta” del Tribunale del Riesame.
A far scattare l’indagine, alla fine del 2018, è stato l’arresto di un pusher beccato con un’agendina zeppa di nomi e numeri che ha consentito agli investigatori di ricostruire la filiera della droga, e l’allarme per il dilagante fenomeno dello spaccio anche davanti le scuole superiori.